afNews.info web site 4 Luglio 2025 15:59 Francia, Pierpaolo Rovero, Star Wars, - afnBLOG - afnHOME - Menรน Base - Ultime Notizie in diretta -

Annecy 2025: i cortometraggi in gara Programma 1.

Dall’otto al quattordici giugno si รจ svolto in Francia il Festival di Annecy.

La grande novitร  dellโ€™edizione 2025 รจ stata la volontร  di rimettere al centro il cortometraggio dโ€™animazione. Unโ€™idea molto apprezzata, sopratutto perchรฉ da alcuni anni si aveva lโ€™impressione che questi fossero passati in secondo piano rispetto ai lungometraggi.

Per questo motivo, domenica otto durante la serata dโ€™apertura รจ stato proiettato il primo programma di cortometraggi della selezione ufficiale.

Che la motivazione fosse davvero questa o meno, รจ stato piacevole poter godere della visione di cortometraggi allโ€™apertura. Questโ€™anno il numero dei gruppi di corti in concorso รจ anche aumentato da cinque a sei.

Prima della proiezione Marcell Jean ha chiamato sul palco gli autori chiedendogli di presentare i loro corti, la cosa รจ stata sia interessante che divertente e ha dato occasione a questi grandi artisti di brillare quanto meritano.

La mattina di lunedรฌ si รจ svolta la prima delle ormai tradizionali Pโ€™tit dej du court, il mitico evento dovโ€™รจ possibile incontrare gli autori dei corti, sentirli raccontare di come lavorano e fargli delle domande. Con grande felicitร  di chi scrive il luogo รจ cambiato passando dal bello, ma piccolo, bar โ€œEl Puebloโ€ al piรน grande ristorante โ€œLa Maisonโ€.

La prima intervista รจ stata con gli autori del corto โ€œThe Girl Who Cried Pearlsโ€ realizzato in Stop Motion da Chris Lavis e Maciek Szczerbowski, per il Canada. I due animatori sono dei pilastri del NFB, realizzatori di numerosi cortometraggi e vincitori di molti premi.

La storia รจ il racconto che un nonno fa alla nipotina riguardo a come venne in possesso di una perla bianca custodia nel suo studio. Da bambino era orfano e viveva per le strade della Montreal dโ€™inizio novecento. Dโ€™inverno si riparava in un appartamento abbandonato e passava il tempo a spiare la vita dei suoi vicini, una famiglia povera dove la matrigna maltrattava sempre una bambina della sua stessa etร . Una notte sentendola piangere vide che le sue lacrime si trasformavano in perle, ma la bambina non sapeva cosa fossero e le gettava. Lui iniziรฒ a raccoglierle e venderle al proprietario di un banco dei pegni, che lo pagava poco e lo spingeva a procurarsene di piรน. Il fatto di stare diventando ricco sulle sofferenze di una bambina di cui era innamoratolo iniziava a tormentarlo, ma questa potrebbe essere solo una storia raccontata per fare capire alla nipote una lezione molto dura sulla societร  e sugli uomini.

Un cortometraggio affascinante e poetico che colpisce per il colpo di scena finale. Con molto dialogo, quindi diverso dai celebri corti muti realizzati dalla coppia, ma sempre ambientato in unโ€™epoca passata vista alternando dura realtร  e magia.

I due autori raccontano che la realizzazione รจ iniziata nel 2018 ed ha richiesto anni di lavoro non solo per la complessitร  tecnica, ma perchรฉ inventavano la storia mentre la realizzavano e non sapevano come farla finire.

Considerano la loro storia una fiaba post-moderna (dove la parte post รจ maggiore di quella moderna) e sono convinti che sia nella natura dei pupazzi quello di portarti a raccontare una storia su di loro e basta farsi guidare per farlo.

