afNews.info web site 13 Gennaio 2025 15:50 GGblog, Tintin e Hergé, Tintinologia - afnBLOG - afnHOME - Menù Base - Ultime Notizie in diretta -

Tintin: ogni tentativo di appropriazione politica o religiosa è ignorante e sciocco

Tra le tante segnalazioni che raggiungono quotidianamente la redazione di afnews.info [https://www.afnews.info] e il Consolato di Syldavia [https://www.afnews.info/w22/syldavie-taurinie/], ecco il recente titolo di un giornale: “Proteggere Tintin: il giornalista anticomunista di Hergé è la speranza (a fumetti) contro il wokismo“. L’articolo tratta della questione dei diritti USA su Tintin, di cui abbiamo ampiamente parlato. Il titolo, però, rattrista un po’, perché sembra riportare alle solite robe vecchie, datate e inappropriate di una volta…

La sciocchezza ignorante che cercava di portare personaggi, autori e opere a destra o a sinistra (estreme, di solito, e, quando estreme, sempre stolidamente d’accordo fra di loro nel caso di Tintin) tipica di tanti anni fa, del secolo scorso diciamo pure, ha lasciato purtroppo strascichi ovunque, che, in taluni ambienti, ancora si trascinano.
Nel frattempo noi si è andati ben oltre, ma tant’è.
Nel caso specifico di Hergé e del suo Tintin, poi, sono stati scritti centinaia e centinaia di saggi sempre più approfonditi e documentati, com’è noto ai 4 lettori di afNews.

La vita di Hergé è stata sottoposta a ricerche minuziose, spietate e dettagliate, e ormai nella francofonia chiunque può sapere tutto della sua evoluzione dalla sudditanza (iniziale e ingenua) all’ultra cattolicesimo belga anteguerra (dovuta sia all’indottrinamento infantile, sia all’influenza diretta del suo ambiente e del suo mentore), fino all’adesione consapevole e naturale di Hergé a una sorta di umanesimo vagamente buddista (semplificando davvero molto), mostruosamente lontano da fascismi di ogni genere e dai relativi derivati (dai quali era istintivamente e non consapevolmente lontano anche prima).

Quanto a Tintin, la sua prima storia naïf, voluta dal citato mentore del giovane Hergé, era dichiaratamente anticomunista in riferimento specifico ed esplicito all’Unione Sovietica, rappresentata alternando gag e azioni drammatiche. La sua seconda avventura, voluta dal mentore, avrebbe dovuto essere una apologia del buon missionario cattolico belga, carica di stereotipi colonialisti e paternalistici: Hergé ne fece una raccolta di gag tipiche di quegli anni e di denuncia dei bianchi cattivi. La terza storia, ancora in parte influenzata dal mentore, era evidentissimamente anti capitalista e pro nativi americani, sia pure sempre condita da stereotipi. Con la quarta Hergé ha finalmente mano libera e carta bianca (e un famoso amico lo aiuta a  viaggiare oltre i suoi limiti). La storia si apre al mondo, critica e ridicolizza apertamente gli stereotipi europei nei confronti delle altre culture, attacca il colonialismo e l’imperialismo di chiunque, così come l’arroganza dei degli sfruttatori (bianchi e non solo). E potrei continuare, come si sa, molto a lungo e in dettaglio.

I titoli, si sa e non c’è niente di strano, sono spesso semplificazioni estreme che hanno lo scopo di attrarre o blandire i propri lettori, per cui non stupisce che il pezzo per quel giornale inserisca nel titolo l’affermazione decisamente riduttiva di “giornalista anticomunista” (sicuramente apprezzata sia da fascisti di destra sia di sinistra, pur per opposti motivi). Ma chi legge Tintin oggi, sa benissimo che il personaggio è un giornalista umanista (non specista), che distingue senza errori fra comportamenti umani e disumani, che si schiera coi più deboli, che non è affetto da problemi mentali come razzismo, superomismo, sessismo e altre varie discriminazioni frutto di alterazioni disumane del pensiero umano, il giovane reporter è uno che è pronto a rischiare la vita per gli amici e non esita mai ad aiutare chi ha bisogno, in terra come in mare, o nello spazio.
Woke (stare sempre all’erta contro le ingiustizie, la sopraffazione et similia) non era ancora un termine di uso comune all’epoca delle sue storie. Se lo fosse stato, molti avrebbero preso Tintin per una persona che sta all’erta (e agisce) contro le ingiustizie e per i diritti umani e civili, a giudicare dal suo comportamento, e forse avrebbero usato il termine woke anche per lui, chissà.

In ogni caso, i suoi ideali non sono “di destra o di sinistra”, e neppure sono “religiosi di qualsivoglia religione”. Sono umani. Punto.
Ogni tentativo di appropriazione politica o religiosa è ignorante e sciocco, IMVHO e SE&O.

Calendario Tintin in Tibet 2009 su sagoma in legno dei BABs – serie FumettoSuFumetto – foto Gianfranco Goria