Si dice che di buone intenzioni sia lastricato l’inferno, ma non è così. Non sempre, almeno: Art May Sound, la manifestazione che ha portato fumetti e musica nella ridente città di Bolzano (evento di cui si è già parlato qui), è il risultato di impegno, costanza e, in definitiva, buone intenzioni. Quella che ha avuto luogo il 22 e 23 maggio 2009 è stata la terza edizione della manifestazione, la prima con una veste di mostra-mercato: la Piazza della Mostra contava una decina di banchi (tra cui Edizioni BD, Comma22, Rapalloonia!, Mardi Gras, Antani Comics), e una sfilza di disegnatori da fare invidia a buona parte delle fiere italiane: Gabriele Dell’Otto, Giacomo ‘Keison’ Bevilacqua, Donald Soffritti, Andrea Mutti, Giovanni Rigano, Armin Barducci, Roberto Gionta, Eriadan, Daw, Costel. Sarebbe sbagliato dire che tutto è stato perfetto (è raro che non capitino disguidi organizzativi e lievi ingenuità, soprattutto in una realtà neonata), ma tutti gli aspetti “non totalmente positivi” passano in secondo piano, se si pensa a ciò che, invece, è andato bene, e al contesto. Il pubblico, per quanto “ingenuo” (le manifestazioni per strada non sono certo come le fiere!) era numeroso e vivace, l’ospitalità ottima, ottimo anche il cibo (e non è poco!). Gli ospiti erano con la “o” maiuscola: oltre ai sopraccitati disegnatori, c’erano anche due tra le più importanti penne (a 360°) del fumetto italiano: Lorenzo Bartoli e Davide Barzi. Le mostre, che vertevano sugli autori presenti e sulle loro opere (più una personale di Fabio Celoni: da Disney a Dylan Dog, passando per Nemrod e illustrazioni in stile grottesco), avevano sede nel complesso universitario di Bolzano, moderno e ben allestito. Proprio presso un’aula dell’università, nel giorno di sabato, il trio Barzi–Rigano–Soffritti ha tenuto un workshop sul fumetto: la partecipazione, da parte di alcune classi di scuole superiori di Bolzano e dintorni, è stata attiva e vivace, così come gli interventi dei tre, a partire dal Barzi, navigato oratore. Per concludere: l’impegno di Giacomo Morello, Mattia Filippin, Andrea Vigni e di tutto lo staff è stato notevole, e l’evento ha un suo potenziale. Commercialmente parlando, la manifestazione non può offrire molto, ma da un punto di vista culturale è assolutamente viva (grazie anche ai bei concerti di band di giovani la sera), giovanile e interessante. Una boccata d’aria fresca (in tutti i sensi) rispetto alle solite fiere. Per una galleria di foto legate all’evento, click qui.