Uno dei tanti aspetti che sorprende รจ lโ€™ambientazione nella Montreal del 1913, invece che a Parigi o altre metropoli piรน famose. La ricerca storica รจ stata affidata a Brigitte Henry, direttrice artistica del corto che loro conobbero sette anni fa e subito ammirarono per le atmosfere che sa realizzare.

Anche questa volta la musica รจ stata realizzata da Patrick Watson, che ritengono fondamentale per i loro corti. In questo caso gli hanno chiesto di realizzare unโ€™atmosfera romantica, dopo anni di colonne sonore fatte di suoni lugubri da fantascienza. Per ottenerla hanno registrato ore di improvvisazioni al pianoforte, scegliendo le migliori.

Un altro problema che hanno avuto riguarda il montaggio. Dopo aver passato anni ad animare e inventare la storia, alla fine delle riprese si รจ dovuto mettere insieme tutto e si sono accorti che c’erano dei problemi. Sono dovuti tornare indietro e riadattarla, togliendo alcune parti e usando la musica per dare piรน importanza ad altre.

Chi scrive รจ piuttosto impressionato dal sapere che anche lavorando in Stop Motion si possa andare avanti per istinto e aggiustare tutto col montaggio. Ma il risultato รจ un cortometraggio emozionante, che funziona perfettamente dando lโ€™impressione di essere stato pensato in quella forma fin dallโ€™inizio.

La seconda intervista รจ stata per il cortometraggio โ€œCarcassonne-Acapulcoโ€, realizzato in Stop Motion da Marjorie Caup ed Olivier Hรฉraud per la Francia. Il corto รจ una storia comica surreale che racconta di due piloti del volo di linea del titolo.

Ambientato negli anni sessanta e con riferimenti allโ€™estetica e alla moda di quel periodo i due piloti, dai grossi baffi e uniformi appariscenti, sono intenti a rilassarsi nella cabina di pilotaggio quando vengono interrotti dalla hostess dalla pettinatura audace. Lโ€™informazione che qualcuno stia bussando alla porta dellโ€™aereo getta i due piloti nel panico. Inizia una lunga discussione sullโ€™aprire la porta o no, con voli pindarici da un argomento allโ€™altro, continui ripensamenti, complimenti che il comandante fa a se stesso e adulazione del copilota. In tutto questo la hostess vorrebbe solo capire se aprire o no la porta e comincia a non poterne piรน dei due. Il tutto chiude con un inserto musicale da cantare con il pubblico.

Un cortometraggio divertente e dai dialoghi brillanti. Ogni dettaglio della cabina di pilotaggio e dei personaggi riflette lo stile degli anni sessanta in una maniera che rende il tutto ancora piรน comico. Il dialogo assurdo tra i due piloti evidenzia una paura verso lโ€™altro presente sia allora che oggi. Arrivando a conclusioni, purtroppo, sempre attuali. Una magnifica commedia satirica.

Gli autori descrivono il corto come una fantasia su cosa puรฒ succedere quando ci si imbarca nello scrivere una sceneggiatura. Dicono che fare una storia comica in Stop motion non รจ facile, ma sapevano che avrebbe funzionato grazie al timing ed al rigore che questa tecnica esige e che porta a fare scelte che non possono essere cambiate nel montaggio. Sostengono che quando si fa stop motion allโ€™inizio cโ€™รจ spontaneitร , ma poi devono trovare come continuare a essere spontanei perchรฉ lโ€™energia e il ritmo รจ dato soprattutto da quella. Il corto era stato scritto giร  alcuni anni prima di iniziare la produzione e fin dallโ€™inizio i personaggi erano stati immaginati con quel look anni โ€˜60.

Olivier Hรฉraud racconta che lโ€™ispirazione per la storia viene dalle opere teatrali di autori come Samuel Beckett e Harold Pinter, lui li ammira e ha tradotto il loro modo di fare commedia dellโ€™assurdo dallo stile inglese a quello francese, facendo una commedia sul ridicolo dove si ride per empatia. La personalitร  dei personaggi รจ stata ottenuta con i capelli, i baffi e gli occhiali. Cose molto caricaturali, ma capaci di descriverli. Riguardo al comportamento tra pilota e copilota gli autori dicono di essersi ispirati ai film catastrofici americani.

