afNews 31 Maggio 2023 08:00

Diplomi CSC 2023. La magia della notte, della danza e della fantascienza.

Venerdì 19 maggio a Torino all’interno del cinema Massimo si è svolta la cerimonia di diploma degli studenti del CSC 2023.

Mentre fuori pioveva a dirotto nel cinema si radunava un vasto pubblico composto da familiari, amici, professori e appassionati. L’atmosfera era allegra e piena di emozione.

Chiara Magri, Marta Donzelli e Monica Cipriani hanno aperto la cerimonia salutando il pubblico e introducendo la serata.

Prima di iniziare è stato doveroso ricordare un grande amico del CSC che purtroppo ci ha lasciato. Federico Savina, maestro e tecnico del suono che, oltre ad aver lavorato per decenni a un’impressionante numero di film importanti, ha sempre amato la scuola. Aiutato molti allievi nella realizzazione dei loro cortometraggi e partecipando alle cerimonie di diploma degli anni passati. La cerimonia di diploma di quest’anno è dedicata a lui.

Viene invitata a parlare al pubblico Alice Ravinale, che manda i saluti del sindaco di Torino, racconta come la città sia orgogliosa di avere un centro d’eccellenza simile e che continueranno a credere nella scuola e a sostenerla.

Chiara magri chiama a parlare Anne-sophie Vanhollebecke, presidente di Cartoon Italia e produttrice, che racconta come le cose siano cambiate in Italia dall’apertura del CSC animazione a oggi.

Nei primi anni le società di produzioni nel paese erano solo una decina e chi commissionava lavoro era soprattutto la RAI, in questo modo quasi tutti gli allievi dovevano emigrare per trovare lavoro. Adesso le società sono più di quaranta e tra poco verrà postata su Netflix la seconda serie realizzata a partire da una storia di Zerocalcare. Molti ex allievi della scuola hanno lavorato a entrambe le serie e lei non vede l’ora di poter vedere la nuova e di vedere cosa potranno fare gli animatori italiani per gli altri canali streaming o per il cinema. Per loro produttori il CSC è sempre stato un punto di riferimento per qualità e preparazione.

Piero Toffetti viene invitato a fare un discorso in memoria di Federico Savina e il ricordo torna al loro primo incontro negli anni novanta. Quando Savina era stato inviato a Torino a controllare la qualità del suono nel cinema dove avrebbero mandato la prima del film “La tregua”. La sua grande professionalità e abilità nel comprendere la diffusione del suono nella sala lo colpirono immensamente e divennero amici quel giorno stesso. Federico Savina era di Torino e amava tornare in città, come amava aiutare gli allievi del CSC con i loro corti, anche se ormai era in pensione da anni.

In suo onore viene mandato il cortometraggio “Il pasticcere”, realizzato da Alberto Antinori, Adolfo Di Molfetta, Giulia Landi e Eugenio Laviola nel 2009 e che Savina amava molto, anche se a lavorare sul suono non era stato lui, ma un suo allievo.

Vengono presentati i progetti che gli allievi del secondo anno realizzano su commissioni per allenarsi al lavoro reale. Tra i committenti abituali c’è sempre la Camera di Commercio di Torino e Pietro Izzo, che la rappresenta, racconta come sia sempre bello vedere gli allievi al lavoro. Quest’anno sono stati più esigenti con loro. Invece di domandare qualcosa per promuovere la produzione gastronomica del Piemonte, hanno chiesto due spot per promuovere cose che sono le quinta essenza della burocrazia. Il primo è per il SUAP (un nuovo servizio di sportello digitale) e il secondo per la CNS (Carta Nazionale Servizi). Nonostante la difficoltà, gli allievi sono stati in grado di interpretarli bene e proporre tante idee interessanti e la camera di commercio sta già utilizzando gli spot con grande gradimento di pubblico.

