Negli ultimi anni abbiamo assistito a una rinascita del comparto dell’animazione italiana, che ha acquisito solidità e credibilità non soltanto in ambito nazionale ma anche internazionale. La stagione 2021/2022 è un chiaro esempio di come il settore stia crescendo, mettendo a segno dei successi di primo piano che fanno guardare alle produzioni e ai produttori del nostro paese con rinnovato interesse. Mentre continua l’attesa del regolamento sugli obblighi di investimento da parte dei broadcaster e dei nuovi player del settore, il tax credit al 40% ha agevolato le società di produzione permettendo loro di rafforzare le proprie strutture produttive e di aumentare il numero e le qualità dei loro prodotti.
Un consolidamento che ha attirato l’interesse dei grandi gruppi internazionali, che in questi due anni hanno implementato le collaborazioni con le società italiane acquisendone addirittura in parte o in toto alcune tra le più solide o innovative. Un esempio tra tutte è quello della romana Graphilm Entertainment di Maurizio Forestieri, che ha ceduto la quota di maggioranza della società dopo un lungo percorso di collaborazione reciproca al colosso francese Cyber Group Studios. Inoltre, gli investimenti nella formazione di giovani stanno dando i frutti, con autori emergenti che si fanno notare nei festival e una serie di figure professionali appena formate che vanno a inserirsi in un mercato in cerca di professionisti. L’animazione italiana è riuscita oggi più che mai a farsi trovare pronta al rinnovamento dei formati e dei linguaggi e alla moltiplicazione delle piattaforme di fruizione e distribuzione, mostrandosi in grado di intercettare anche target differenti da quello infantile a cui per vari decenni è stato relegato il prodotto “cartone animato”.
[estratto da “Il rinnovamento dell’animazione italiana“ di Mario Bellina, contenuto nella ricerca “Io sono cultura 2022“, realizzata da Symbola- Fondazione per la qualità italiana, in collaborazione con Unioncamere, Regione Marche, in collaborazione con l’Istituto per il Credito Sportivo).