Se esiste

“Se Dio esiste”. Se un qualsivoglia Dio o Dia o Entità Superiore di qualunque genere o non genere o quel che ti pare, esiste, o esistono o cosa vuoi tu. “Se”.
Questo “se” interessa solo a chi si pone questo quesito, e basta.
In realtà, se c’è, c’è; se non c’è, non c’è, Punto.
Ed è senza mancanza di rispetto nei confronti di chi crede ci sia, che lo assimilo, come concetto, a tutte le espressioni (belle e brutte) della fantasia umana. Ma non posso rispettare le scelte violente di chi, eliminando del tutto il “se” in forza della sua “fede” assoluta oltre che auto alimentata, usa quella Entità come copertura per la propria malattia mentale che provoca tragedie, per giunta inutili.
Io sono stato un credente zeppo di fede per alcuni decenni della mia vita. Per questo comprendo benissimo chi crede e chi ha fede. Tuttavia, non pago di una fede installata dall’esterno (senza il conforto di alcuna prova, naturalmente), ho usato decenni della mia vita per cercare “concretamente” la tanto sbandierata Entità. Quando, infine, l’ho trovata (questo punto, lo so, richiederebbe approfondimenti che non è il caso di rifare qui, visto che ho già sviscerato tutto altrove nel mio blog), ho scoperto che non esiste.
No, nella mia esperienza diretta, non esiste nulla di quel che viene raccontato dai sacerdoti delle tante religioni di questo pianeta e divulgato come fosse teologia della verità. Punto.
Tutti imbroglioni, quindi? No, non è esattamente così (pur essendoci sicuramente un sacco di imbroglioni, in un campo che rende così facile turlupinare le persone, cercando di rifilare speranze a chi ne ha tanto bisogno). Io ero tra quelli assimilabili a sacerdoti (o a mentalisti, forse), ed ero in assoluta buona fede e pieno di “sani principi”. Solo che la premessa di partenza era sbagliata e falsa e io non lo sapevo e non avevo neppure le doti intellettuali necessarie a rendermene conto da solo, allora. Ero portato a confermare, con insignificanti indizi, il nulla col nulla, rafforzando così un fede basata sulla fantasia (detto con rispetto).
Diverso è il discorso dei principi morali ed etici che le religioni (alcune, non tutte, non sempre, e non solo le religioni) diffondono insieme alle loro teologie.

Si potessero separare i due aspetti, potremmo fare ragionamenti più universali.

Sarebbe più facile capirsi: comportamenti morali ed etici “sani” sono quelli che non portano all’estinzione della specie umana, per dire. Un banale esempio: essere “razzisti” (se pure talora ha lampanti motivazioni, giuste o sbagliate che siano, legate alla sopravvivenza della tribù locale) è un pericolo netto per la sopravvivenza della specie umana (ne ho già parlato altrove in questo mio blog, dettagliando le peraltro evidenti motivazioni).

La costruzione (più o meno fantasiosa) di una Teologia, invece, non può che interessare solo chi ci si riconosce, non gli altri. Facilmente, quindi, diventa elemento di separazione tra gli esseri umani e, in tal caso, un rischio per la sopravvivenza della specie.

Chi desidera, per problemi mentali propri, la distruzione della specie umana, sa di conseguenza quali comportamenti adottare.

Chi ha piacere che la nostra specie sopravviva ancora, per contro, sa che dovrà comportarsi in modo diverso da quelli di cui ho parlato nel paragrafo precedente.

Non sembrerebbe essere nemmeno tanto complicato…
Solo che il vero problema sta nel solito posto: il nostro cervello. Che è complesso assai e, come tutte le cose complesse, può avere un sacco di intoppi, falle, difetti di fabbricazioni e tutto il resto. In attesa di un nuovo DNA che ci renda meno autodistruttivi (oltre che distruttivi tout court), ci sono, quantomeno, un sacco di possibilità di cura, che mi sento di consigliare caldamente un po’ a tutti.
Io lo faccio, certo che sì. pensavi mica che non ne avessi bisogno, vero?

Scoiattolo al Parco del Valentino di Torino - foto Gianfranco Goria - la Vita è fantastica, su questo pianetino, e si esprime in tante di quelle forme!... Meraviglia.
Scoiattolo al Parco del Valentino di Torino – foto Gianfranco Goria – la Vita è fantastica, su questo pianetino, e si esprime in tante di quelle forme!… Meraviglia.

Se hai letto il mio blog, avrai visto che, fin dall’infanzia, ho avuto visioni, allucinazioni visive, uditive, tattili e per tutti i sensi possibili ed esperienze le più varie. Ho pensato di assistere a miracoli, eventi straordinari, e ogni sorta di parafernalia metafisica e teofanie varie. Ero certo nel mio intimo dell’esistenza dell’Entità Suprema e di un sacco di altra roba magnifica. Infine (si fa per dire, infine), dopo un lavoro decennale, ho “visto la luce” (ne ho già parlato in questo blog). Avrei persino potuto costruirci su una religione (o almeno una redditizia setta). Per fortuna non l’ho fatto, anzi. E come avrei potuto? Quell’esperienza (la famosa “illuminazione”) mi dimostrava tutt’altro: mi spiegava come si possono formare le religioni, su cosa possono nascere, e al contempo mi metteva davanti al naso la fasullità delle teologie e delle “tradizioni religiose” in genere. Materiale in abbondanza per racconti di fantascienza. Ma per scoprire che ero un malato mentale mi ci sono voluti molti altri anni e, infine (qui sì, infine) il tracollo totale. Perciò, certo, ovvio, naturale, che mi curo il cervello! Eh. Insomma, dai… Anche perché io son tra quelli cui non dispiace affatto la vita, anzi, e nemmeno la sopravvivenza della specie umana (pur con qualche miglioramento qua e là) fin che sarà decentemente possibile.


 

 

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