Una delle domande che nascono spontanee รจ quanto il loro amore per il karaoke abbia influenzato il cortometraggio. Gli autori ammettono di non sapere se fosse una buona idea inserire la canzone con la traccia cantabile, ma il loro compositore lโ€™aveva realizzata ed gli era piaciuta cosรฌ tanto che sarebbe stato triste non condividerla con il pubblico.

Non puรฒ che colpire il contrasto tra il modo di pensare la Stop Motion tra gli autori di questo e del corto precedente. Completamente opposte tra di loro con lโ€™improvvisazione degli uni e il procedere seguendo una storia studiata in ogni suo aspetto degli altri. In entrambi i casi lโ€™entusiasmo e la spontaneitร  sono viste come essenziali.

Si prosegue con โ€œLa Vie avec un idiotโ€ realizzato a disegni animati fatti con inchiostro e acquarello da Theodore Ushev per la Francia. Lโ€™autore in ventโ€™anni dโ€™attivitร  ha realizzato un numero stupefacente di cortometraggi e tutti questi sono passati da Annecy, facendogli ottenere un record di presenza personale.

Prima della proiezione Theodore Ushev ha usato parole inequivocabili per condannare la stupiditร  dei politici che approfittano del potere per commettere ingiustizie, facendo nomi e cognomi.

La storia รจ ambientata ai tempi dellโ€™Unione sovietica e viene raccontata in prima persona dal protagonista, a cui un giorno viene ufficialmente notificato di non lavorare abbastanza e obbligato a prendere in casa un idiota. Viene organizzata una gran festa con tutti i suoi amici a fargli complimenti e dopo si presenta in un manicomio. La scelta ricade su un uomo della sua stessa etร  che sembra agire solo per istinto e non sa parlare. Allโ€™inizio la moglie del protagonista non รจ felice della situazione, dopo si innamora dellโ€™uomo e del suo essere semplice e diretto. Ma quando questo inizia una relazione anche con suo marito ignorandola parte la gelosia che porta a un finale tragico e dallโ€™interpretazione aperta.

Un cortometraggio forte e diretto che racconta una storia dura con grande ironia e qualche accenno di sarcasmo. La vita monotona della coppia viene sconvolta dallโ€™arrivo dellโ€™idiota, che riesce a farli uscire dallโ€™indifferenza e a fargli provare sentimenti tanto forti da finire col perderne il controllo sfociando nella violenza. Il risultato รจ la condanna alle restrizioni imposte dalla vita sociale, soprattutto in paesi in cui si vuole controllare tutto. Seguita dallโ€™antica domanda su chi sia davvero un idiota nelle societร  organizzate.

Il corto inizia con una potente invettiva contro le dittature e la scena del corridoio del manicomio con i busti marmorei dei dittatori di ogni colore politica degli ultimi cento anni mette questi tra i matti.

La storia รจ tratta da unโ€™opera teatrale omonima di Viktor Erofeev, che fu la prima ad essere rappresentata in unione sovietica durante la perestroyka. Lui vide lo spettacolo da ragazzo al teatro Bolshoi e lo colpรฌ molto. In seguito lo dimenticรฒ finchรฉ lโ€™arrivo di Putin gliela fece tornare in mente.

Allโ€™opera lui ha aggiunto il tema della violenza coniugale, che รจ provata crescere durante il fascismo perchรฉ tutti i dittatori sono misogini. Ha anche aggiunto la scena della doccia, che non cโ€™รจ nellโ€™originale.

Dal suo punto di vista un idiota รจ un emarginato che non segue le regole ed รจ quindi naturalmente odiato dalle dittature.