Altro ente che ha commissionato uno spot è stata la AIL (Assistenza Italiana contro la Leucemia), Laura La Face e Fabrizio hanno raccontato come sono felice del risultato. Erano ormai anni che pensavano a un modo per rappresentare e raccontare l’associazione in qualche modo e lo spot Storia di Fabrizio” è in grado di farlo come volevano, raccontando la sua storia e quella degli altri aiutati dall’associazione con sensibilità e arte.

Terzo ente ad aver commissionato qualcosa è stata la Galleria degli Uffizi. Chiara Magri legge una lettera di ringraziamento mandata da loro per raccontare quanto siano soddisfatti della collaborazione. Il progetto è una mini serie animata sulle figure femminili importanti dell’antica Roma, si intitola “Dominae, per una Roma al Femminile” e coinvolge il fumettista Stefano Piscitelli, autore dei fumetti che sono stati animati dagli allievi. Il risultato è piaciuto così tanto che vorrebbero continuare il progetto.

Chiude la parentesi dei lavori su commissione Guido Bolatto, segretario generale della camera di commercio e sempre presente alle cerimonie di diploma. Fa tanti complimenti alla creatività degli allievi, ma ancora di più alla scuola. Che è capace di insegnare loro come affrontare il lavoro professionalmente, spingerli a ricercare commissioni nella vita reale e aiutandoli a capire come comportarsi nella gestione del lavoro. Complimenti che fanno molto piacere ai professori e dirigenti scolastici.

Arriva finalmente il momento della consegna dei diplomi.

Si inizia dal corto cortometraggio in CGI “Mio blu” realizzato in solitaria da Andrea Maurelli. Un cortometraggio ispirato a una poesia che affronta il tema dell’avanzare dell’età, vedendola come l’inseguimento di due persone in uno spazio naturale, vagamente inquietante e monocromo. La sensazione d’ansia cresce col proseguire del corto.

Segue “Akufeni”, realizzato da Stefano Pavolini e Lorenza Longhi in 2D. Racconta la storia di quattro anziani signori e del loro desiderio di dare una scossa alla loro esistenza formando una delle più rumorose Rock band mai viste nel vicinato. Con eventuali morti improvvise e incidenti dolorosi (per chi gli sta intorno) e divertendosi tanto insieme.

Un gustoso cortometraggio pieno di umorismo nero e uno stile grafico divertente e grottesco, che porta a pensare alla grande tradizione dell’animazione estone rivista in chiave italiana.

 

Segue il cortometraggio “Danzamorfosi” realizzato da Irene Conti Mosca, Ilaria Perino, Anita Cisi e Isabella Pasqualetti. Che seguendo il tema della danza e la performance fatta per loro dalla danzatrice Alice Bosco hanno realizzato un corto in quattro parti in tecniche diverse, riuscendo a dare un senso di unità al tutto e unendo le tecniche nel finale. Il risultato è pieno di creatività, energia, talento ed è davvero piacevole da vedere.

Le quattro raccontano di aver voluto vedere la danza come uno stato d’animo e un superamento delle situazioni esistenziali, come un modo per vedere la disgregazione mentale, per raccontare l’amore e i sentimenti e per parlare di ritualità e sperimentazione artistica e espressiva. Tutto questo è stato messo nel corto da ognuna di loro.

Segue il cortometraggio “Falling a park” realizzato in 2D da Christian Rosati e Francesca Curaba. La storia racconta di due fratellini che si divertono insieme in un mondo di materassi su cui saltare tutto il giorno. Ma uno dei due si accorge di una porta che appare in luoghi diversi, attirandolo e spaventandolo, mentre l’altro non vuole che ci si avvicini. Un cortometraggio molto delicato per raccontare il tema del lutto e della perdita nel modo più dolce possibile, realizzato in uno stile piacevole e pieno di dettagli.

Christian Rosati racconta che il corto è basato su una vicenda personale, che ha voluto raccontare perché per lui era davvero importante farla conosceree Francesca Curaba è stata felice di essere stata coinvolta in una storia così personale. Il cortometraggio non era ancora completamente finito, ma le parti ancora grezze erano così poche e comunque ben fatte che non si avvertivano.

