Mercoledì 16 è stata la terza giornata della View Conference, nel cinema Ideal di Torino nelle sale due, tre e quattro si sono svolti Workshop e masterclass, mentre le conferenze si sono svolte nella capiente sala uno con il suo schermo a 4K di risoluzione per duecento metri quadrati.
La prima è stata quella di Shannon Tindle e Hayden Jones, i due hanno fatto una conferenza sul loro incredibile film “Ultraman: Rising”, rivelando che la lavorazione del film ha avuto inizio già agli esordi di Netflix ed è proseguita nello stesso periodo di tempo in cui Shannon lavorava a “Lost Ollie”. Per convincere il produttore lui e il coregista John Aoshima avevano pianificato tutto, invitandolo a cena in un luogo pieno di immagini di Ultraman e mostrandogli il test che avevano fatto. Per l’aspetto artistico hanno potuto beneficiare dell’ “effetto Spiderverse” e utilizzare stilizzazioni in stile animazione 2D ispirate ai manga e per la musica si è potuto avvalere ancora una volta dell’ottimo lavoro del compositore Scot Blackwell Stafford, che fu ospite di View 2022.
La seconda conferenza della giornata è stata una lunga e esaustiva talk di Chris Sanders, Raymond Zibach e Jeff Budsberg sulla realizzazione de “The wild Robot” (Il robot selvaggio). Raccontano che la sfida del film fosse il daregli il fascino delle illustrazioni del romanzo, studiando un modo di fare una CGI pittorica.
Era anche importante mostrare l’evoluzione di Ros, che parte come un organismo estraneo all’ambiente naturale e progressivamente si adatta diventando come una versione pittorica di lei, che contrasta con i robot puliti e perfetti che vengono a prenderla.
Chris Sanders dice che, ironicamente, cercando una via astratta per rendere pellicce e piumaggi con macchie di colori senza fare particolari hanno realizzato degli animali che sembrano più autentici di quelli realizzati con programmi che le replicano dettagliatamente.
La terza conferenza è stata l’anteprima di “That Christmas”, il prossimo film natalizio di Netflix realizzato da Simon Otto e Justin Hutchinson-Chatburn.
Il film mette inseme tre libri per bambini scritti da Richard Curtis, molto amato in inghilterra e celebre anche come sceneggiatore e regista, raccontando le comiche disavventure che capitano a dei bambini durante un natale in cui una tempesta di neve ha completamente bloccato la città dove abitano.
Gli autori raccontano che, mentre convincere i produttori a realizzare il film è stato piuttosto facile, mettere insieme tre libri diversi è stato davvero difficile. Per riuscirci hanno studiato i film scritti e diretti da Richard Curtis per trovare lo stile è l’ambientazione in linea con il suo modo di raccontare storie, rendere i racconti cinematografici e aggiungendo del dramma.
La prima del film sarà a Londra la prossima settimana, questa è stata la presentazione che ha mostrato più scene inedite del film che hanno fatto. Il film sembra divertente e pieno di sentimenti natalizi e non è improbabile che sarà un successo.
La conferenza successiva ha cambiato un po’ argomento parlando di “Nube”, che non è un film ma un simpatico cortometraggio di Diego Alonso Sanchez de la Barquera e Christian Arredondo Narvarez sul tentare di proteggere una vita fragile e trovare la forza di lasciarla andare via quando è tempo.
Il corto è stato realizzato dai due tramite la rete e senza mai incontrarsi, perché uno di loro vive in Francia e l’altro in Messico. Inoltre è stato realizzato dai due quando avevano tempo libero dal lavoro, cosa che ha allungato i tempi di lavorazione. È stato realizzato utilizzando Blender e con il supporto della scuola Gobelins e lo studio ungherese CUB Animation.
