afNews 11 Dicembre 2022 15:17

View Conference 2022 presenta il Pinocchio di Guillermo Del Toro.

Nei giorni passati è stato presentato al cinema, per un periodo di tempo limitato, il film d’animazione “Pinocchio” del regista Guillermo Del Toro. Adesso visibile su Netflix.

Realizzato con la tecnica dell’animazione di pupazzi chiamata Stop Motion, il film ha raccontato la nota storia del burattino vivente usando un approccio originale e in grado di farla rientrare nello stile del regista, dando alla storia le atmosfere lugubri e il carattere rivoluzionario e contestatorio che le appartiene.

Tra i tanti appuntamenti della View Conference 2022 non poteva mancare qualcosa collegato a questo film, chi era presente giovedì 20 ottobre ha avuto la grande occasione di assistere alla conferenza tenuta da Georgina Hayns intitolata “Character Fabrication for Stop Motion Animation” che ne svelava i retroscena tecnici.

Georgina Hayns è un gran nome della stop motion, veterana di molti film prodotti tra stati Uniti e Europa è stata supervisore alla fabbricazione dei pupazzi per il film di Del Toro. Per la sua conferenza aveva portato migliaia di fotografie a alcuni dei pupazzi realizzati per il film, mostrandone i meccanismi e spiegandone i segreti.

La sala era piena di un pubblico giovane, quasi esclusivamente studenti, che guardava con enorme interesse ciò che faceva. La spiegazione veniva iniziata mostrando fotografie dei meccanismi per proseguire sul pupazzo, fermandosi molto sull’importanza delle espressioni facciali. Con spiegazioni su come fossero costruiti i volti e la presenza di viti che possono variare l’apertura degli occhi, della bocca e altri movimenti importante per rendere le emozioni.

Ogni volta che dalle foto si passava a dimostrazioni sui pupazzi la sala era piena di mormorii meravigliati, quasi come se diventasse davvero possibile crederci solo vedendolo fare.

Tra le tante cose dette e mostrate da Georgina Hayns è evidente l’avanzamento della tecnica costruttiva. Adesso le stampanti 3D sono in grado di stampare direttamente la tinta di colore che si desidera, anche le sfumature. La cosa è stata molto utile per il personaggio principale e il suo essere un pezzo di legno con venature dalle diverse tonalità. L’unico problema è che c’era solo una di queste macchine in funzione in una fabbrica e ogni volta aspettavano i pezzi con trepidazione.

La produzione ha coinvolto diversi studi collocati in Stati Uniti, Messico, Europa e riuscire a coordinare tutto è stato difficile. Ma grazie alle possibilità di condividere le cose sul web e fare riunioni utilizzando zoom, tutto è stato possibile.

In ogni minuto di questa conferenza si sentiva sia quanto l’impegno profuso nella realizzazione del film fosse grande, sia quanto fosse forte la convinzione che lo staff avesse di stare realizzando un film unico e dalla grandissima qualità artistica; quanto ne fossero giustamente orgogliosi.

Georgina Hayns era visibilmente felice del lavoro fatto e non vedeva l’ora che il film venisse distribuito. Parlare con lei era un vero piacere.

Per grande fortuna di chi è appassionato di cinema d’animazione il film ha potuto essere distribuito in sala, anche se solo per pochi giorni, invece di essere unicamente visibile sulla piattaforma digitale. La visione sul grande schermo di questo film ti trascina dentro a quel mondo di un’Italia degli anni trenta povera e in piena dittatura.

Un’interpretazione potente e personale che racconta cosa sia esser padri e essere figli e cosa sia l’amore tra padre e figli con profondità e grande onestà. Non nascondendo che può anche non esserci e mettendoci anche la necessità di ribellarsi quando qualcuno lo usa come scusa per importi di fare qualcosa che senti totalmente sbagliato.

È davvero bello vedere che dopo decine di adattamenti è ancora possibile realizzare un film su Pinocchio così. Una trasposizione che non è fedele alla storia del libro, ma lo è allo spirito del libro e che risulta appassionante, rivoluzionaria, potente, profonda e poetica.

Questo film ti fa amare Pinocchio, ti fa amare Mastro Geppetto e ti fa diventare amico del Grillo e di Lucignolo, che si sentono come personaggi veri.

Guillermo Del Toro forse ha davvero realizzato il suo migliore film con questo. Un’opera che ha dedicato ai suoi genitori, ma che sarà vista anche dai suoi figli.

Chi scrive mette questo Pinocchio tra i cinque migliori film d’animazione Statunitensi usciti quest’anno (insieme a “My Love Affair with Marriage”, Turning Red”, “Entergalactic” e “Wendel & Wild”) ed è interessante notare come dietro molti di questi ci sia sempre Netflix. Voce indipendente e importante che finanzia artisti e piccoli studi con grandi idee.

Speriamo che possa continuare a farlo per molto tempo.

Questo articolo è stato inserito da:

Scopri di più da afNews

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continue reading