Ecco la soluzione! Come abbiamo fatto a non pensarci prima? OTTIMISMO! La crisi, la povertà, la disoccupazione, tutti questi vetusti spauracchi sventolati dai perfidi emissari del Complotto Comunista sono come gli sbiaditi vampiri in bianco e nero dei B-movies anni’50, pallide ombre, spettri della psiche che possono essere messi in fuga dalla luce brillantata di un bel sorrisone ottimista a 64 denti! Lo so, qualche Oscuro Agente del Caos Sinistroide potrebbe parafrasare George Orwell e far notare che “Tutti gli ottimisti sono uguali ma alcuni sono più uguali degli altri!”, qualche malfidente e malfidato potrebbe sussurrare che, fra i poveracci che non riescono ad arrivare a fine mese, fra i disoccupati, i (poco) pensionati, i nuovi poveri, fra tutte quelle categorie che non hanno i soldi – non dico per lo psicologo anti-crisi ma neppure per il panettiere o per il fruttivendolo – ecco, qualcuno potrebbe osservare che per tutti costoro, indossare il nuovissimo ottimismo premier-style non è così agevole nè così naturale come può esserlo per coloro che ostentano ville, castelli, panfili e finti vulcani in giardino! Ma questi sono i soliti bofonchiamenti vetero-bolscevichi di chi non ha capito che se questi poveri non si sforzano neppure di indossare il sorrisone d’ordinanza, allora vuol davvero dire che sono proprio dei fannulloni dell’ottimismo! E allora, tanto vale sguinzagliare l’inquisitorio Brunetta! Il MoisEditoriale di oggi si ispira a questa notizia. By Moise