afNews 14 Dicembre 2022 11:54

“Bon voyage, Inventrice”: Marcelle Ponti, fondatrice di aaa, ha raggiunto Rouxel sul pianeta degli Shadoks

Se ne va in questa malinconica fine anno un altro importante pezzo di storia dell’Animazione: Marcelle Ponti-Rouxel, produttrice e co-fondatrice di aaa (Audiovisual Graphic Art Animation ) che ha diretto dal 1973 al 2005.

Nata a Bagneux (Ile-de-France) nel gennaio 1935 da padre rifugiato politico italiano e madre originaria di Angers (Loira), Ponti trascorse gli anni della Seconda Guerra Mondiale in clandestinità, in seguito frequentò il liceo a Meaux e si dedicò agli studi di legge mantenendosi lavorando.

Collaborando con l’agenzia pubblicitaria Synergie conobbe Jacques Rouxel, fresco di servizio militare, che sarebbe diventato uno dei principali animatori e produttori di animazione francesi, e soprattutto il creatore dei celebri “Shadoks”, sorta di pennuti “patafisici” che sarebbero stati serializzati per la tv con successo tra anni Sessanta e Settanta grazie all’Animografo inventato da Jean Dejoux nell’ambito del servizio di ricerca della RadioTelevisionFrançaise-TRF.

Dopo molti anni trascorsi al BERU (Office of Studies and Urban Achievements) Ponti fondò nel 1973, insieme a Jacques Rouxel, che diverrà suo marito nel 1988, e Jean-Paul Couturier, la compagnia aaa che, oltre agli Shadoks, realizzerà numerosi film istituzionali, e soprattutto svolgerà una “catalitica” attività di mecenatismo permettendo a futuri grandi autori come Laguionie, Ocelot e a molti altri di realizzare le loro opere prima in condizioni spesso di ristrettezza economica e logistica ma sempre in piena autonomia e libertà creative.

Proprio Michel Ocelot – che con aaa produsse tra l’altro due corti memorabili quali “Les trois inventeurs” e “La lègende du pauvre bossu” e la serie “La princesse insensible” – così ricordava quell’esperienza: – “Lo studio aaa era un ambiente molto simpatico, dalle parti del faubourg Saint-Antoine, in  mezzo a carpentieri ed ebanisti… era formato da persone che amavano il cinema e l’animazione, che vivevano di opere commerciali e divulgative su commisione ma anche producento corti d’autore sapendo che non ci si sarebbero mai arricchiti. In quegli anni seppero accogliere diversi “passeri smarriti”, come me, aiutandoli a trovare il proprio posto nel mondo.”

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