Cantastorie ce ne sono stati dappertutto, per ovvi motivi. Di quelli italiani, coi loro disegni creati per raccontare o cantare storie antiche o contemporanee declinate in sequenze narrative, dovremmo avere ancora memoria, in particolare in alcune regioni d’Italia, nelle quali svolgevano la funzione di giornali umani. Anche di quelli dell’Estremo Oriente avevo già parlato su afNews (volume 1). Oggi segnalo l’India, dove quest’arte antica è ancora viva e vegeta in alcuni villaggi. Raccontano storie dall’epica mitologia indiana e avvenimenti contemporanei, anche di cronaca locale, o questioni gravi come la deforestazione, l’HIV ecc., srotolando i propri disegni in sequenza narrativa e cantando canzoni create ad hoc.
“Patachitra o Pattachitra è un termine generico per la pittura di pergamena tradizionale a base di stoffa, con sede negli stati dell’India orientale di Odisha, Bengala occidentale e parti del Bangladesh. La forma d’arte del Patachitra è nota per i suoi dettagli intricati, nonché per le narrazioni mitologiche e i racconti popolari in essa iscritti. Pattachitra è una delle antiche opere d’arte dell’Odisha, originariamente creata per uso rituale e come souvenir per i pellegrini di Puri, così come per altri templi dell’Odisha. I patachitra sono una componente di un’antica arte narrativa bengalese, originariamente utilizzata come dispositivo visivo durante l’esecuzione di una canzone…”
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