Continuando a parlare di cortometraggi Amanda Strong ha mostrato il suo, “Inkwo”, realizzato in stop motion racconta la storia di un giovane indigena che scappa dalla persecuzione che i Wendigo, creature dell’orrore un tempo distrutte, ma rinate a causa dell’avidità degli uomini, che distruggendo la natura, li hanno riportati sulla terra. Nella sua fuga incontra una donna saggia da cui apprende i segreti della medicina e come lottare per difendersi. Anni dopo salva un rospo dalle prepotenze di due bambini ricevendo la sua parola che questo lo aiuterà durante il pericolo.eun giorno i Wendigo arrivano. Dopo aver mostrato il corto ha raccontato la grande lavorazione che c’è alle sue spalle. Sottolineando anche quando anche l’importanza del realizzare storie realizzate dagli indigeni del nord America che siano prodotte da loro.
Oltre al corto lei è i suoi collaboratori stanno tentando di costruire una rete distributiva e produttiva che possa garantire la nascita di molti altri corti e film tratti dalle loro storie. Il NFB del Canada ha collaborato alla realizzazione del corto e l’animatrice Georgina Hayns, che ha creato il reparto per la costruzione dei pupazzi alla LAIKA e ha lavorato a decine di grandi film in stop motion, li ha supportati tanto e aiutati a costruire dei pupazzi che potessero essere in grado di parlare aprendo la bocca, e non con la sostituzione delle bocche, com’è più consueto.
Il corto è sorprendente per l’estetica e la sensazione di realismo degli ambienti, che non sono idilliaci ma mostrano segni di degrado e inquinamento. Grande cura è stata fatta nel realizzate i wendigo, mostruosi esseri maligni che fanno parte della memoria orale, quindi esistono e sono stati disegnati seguendo le descrizioni degli anziani. Un corto particolare e affascinante.
È seguita una conferenza di Hal Hickel sul come ha realizzato il personaggio di Davy Jones nel secondo episodio della saga dei pirati dei Caraibi.
Dopo di questa Laura Goncalves ha raccontato la realizzazione del corto “Percebes”,realizzato dello studio BAP, che lei è altri amici hanno fondato in Portogallo nella città di Porto, per poter raccontare storie importanti. Il corto è ambientato nella regione dell’Algarve. Ma il discorso riguarda molte città del Portogallo, Porto compresa, dove la popolazione sente di perdere la propria città in estate a causa dell’enorme afflusso di turisti.
L’analogia tra il popolo dell’Algarve, che resistenza contro le ondate di turisti e restano nella loro terra, e il mollusco che vedono come un segno distintivo della loro regione ha reso il corto molto apprezzato lì, ma anche nelle altre parti del Portogallo che soffrono dello stesso problema.
La scelta di fare il corto realizzando ogni fotogramma a mano per colorarlo in acquarello è stata simbolica, perché è una tecnica che usa l’acqua.
Ha chiuso la giornata la conferenza di Rob Coleman, che ha parlato del 25° anniversario di “Star Wars: La minaccia fantasma”. Film in cui lavorò e fu il coronamento dlle sue ambizioni di ragazzino, visto che il sogno di lavorare agli effetti speciale gli venne a tredici anni, quando era andato con i genitori a vedere il primo film della saga è lavorare per George Lucas era il massimo delle aspirazioni.
Ha raccontato anche quanto l’odio per il personaggio Jar Jar, che era stato tanto complesso da fare e spinse l’utilizzo della Motion Capture nel cinema, lo depresse. Ma George lo consolò, dicendogli che in vent’anni sarebbe stato amato. Cosa che pare stia accadendo.
Dopo questa conferenza la gente del pubblico è andata via. Ma molti sono rimasti ancora mezz’ora per ottenere l’autografo di Cris Sanders e della crew di autori de “Il robot selvaggio”, che autografavano sia l’ArtBook del film, in vendita per l’occasione, che un poster reso disponibile per chiunque.
Chi scrive è rimasto per avere un poster autografato.
Da giovedì 17 la View Conference torna nella sua sede abituale delle OGR di Torino. Chi può venire venga.