“Un giorno, forse, se non ci saremo estinti prima, guarderemo chiese, templi, moschee et similia come oggi gli storici e gli archeologi guardano il tempio di Zeus o quello di Rha e compagnia bella.”
D’altronde, si sa, gli umani erigevano templi per tentare di tenersi buono l’Ignoto, il Non Noto, Ciò che non si conosce, Ciò che probabilmente manco esiste ma non si sa mai se esistesse potrebbe crearmi dei guai…, per convincere l’Ignoto (o il Caso, la Fortuna, la Sorte, il Fato, il Cielo ecc.) a non dar loro sonore mazzate. La sorte ti sia benevola – Così ha voluto il Cielo – Ti aiuti Chi regge la Terra e non ci fa cadere il cielo in testa…
Man mano che le conoscenze scientifiche aumentavano, grazie allo studio degli studiosi, alla scienza degli scienziati, ai non superstiziosi, ai più coraggiosi, ai più curiosi, ciò che prima era ignoto diventava noto e la relativa divinità -puff- non serviva più, al massimo spostata verso qualcos’altro di ancora ignoto…
Certo, sarebbe stato tutto più semplice se gli umani fin dall’inizio avessero avuto il coraggio di dire “Oh, non so come mai le stelle si muovono nel cielo – Non so come mai i fulmini arrivano dal cielo e mi fulminano – ma, ok, fa lo stesso, sono solo io che non ci arrivo, per ora. Se un giorno lo scopro, bene, altrimenti pazienza, in qualche modo farò, e poi magari lo scoprirà qualcun altro”, invece di inventarsi divinità ad hoc per ogni cosa della quale non avevano (ancora) una risposta scientifica.
Tant’è. La stupidità è una delle più note caratteristiche umane. Magari non la più apprezzabile… Ma forse ce ne disferemo, un giorno. Anche perché, come si diceva, o o ce ne disfiamo, o lei si disferà di noi.