Ushev si chiede spesso se le storie che racconta siano troppo forti per il pubblico. Ne ha paura perchรฉ non vuole insultare la gente e per essere sicuro cosรฌ pareri ad un amico. Per questo corto ha anche scritto la sceneggiatura in francese per poi chiedere se fosse corretta.

Lโ€™ispirazione narrativa viene da โ€œLโ€™idiotaโ€ di Dowstojesky, mentre per tempi e inquadrature si รจ ispirato a Pasolini e Hitchcock.

Il corto รจ stato realizzato ad acquarelli, tecnica a cui lui non si era mai stato interessato. Ma avendo pochi soldi, una storia lunga e nessun finanziatore aveva deciso di puntare al risparmio.

La violenza della storia gli ha dato molti problemi a trovare un produttore. Poi ha trovato MIYU Production che ha avuto il coraggio di finanziarlo, i tre acquarelli preparatori sono diventati la tecnica del film e lui ha scoperto le grandi possibilitร  che quella tecnica offriva.

Quando anima un film non guarda al disegno precedente ne cura ogni particolare perchรฉ gli interessa il disegno in movimento e non il singolo fotogramma. Pensa che questo crei una sensazione spiacevole in chi guarda che rimane anche dopo la fine del film. Riguardo allโ€™usare scene piuttosto estreme di violenza o volgaritร  per lui la cosa piรน importante รจ lโ€™aspetto estetico, lโ€™estetismo รจ infatti una dominante in ogni suo corto.

Pensa che tutti abbiano un idiota dentro, รจ quello che ci fa andare contro le regole e se si passano le porte del manicomio รจ difficile tornare indietro.

รˆ seguita lโ€™intervista per il corto โ€œ9 Million Coloursโ€ (โ€œ9 milionลฏ barevโ€) realizzato in Stop Motion da Bรกra Anna Stejskalovรก per la Repubblica Ceca.

Il cortometraggio di ambientazione sottomarina racconta di una canocchia pavone sadica che ama uccidere e terrorizzare le altre creature marine. Un giorno vede dei delfini maltrattare una strano pesce e li affronta per poterlo uccidere. Ma quando si accorge che il pesce non ha occhi e non ha paura di lui inizia a condurla in giro, gli impianta gli occhi di un granchio e le mostra la vita nei fondali. Tutto va bene tra i due, finchรฉ il pesce non capisce che per la canocchia pavone uccidere gli altri sia un divertimento, ne รจ spaventata e scappando viene presa da un gabbiano. Per la tristezza la canocchia pavone perde la voglia di vivere e tutti quelli che ha maltrattato vogliono vendicarsi. Il finale รจ una sorpresa.

Un corto tecnicamente meraviglioso con una storia teatrale, drammatica e piena di umorismo nero. Il colore รจ usato per mostrare la personalitร  dei personaggi e sottolineare l’umore delle parti della storia. Una prova che l’animazione di pupazzi nella Repubblica Ceca continua a evolvere.

Lโ€™autrice racconta di aver deciso di fare il film dopo aver scoperto che la canocchia pavone sia in grado di vedere nove milioni di colori.

Ci sono voluti due anni di produzione e la prima parte venne sviluppata durante un workshop artistico organizzato dalle scuole dโ€™animazione (che raccomanda agli studenti) in cui chi partecipa ha la possibilitร  di passare due settimane in varie universitร  dโ€™animazione dโ€™Europa. Una cosa che fa davvero aprire gli occhi.

Parlando di come abbiano potuto realizzare i movimenti di creature marine tanto bene racconta che si รจ trattato di una grande sfida, affrontata studiando molto e facendo tanti test. Ma lโ€™ambientazione sottomarina ha aiutato perchรฉ da l’occasione di inventare molte cose.

