afNews 17 Ottobre 2022 08:09

Cartoonist Globale di Luca Boschi: La Prima Mostra di Fumetti in Italia, parti 1 e 2

Le immagini che sono riuscito a recuperare sono tutte insieme in coda agli articoli. Qualcuna ce l’avevo di mio in formato un poco più grande. Inoltre ho aggiunto un filmato dell’Istituto Luce sulla mostra di cui si parla.

Da Cartoonist globale, l’eccezionale blog che Luca Boschi teneva nello spazio de Il Sole 24 ore on line, ripropongo (a circa 19 anni di distanza), solo a scopo conservativo e di divulgazione (storica, in questo caso), un intervento (sopravvissuto al disastro che quel sito ha subito dopo la morte di Luca) che Luca volle pubblicare e condividere coi suoi lettori.
Oggi appare ancora in rete, ma privo di tutte le immagini, quasi un fantasma del suo bel blog, senza la possibilità di ritrovare agilmente i preziosi post che aveva creato in tanti anni, nei quali le immagini, scelte sempre con cura, avevano un ruolo fondamentale, insieme alle sue illuminanti parole.
Per la cronaca, Luca faceva parte di quella schiera di persone che fanno cose non per i soldi, ma per il Bene Comune e perché sentono che è giusto e bello farle. Il tempo enorme che aveva profuso in Cartoonist globale, riempiendolo di cose belle e interessanti da svariati punti di vista, per il puro senso della Condivisione della Conoscenza e del Bello, non meritava questa fine, IMVHO. Se avete sue altre cose del genere nei vostri computer, condividetele, per favore.
Gli altri post di Cartoonist globale, ripubblicati, alla buona e nei limiti citati, su afNews li trovi qui:
https://www.afnews.info/w22/tag/cartoonist-globale/


LA PRIMA MOSTRA DI FUMETTI ITALIANA!!! (prima parte)

 

Habebamus Papam!

Contraddicendo seduta stante quanto ci ripromettevamo di fare qui, e prima di essere sommersi dalle vignette sulla cassa integrazione del PapaneoCelestino V, forse influenzato dalla sua coscienziosa controfigura Michel Piccoli, torniamo sul documento eccezionale da condividere con i lettori di Cartoonist Globale.

Ricavato dall’archivio del grande animatore e fumettista Paul Campani, diffuso da Clod, dovrebbe suscitare interesse e osservazioni da parte di tutti gli appassionati del settore e gli operatori in attività.

Bene, è il “solito”, attentissimo Roy Mann ad averlo rintracciato e commentato, nello stesso giorno in cui ricevo una mail di Giulia Calisi, figlia di Romano Calisi, l’inventore e il primo animatore del Salone dei Comics (e quindi, originatore di tutto quel che è accaduto in quest’ultimo mezzo secolo).

Grazie a Giulia anche per gli interventi di commento a questo post, oggi giorno 11, torneremo sicuramente sul Festival di Bordighera e ben volentieri sulla figura del suo lungimirante e appassionato papà.
Conosco bene l’intervento di Rinaldo Traini che citi; è una cosa ottima che Rinaldo, su Fumetto dell’Anafi, stia ripercorrendo le tappe di quella stagione fondamentale per la nostra cultura pop (e non solo).

Si riferisce alla prima manifestazione in assoluto sui Fumetti ospitata in Italia, che deve intendersi come un’iniziativa occasionale, in quanto non ha dato origine a un evento ricorrente come sarebbe stato per le mostre e i convegni dal 1965 in poi.

Nel post vediamo alcune immagini estratte dal servizio cinematografico in merito, tratto dagli archivi dell’Istituto Luce.
Quelle sfogliate sotto sono evidentemente delle pagine del Vittorioso.

Vittorioso

E quello sotto, invece, è un numero di TinTin, ma non l’edizione italiana di breve vita, uscita solo nel 1955 per i tipi dell’editore milanese Vallardi, che dura meno di un anno.

Ragazzo sfoglia

Spesso se n’è parlato, qualcuno ha trovato un filmato in merito in qualche archivio dei Cinegiornali Luce o della Settimana Incom (forse qualche lettore può precisarlo), ma è la prima volta che una foto di gruppo riferita a quell’iniziativa vede la luce, almeno negli ultimi anni.

Il tutto avviene tre lustri prima di Bordighera (Mostra del Fumetto, poi Salone, trasferitosi a Lucca nel 1966), in quel di Milano.

Come si vede dalla foto di apertura, il titolo alle spalle degli immortalati recita Il giornale per ragazzi in Italia (nel 1950 di fumetti destinati a un pubblico adulto non era immaginabile parlare, fotoromanzi a parte).

In un’intervista allo sceneggiatore Roberto Renzi, appena novantenne il giorno 10 febbraio, ieri (AUGURONI!!!) rilasciata alla rivista Fumo di China n. 210, Loris Cantarelli lo interrogava in merito.

Ecco la parte dell’intervista in merito, leggibile sotto (grazie a Loris).

FdC-210

Roy ci invia qualche notizia in più, la qual cosa, per non allungare troppo questo già elefantiaco post, ci spinge a ripartire in due tempi il materiale che si sta accumulando. La mostra si svolse a Milano nell’ottobre 1950, in collegamento con la presentazione della relazione La stampa periodica per ragazzi, a cura del Centro Nazionale di Prevenzione Sociale.

Organizzata dallo stesso Renzi con l’aiuto di Antonio Terenghi, si poté svolgere presso il Palazzo di Giustizia (sono visibili alcuni particolari della sua caratteristica struttura in travertino) grazie all’interessamento del magistrato Adolfo Beria d’Argentine, fondatore e segretario del Centro Nazionale di Prevenzione Sociale, che – ricorda sempre Renzi – sfidò le ire dei benpensanti ospitando il “poco serio” fumetto in quell’austero edificio.

