3 Febbraio 2009 09:16

In mostra la lunga storia del Corriere dei Piccoli

Buster Brown di Outcault sul CdPComunemente si fa coincidere la nascita del fumetto italiano con l’arrivo in edicola del Corriere dei Piccoli [fondato e diretto fino al 1931 dal giornalista Silvio Spaventa Filippi – NdR], uscito per la prima volta il 27 dicembre del 1908. In prima pagina c’era una tavola di Buster Brown, il bambino elegante e raffinato, biondo e dispettoso, che Outcault aveva disegnato quasi fosse pentito di aver ideato quel monello di Yellow Kid, “primo personaggio dei comics”. Nell’ultima pagina c’era invece un negretto, Bilbolbul, che cambiava colore secondo i suoi stati d’animo, per cui diventava rosso di vergogna, bianco per la paura, verde d’invidia, e così via. Era disegnato da Attilio Mussino, Corriere dei Piccoli 32 1910 Quadratinouno dei primi illustratori di Pinocchio, che insieme ad Antonio Rubino, divenne subito una “colonna” del Corrierino. L’intero 1909 vide i due disegnatori impegnati a rivaleggiare con i loro colleghi americani, che occupavano quasi tutte le pagine, con storielle qua e là ritoccate, ma soprattutto private delle caratteristiche nuvolette, sostituite da ingenue strofette in rima, quasi filastrocche infantili da imparare a memoria. Nei suoi primi anni di vita, il Corriere dei Piccoli pubblicò soprattutto fumetti americani, molti ghiochini e tanti racconti, spesso scritti da alcuni dei migliori autori italiani. Ma ben presto tutto sarebbe cambiato, grazie soprattutto alla fantasia di Mussino, che nel 1909 aveva fra l’altro inventato il personaggio di Sor Spaccone, e di Antonio Rubino, che fu forse il più prolifico disegnatore dei primi decenni del Novecento. Seppure legato a uno stile floreale, con un tratto il costume di Bonaventura di Sergio Tofanorotondeggiante, quasi barocco, Rubino ideò piccoli personaggi spesso diversi l’uno dall’altro, dalle coppie Pino e Pina e Lola e Lalla, all’originale Quadratino, un bambino figlio di Mamma Geometria, la cui testa quadra assumeva spesso dimensioni insolite, dal triangolo all’esagono, ma sempre rigorosamente geometriche. Altri personaggi di successo, sempre di Rubino, furono Pippotto e il caprone Barbacucco e Italino, un contadinello scarpe grosse e cervello fino, che negli anni di guerra si divertiva a giocare divertenti burle al nemico, impersonato da un impettito Kartoffel Otto. Tra i collaboratori del Corrierino ‘era già anche Sergio Tofano, non ancora attore famoso, ma già originale disegnatore, che nel 1917 avrebbe dato inizio alla saga infinita del Signor Bonaventura. Tutti questi, e decine di altri personaggi sala Bonaventura e giochivengono ricordati in una grande mostra, aperta fino al prossimo 17 maggio, alla Rotonda di via Besana a Milano, che permette di ripercorrere, attraverso i materiali del ricco archivio storico del Corriere della Sera, la lunga storia del Corriere dei Piccoli, vissuto fino agli anni Ottanta [e novanta – NdR]. Questo settimanale per ragazzi è stato lo specchio fedele di alcuni decenni di vita italiana, raccontata con umorismo e originalità da quasi tutti i migliori disegnatori e sceneggiatori italiani, compresi Hugo Pratt e Bonvi, da Angoletta a Carlo Bisi, da Giovanni Manca a Mino Milani, e così via. I ragazzi di oggi, che non hanno conosciuto il mitico Corrierino, non sanno cosa si sono persi. Certamente hanno perduto quei momenti di serenità, che non sempre riescono a offrire i fumetti di oggi o gli altri divertimenti tecnologici. [Carlo Scaringi]