Inizialmente il corto sarebbe dovuto essere un musical e voleva mettere una sirena che cantava la storia. Ma volendo essere realisti si accorse subito che cantare sottโ€™acqua avrebbe fatto emergere piรน il suono delle bolle che della voce. Da questo si รจ passati alla sola musica.

Il film parla dellโ€™amicizia, lei lo ha fatto pensando a un pubblico di bambini ricordando che, contrariamente a quanto si dice, a questi piacciono storie con scene violente e con personaggi non del tutto positivi.

Animare la canocchia pavone รจ stato difficile, ma il pesce ha richiesto piรน lavoro per esprimere le sue emozioni. Visto che, non avendo occhi, tutto รจ stato ridotto allโ€™espressivitร  della bocca.

Ha chiuso la prima mattina delle colazioni lโ€™intervista sul corto โ€œStar Wars: Visions “Black”, realizzato in disegni animati da Shinya Ohira per il Giappone.

La storia segue la vita di uno Stormtrooper dellโ€™impero durante le battaglie a cui ha preso parte, molte delle quali coincidono con quelle note della saga. Scene cruente e con continui pericoli si alternano a ricordi della sua vita privata. Paesaggi incantevoli, una relazione dโ€™amore, momenti di felicitร  che contrastano con la crudeltร  della guerra. Lโ€™odio per i ribelli sembra sparire negli ultimi istanti della sua vita.

Una narrazione sincopata e molto coinvolgente che rende bene il panico della battaglia, immergendo gli spettatori in continui cambi di prospettiva, tanti da far venire il mal di mare e confondere. Lโ€™animazione รจ di qualitร  altissima mentre l’accompagnamento sonoro รจ costituito da musica e esplosioni. Probabilmente uno dei migliori corti del progetto Vision.

Lโ€™autore spiega cosa sia il progetto Vision. Sono dei corti fatti ispirandosi allโ€™epopea di Guerre stellari e vengono realizzati da piccoli studi in ogni angolo del mondo, tutti con storie originali. La Disney sceglie i progetti, li finanzia e da grande libertร  nella realizzazione. Il suo รจ il primo realizzato in Giappone.

La storia gli รจ venuta in mente pensando che quando si parla di guerre stellari tutti pensano ai duelli con le spade laser. Lui voleva parlare di chi non le usa, gli stomtrooper.

Realizzare un corto come questo รจ stato difficile, ma gli animatori amano le sfide e lui desiderava tanto animare un corto cosรฌ complesso insieme ai suoi colleghi.

Lโ€™idea iniziale era di fare una sorta di videoclip lungo con musica jazz, un genere che difficilmente viene collegato alla fantascienza. Col passare del tempo lโ€™idea del videoclip รจ stata abbandonata, ma non la musica. Per farla coincidere con le immagini ne hanno fatta comporre una appositamente per il corto.

Al momento delle domande del pubblico viene chiesto se ha fatto il corto spinto dallโ€™empatia per gli stormtrooper o se si senta simile a loro. La risposta รจ stata un secco โ€œNO!โ€, in realtร  ciรฒ che lo ha spinto รจ stato il desiderio di animare un personaggio di mezzโ€™etร . Di solito negli anime i protagonisti sono adolescenti e voleva provare a animare un personaggio piรน anziano, cosรฌ da poterne studiare i movimenti, diversi da quelli dei giovani. Gli รจ piaciuto molto poterlo fare e si diceva sicuro che gli servirร  in futuro.

Questi sono stati gli incontri durante lโ€™apertura del festival di Annecy e durante la prima delle Colazioni dei cortometraggi. Uno degli appuntamenti piรน importanti del festival che dal primo giorno ha attirato tantissimi studenti allettati dallโ€™idea di poter sentire e incontrare professionisti di grandissima abilitร  e esperienza.

Seguiranno altri articoli per raccontare degli altri cinque programmi. Restate con noi.


Scopri di piรน da afNews - Always Forward - Fumetto Animazione et al

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.