afNews 1 Febbraio 2023 08:33

Docu-Video: The Donald Duck Principle

Il fallimento non è poi così male finché hai la capacità di superarlo! Paperino è uno dei personaggi più popolari al mondo. Ma non può volare o salvare il mondo e non ha esattamente la migliore fortuna. Perché allora è così apprezzato? È popolare perché riesce sempre a superare le delusioni, a superare le catastrofi e ad affrontare i disastri? Il suo atteggiamento nei confronti delle delusioni della vita è piuttosto confortante. Ci mostra che il fallimento non è del tutto negativo e che essere in grado di riprendersi dopo una delusione è la bellezza della natura umana. Per questo motivo e per molti altri, diamo un’occhiata più da vicino al personaggio e alle sue avventure. Il nome “Paperino” è conosciuto ed è stato pronunciato da molti in tutto il mondo. Sebbene sia estremamente irascibile [in particolare nei cartoni animati – NdGG], possiede una rara e ammirevole visione positiva della vita [nei fumetti di Carl Barks – NdGG]… rappresenta l’uomo medio. Tuttavia, nonostante non abbia caratteristiche straordinarie, non fugge mai da una rissa. È costantemente molestato, aggredito, deriso e a volte abbattuto durante la sua lunga vita, ma si rialza sempre. E’ questo che lo rende così riconoscibile? L’eroe ottantenne fece la sua prima apparizione in un film d’animazione nel 1934 e da allora è stato un simbolo della speranza che ci sia sempre una luce alla fine del tunnel…

Vedi il resto su: The Donald Duck Principle

“I fumetti di Paperino sono solo per bambini? Per niente! Il documentario consente ai fan famosi di condividere con gli spettatori come il papero in costume da marinaio ha cambiato le loro vite e perché a volte siamo tutti un po’ come Paperino. Racconta perché Paperino ha colpito l’Europa come una bomba dopo la seconda guerra mondiale, elabora un affettuoso psicogramma del papero che vorrebbe tanto avere successo, e infine esplora la questione di come la nostra società, orientata all’auto-ottimizzazione , si occupa del fallimento oggi…”

Per vedere il documentario, fai click qui.

 

 

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