afNews 19 Ottobre 2022 10:05

View Feast 2022. Gli incontri di autori e pubblico e la gioia di vedere la prima mondiale della miniserie Netflix “Oni”

Da venerdì 14 ottobre fino a domenica 16 si è svolta a Torino la 18° edizione della View Fest. Evento legato alla più grande View Conference e che proietta gratuitamente per tutti, nella sala tre del cinema Massimo, una serie di film d’animazione, cortometraggi e applicazioni dell’animazione digitale per uso scientifico o educativo.

Durante questa edizione gli eventi più importanti si sono concentrati nella giornata di sabato 15.

Dopo la proiezione del lungometraggio animato epocale “Spider-Man. Un nuovo universo” è avvenuto l’incontro tra il pubblico e Peter Ramsey, che (insieme a Bob Persichetti e Rodney Rothmann) ha diretto il film occupandosi soprattutto dello storyboard e delle conseguenti scelte di inquadrature e stile artistico.

Per l’occasione la sala era quasi piena e il pubblico era davvero felice di poter fare domande, almeno quanto Peter Ramsey lo era di rispondere.

Realizzare un film di rottura avendo la libertà di fare qualsiasi cosa pensasse potesse servire a renderlo diverso e migliore di tutti gli altri film sul supereroe dai poteri di ragno è stata un’esperienza che ha cambiato la sua vita e quella dei suoi due colleghi. Racconta con gioia quanto hanno discusso per far diventare il protagonista del film Miles Morales. Un personaggio che, nonostante non fosse per nulla Peter Parker, piacesse al pubblico e riuscisse a farli identificare con le sue emozioni e interessi entrando nel cuore quanto il precedente.

I tre registi erano tutti ugualmente annoiati dall’idea di fare l’ennesimo solito film sul solito personaggio che prima rifiutarono e poi decisero di puntare su un personaggio che non era mai stato rappresentato al di fuori dei fumetti e cambiare così la storia. Per evitare ogni somiglianza con i film precedenti si ispirarono direttamente ai fumetti.

I sei Spider-Man presenti sono tutti reali nel multiverso a fumetto e sono stati scelti tra decine perché estremamente diversi l’uno dall’altro, così da poter offrire gli stili d’animazione più varii.

Dopo quest’incontro si è svolta la prima mondiale di “Oni”, Fortissima miniserie di quattro episodi realizzata dallo studio Americano/Giapponese Tonko Hause e prossimamente su Netflix. A presentarla ci ha pensato Kane Lee, produttore esecutivo della serie e cofondatore dello studio.

L’autore della serie è Daisuke Tsutsumi, cofondatore dello studio e amico di Kane Lee da decenni.

La serie è ambientata nel mondo degli esseri del folklore nipponico e racconta della loro lotta continua contro gli Oni. Creature terribili che distruggono tutto senza pietà. Tutto inizia con l’arrivo nel villaggio di un enorme individuo che porta in braccio la figlia molto piccola e continua anni dopo con la bimba cresciuta e che a scuola dovrebbe imparare a usare i poteri ereditati dal padre, così da contribuire alla difesa del villaggio. Ma non ci riesce e viene presa in giro dai compagni di classe per questo. La frustrazione sale mentre il padre, che non parla e passa il tempo a giocare con gli animali e le piante del bosco, sembra non avere nessuna intenzione di insegnarle la magia ed è chiaramente a disagio con l’idea che la figlia partecipi ai combattimenti contro gli Oni.

Realizzato in una CGI fatta imitando la Stop Motion, Lo stile artistico riprende le creature folkloristiche in chiave kawaii e mostra i personaggi come creature carinissime, soprattutto i piccoli e la protagonista (è adorabile) mentre l’enorme padre è un bonaccione simpatico. Un contrasto totale con l’immagine spaventosa che queste creature hanno nei racconti e che ben si adatta alla bellezza della natura che le circonda. Ma questa carineria non significa che la storia sia leggera. Ci sono molti momenti di tensione e la paura che il pensiero degli Oni infonde a tutti i personaggi appare seria e per nulla da ridere. La storia alterna gioia pura a dubbi e tristezza e inizia subito con uno stranimento. Perché sia la protagonista che il padre rientrano perfettamente nella descrizione tradizionale che si fa degli Oni. Quindi, se non sono loro, chi o cosa sono davvero gli Oni che tutti temono?

Kane Lee racconta che questa è la loro prima produzione come studio e che inizialmente volevano realizzarla in stop motion, ma essendo un piccolo studio non sarebbero potuti permettersi la costruzione degli enormi ambienti della foresta e del villaggio, quindi hanno deciso di usare la CGI. L’intento di Daisuke Tsutsumi e Kane Lee nelle produzioni del loro studio è quello di unire il modo di fare animazione che esiste in Giappone con quello che loro due hanno imparato e fatto proprio lavorando per più di vent’anni in Pixar, Blue Sky e altri studi del nord America. Per quello che il pubblico in sala ha visto, l’obbiettivo è stato raggiunto con successo.

L’intera sala era innamorata dei personaggi e piena di entusiasmo e voglia di sapere come la storia continuerà.

Si è proseguiti col la proiezione di “My Father’s Dragon”, il nuovo lungometraggio animato dello studio Cartoon Saloon diretto da Nora Twomley, che verrà postato su Netflix l’undici novembre. Si tratta quindi di una proiezione da non perdere di un bel film per bambini.

Domenica si è svolto un altro incontro tra pubblico e autore con la proiezione del cortometraggio Meneath: The Hidden Island of Ethics” prodotto dal NFB del Canada racconta il conflitto interiore di una bambina di etnia Métis tra l’appartenere alla cultura della sua tribù (simboleggiata dalla Dea Madre) e quella dei coloni (simboleggiata dal Cristo). Un conflitto che la lacera e la fa sentire sporca e destinata all’inferno e che imparare a affrontare.

L’autrice Terril Lee Calder racconta quanto sia stato importante per lei realizzare questo cortometraggio e come questa sia stato il primo film realizzato da qualcuno di etnia Métis per parlare di loro, dei maltrattamenti subiti per secoli e del pregiudizio ancora forte che li circonda.

Il cortometraggio e stato realizzato in stop motion usando sia pupazzi che marionette di carta e l’autrice assicura che la stop motion è molto usata dai registi che fanno corti su forti temi sociali per la sua efficacia nell’esprimere sentimenti.

Altro evento presentato da un ospite importante è stata la proiezione del “SIGGRAPH 2022 elecronic theater travelling show”, selezione di tutto ciò che ha vinto premi o attirato l’attenzione durante il SIGGRAPH 2022, l’evento sull’animazione digitale più importante al mondo e molto legato alla View Conference. A presentare la selezione è stata Kalina Borkiewicz, che quest’anno ha diretto l’evento, raccontando quanto sia stata un’edizione importante per numero di partecipanti e cose viste.

Questo e molto di più è stata la ViewFest 2022. Arrivederci all’edizione 2023 con ancora più eventi.

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