Segue il cortometraggio “Archang3l” realizzato in 2D da Angelo Mastroleonardo, Federico Starinieri, Riccardo Grilli e Lorenzo Cascinelli. Racconta una storia in un lontano mondo alieno dove compare un essere gigantesco che porta morte e devastazione. Ogni difesa sembra essere inefficace e mentre un consiglio di esseri dall’aria misteriosa si riunisce per invocare la protezione divina, in una prigione a un detenuto dal passato chiaramente complesso viene offerta la possibilità di partecipare a una missione disperata e suicida.

 

Il cortometraggio vanta uno stile artistico che è un meraviglioso omaggio alla fantascienza classica e si innesta in un recente filone che sta rivisitando questo genere. L’emozione è forte fin dal primo istante e procede drammaticamente con grande abilità registica. Davvero un cortometraggio notevole.

La storia è nata da un idea di Angelo Mastroleonardo, che ringrazia il fatto di aver potuto lavorare con tre artisti geniali che lo hanno sostenuto. Nei tre anni della scuola hanno incontrato persone incredibili che non dimenticheranno mai. In sala c’è stato un momento di commozione generale quando i quattro hanno ricordato Ernesto Paganoni. Il loro professore di animazione 3D recentemente scomparso.

Segue il cortometraggio “Assunta”, realizzato in 2D da Giada Carboni, Stefania Favaro e Rossana Pacilli per parlare del tema delle microaggressioni razziste raccontando la devastante (per gli altri) passeggiata di Assunta, simpatica signora piena di pregiudizi che offende e traumatizza adulti e bambini col suo atteggiamento. Ma senza accorgersi di nulla e restando convinta di essere davvero una brava persona dalla mente aperta. Si ride sentendosi a disagio al suo posto.

Per gli autori la cosa più importante è stato evidenziare il messaggio, mostrando quanto le microaggressioni siano quotidiane e quanto possano creare disagio. Il cortometraggio non è stato ancora finito, ma gli autori dicono che è comunque stata una palestra interessante e sono felici di stare facendolo.

Chiuse le proiezioni “La notte”, cortometraggio 2D realizzato da Marina Generali, Simone Pratola e Francesca Sofia Rosso che è stato selezionato al Festival di Annecy 2023 per concorrere nella categoria dei film di diploma. Il corto è ambientato in una Venezia ferma nel tempo e racconta di Pulcinella, che vorrebbe imbucarsi a una festa della nobiltà con scarsi risultati. Ma al calare della sera tutto diventa possibile, anche che un povero come lui possa essere ammesso a una festa dei ricchi. Festa che però non è quello che si aspettava.

Un cortometraggio dalle atmosfere magiche e dallo stile prezioso, pieno di citazioni artistiche che vanno dalle opere d’arte più note, alla scenografia teatrali e ai costumi dell’opera lirica barocca. Tutto questo passa senza imporsi o far passare la storia in secondo piano e contribuisce a aumentarne la magia. Il corto contiene anche un meraviglioso omaggio a “Pentola”, formidabile cortometraggio di diploma dell’ex allievo CSC Leo Cernic, diplomatosi l’anno scorso.

il cortometraggio è nato da un’insieme di suggestioni che sono venuti in mente a Simone Pratola ascoltando il concerto omonimo di Antonio Vivaldi, anche i vari momenti del corto sono legati ai titoli delle sei parti del concerto. Descrive il cortometraggio come una suggestione ispirata dalla musica, che è stata scritta guidata dalla suggestione della notte. Un concetto davvero bello e poetico. Il grazie più sentito viene dato a Fulvio Chiara, che ha adattato abilmente il concerto di Vivaldi per il loro corto.

Con questo si è conclusa la proiezione dei corti di diploma CSC 2023. La celebrazione è continuata durante la sera per le strade piovose e un rinfresco in un noto locale di Piazza Santa Rita, dove gli allievi hanno potuto parlare con giornalisti & curiosi e raccontare eccitati di aver ricevuto proposte da degli studi già subito dopo la cerimonia. Tutto sembra muoversi al meglio per l’animazione.

Auguriamo loro il migliore dei futuri.

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