Come quasi tutti gli eroi di carta, anche Zagor – il più longevo personaggio bonelliano dopo l’intramontabile Tex, ideato nel 1961 da Sergio Bonelli – si scontra quasi sempre con avversari che periodicamente ritornano. Nell’avventura in corso di pubblicazione in questi mesi, il popolare Spirito con la Scure sta lottando con il diabolico Mortimer che nelle vesti di un improbabile maggiordomo della bella pittrice Sybil, fedele compagna di tante malefatte, sta cercando di coinvolgere Zagor e Cico in un clamoroso furto di oro. La vicenda si svolge per lo più nei Caraibi, soprattutto ad Haiti nei primi anni dell’Ottocento, qualche tempo dopo che quel Paese aveva conquistato l’indipendenza, creando la prima repubblica afro-americana del Nuovo Mondo. La vicenda, scritta da Moreno Burattini e disegnata da Marco Verni, mescola – come spesso accade negli albi bonelliani – storia e avventura ma soprattutto offre una piacevole e coinvolgente lettura, per la riuscita caratterizzazione dei cattivi. E’ ovvio che alla fine Mortimer e Sybil usciranno sconfitti, perché, come dice Zagor, i loro piani sono meccanismi così complicati da incepparsi con un granello di sabbia. Nei prossimi mesi torneranno altri nemici di Zagor, al femminile questa volta, e cioè la bella vampira Ylenia e poi Gambit, una pericolosa e spregiudicata avventuriera. Nell’episodio precedente era invece ricomparso Stephan, un sacerdote demoniaco al servizio di una malefica divinità, già sconfitto da Zagor. Sergio Bonelli e gli altri sceneggiatori hanno arricchito il ciclo zagoriano di infiniti personaggi, molti con un taglio umoristico come Bat Batterson, detective che imita maldestramente Sherlock Holmes, Smiling Joe, pescatore fallito, Digging Bill, cercatore di introvabili tesori, Guitar Jim, ladro e menestrello, il Barone La Plume, sfortunato pioniere del volo, o Molti Occhi, il primo pellerossa con gli occhiali, e altri ancora. Altrettanto riusciti sono gli infiniti nemici, come Ramath il Fachiro, il professor Hellingen, il Barone Bela Rakosi, il faccendiere egiziano, e senza gambe, Hammad (presente anche nell’ultima avventura), l’Arciere Rosso, Kandrax il Mago e tanti altri. Se molti sono gli sceneggiatori di Zagor, altrettanto numerosi sono i disegnatori. Il primo, e più famoso di tutti, è stato il genovese Gallieno Ferri, che ha realizzato anche l’episodio col ritorno del prete Stephan. Ferri festeggerà tra poco gli 80 anni, essendo nato il 21 marzo 1929, e celebrerà anche i 60 anni di una felice attività, iniziata nel 1949 col personaggio di Maskar – un giustiziere mascherato sulla scia di Phantom o dell’Asso di Picche – e proseguita con molte storie western, prima di approdare a Zagor. Ha disegnato decine di albi e centinaia di copertine di Zagor, con uno stile preciso e chiaro, come, per esempio, quello di Galleppini, altro celebre maestro del fumetto western, legato alle infinite storie di Tex. [Articolo di Carlo Scaringi]