1950 giornali a fumetti a sinistra

Ed ecco le identificazioni delle persone presenti in questa parte della fotografia.

In piedi, da sinistra a destra:

FrancoBignotti-11)
Signore sconosciuto, ma potrebbe essere Marino Tomasina, editore di Akim (Albo gioiello), tra gli altri. Forse Roberto Renzi può darcene conferma.

2) Signora sconosciuta, ma potrebbe Teresa Comelli delle Edizioni Alpe? C’è una seconda candidata per questo “ruolo”. Su questo potrebbe darci lumi Giorgio Rebuffi.

3) Franco Bignotti, disegnatore (Un ragazzo nel Far WestMister No e molte altre serie). Un suo ritratto disegnato, sempre spedito da Roy Mann, è sulla destra.

4) L’altissimo Vittorio Canale, grafico, colorista al Corriere dei Ragazzi, fratello di Antonio Canale.

5) Rinaldo “Roy” Dami, disegnatore, autore completo (Mani in alto!Sergente York e molti altri).

Akim_35

Seduti:

6) Signora sconosciuta, altra candidata per Teresa Comelli, che una ventina di anni dopo creerà le Edizioni Te-Co.
7) Forse Arnalda Maffi, agente delle Edizioni Alpe per la Lug di Lione e non solo, e compagna del n. 8.
8) Leonello Martini (redattore part time tuttofare e in seguito direttore delle Edizioni Alpe).

Alla coppia si collega una testata a fumetti del tutto minore, quella dell’anatroccolo nero Gimbo.

Gimbo

Nelle sue 28 pagine in bianco e nero a colori “autocopertinanti”, che ricordano il formato originario dei mondadoriani Albi della Rosa e Albi del Falco (nelle loro prime versioni), L’anatroccolo Gimbo si basa su avventure non troppo originali, ma tuttavia diligentemente disegnate, da Lucio Cremonini con l’aiuto di Nicola Del Principe.

CREMONINI

Ecco, sotto, una foto di Cremonini nell’atto di dipingere.

Il resto, con altri quiz, nella seconda parte.


LA PRIMA MOSTRA DI FUMETTI ITALIANA!!! (seconda parte)

Eccoci alla seconda parte dell’excursus su questa mostra, alla quale hanno partecipato attivamente esponenti delle Edizioni Alpe, come Roberto Renzi (con me nella foto sotto, qualche anno fa) e Antonio Terenghi.

Renzi e bersani

No… Questi non siamo noi, sono due fantasisti in uno sketch celebre. Un altro Renzi è quello di cui si tessono le lodi.
Si veda più sotto.

Renzi-Luca

Con Giorgio Rebuffi (sua la cover in apertura e il Bombarda più sotto), Renzi avrebbe lanciato Tiramolla due anni dopo la mostra sulle letture per l’infanzia della quale stiamo parlando.

1950 giornali a fumetti a destra

Nella foto del 1950, della quale ingrandisco il lato destro, Renzi è oil primo degli uomini a sinistra, accanto alla sorella di Gino D’AntonioEsperia D’Antonio.

Seguono Paul Campani e (appunto) Gino D’Antonio, disegnatore, sceneggiatore, “autore completo” di Storia del West, fra le miriadi di altre sue collaborazioni, in Italia e all’estero.

Bombarda Rebuffi-1960

Nella prima parte dell’excursus parlavamo dell’anatroccolo Gimbo.

Imbo rosso~~_35

La ragione stessa dell’esistenza di Gimbo è legata alla creazione dell’“Agenzia Maffi”, un’agile struttura che vende storie a fumetti di genere realista alla casa editrice Lug di Lione.

Deus ex-machina di tale agenzia è Leonello Martini (non “Lionello” come si legge più avanti), caporedattore part time delle Edizioni Alpe, con la quale continua a collaborare negli anni Cinquanta pur gestendo questa attività in qualche modo concorrenziale alla “fabbrica editoriale” di Giuseppe Caregaro (la Alpe).

Per questa ragione, non compare in prima persona e si serve come prestanome del calligrafo tuttofare Rocco Molinari. Con lui c’è Arnalda Maffi, citata nel post precedente, che all’agenzia dà il nome: una ex segretaria della Alpe, dalla quale è uscita da poco.

Per vendere alla Lug anche qualche storia comica, il trio Martini-Molinari-Maffi la produce direttamente, editandola da noi sotto il marchio editoriale “Alba D’Oro”, che sfacciatamente brilla di confondibilità con la testata mondadoriana “Albi d’oro”.

Così, per una protesta in materia da parte di Mondadori, l’etichetta di Gimbo sarà spinta a cambiare il suo nome nel giro di pochi anni, trasformandosi in Casa Editrice Periodici Italiani, e quindi, nel 1958, in Casa Editrice Rama.

Ieri, il collezionista, esperto e “toscomercante” Luca Mencaroni ci ha inviato una segnalazione dell’amico Silvio Costa, che a sua volta aveva compiuto le identificazioni del caso sui fotografati alla mostra del 1950.

Un saluto a tutti e due.

Sotto, l’identificazione.

Identificazioni Silvio Costa blog

Silvio ipotizza che il signore in piedi a sinistra non sia Marino Tomasina, bensì Corrado Zucca, redattore capo, con competenza sulle storie a fumetti, della Casa Editrice Universo.

Qualcuno fra i lettori di questo blog in transito può darcene conferma?

LIONE 60's

A proposito della Lug di Lione, eccone una foto, inviataci anch’essa da Roy Mann.
La spartana redazione è ritratta all’inizio degli anni Sessanta.
Chi sono i presenti?

In bocca al lupo!


   

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