afNews.info web site 29 Ottobre 2025 16:41 afNewsWebSurf - afnBLOG - afnHOME - Menù Base - Ultime Notizie in diretta -

Non usi più le nuvolette del pensiero nei tuoi fumetti? Ignorante incapace!

www.afnews.info segnala che dismettere le nuvolette del pensiero è una solenne idiozia (per quanto legittima). Le didascalie non sostituiscono il pensiero non parlato. La didascalia è l’equivalente della voce narrante. Il pensiero personale di un personaggio sta benissimo nella propria nuvoletta speciale, eh! Insomma, perché autoridursi i codici che il fumetto mette a disposizione? Chi lo fa si taglia le palle, potremmo volgarmente dire.
Di codici, semmai, inventiamone invece ancora altri, se ne siamo capaci, ché il linguaggio del fumetto non ha ancora esaurito le sue potenzialità, e i fumettisti non hanno da essere né stupidi né ignoranti. E che cavolo!
Ed è assurdo ritenere che alcuni dei tantissimi codici del fumetto siano da considerare “infantili” (o, argh, “tradizionali”: cosa avrebbe di innovativo -se avesse senso contrapporre tradizione e innovazione in questo campo-  ridurre i propri strumenti a disposizione per comunicare coi lettori?). Forse è solo sintomo di ignoranza rispetto ai codici del fumetto, nella sua grande varietà planetaria, IMVHO.
Lo dovremmo considerare, (se l’analisi pubblicata sul Post è corretta) un ennesimo esempio della ignorantificazione della società umana, causata dalla costante disumanizzazione (fascistizzazione) in corso col suo costante (e criminalmente intenzionale) impoverimento culturale? Riflettiamoci…

Se una volta la nuvoletta del pensiero era un ferro del mestiere per qualsiasi genere di fumetto, ora la percezione è cambiata e il balloon mentale è diventato un segno di infantilismo arcaico e ingenuo. Provate a prendere un fumetto di Zerocalcare o Manuele Fior, o un albo di Batman: sarà molto difficile che ci vediate dentro una nuvoletta del pensiero. Solo nelle cattedrali del seriale italiano, come Topolino e Tex, vige ancora la tradizione.
È una cosa che sarebbe normale vi sorprendesse, visto che ha sorpreso anche Stephen King. Quando nel 2010 contribuì a una serie a fumetti per Marvel Comics, ricevette una chiamata da un editor che gli diceva «non le usiamo più le nuvolette del pensiero, cerca di riscrivere quelle frasi nelle didascalie». «Penso sia un peccato», commentò King, «perché è come togliere una freccia dal tuo arco. Una delle cose belle delle storie scritte è che puoi scavare nei pensieri di un personaggio. Nei libri si fa di continuo, no?» …

Leggi il resto dell’articolo di Fiamma su “Nei fumetti non si pensa più” – Il Post https://www.ilpost.it/2025/10/29/fiamma-nei-fumetti-non-si-pensa-piu/


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