Torniamo a parlare di “Breath”, il cortometraggio animato diretto da Giacomo Mora di cui stiamo presentando l’equipaggio creativo, ricollegandoci al tema – fondamentale – della colonna sonora e delle musiche realizzate appositamente per il progetto. Nell’esperienza generale di una visione cinematografica, accade spesso che una canzone funga da “motore empatico” della narrazione, o che si imponga quale suggello emozionale dell’intera struttura del film, “suggerendo” (senza imporlo) il senso possibile di ciò che nell’immagine risulta perlopiù subliminale: un tema che si radica indissolubilmente nel cuore e nella mente dello spettatore trasmettendogli il senso più intimo, e talora “occulto”, dell’opera stessa.
Nel caso di “Breath“, tale responsabilità è stata affidata a Filippo Piunti, “frontman” del gruppo Indie rock “Sàrgano“, le cui motivazioni nell’aderire al progetto di capitan Giacomo vanno, come leggerete nella breve intervista che vi proponiamo, ben oltre la semplice sfida professionale.
GZ- Buongiorno, Filippo: anzitutto, parlaci un po’ di te.
FP- “Nasco e trascorro i primi anni di vita a Cupra Marittima, in provincia di Ascoli Piceno. Il primo vero approccio alla musica suonata lo sperimento all’età di 24 anni, ma è solo nel 2014 che, in una pausa dal mio lavoro di ingegnere, formo il gruppo Sàrgano nel quale canto e suono la chitarra.Il “sàrgano” è una varietà di ulivo che si è sviluppata nel sud delle Marche, proprio come i componenti della band: un appellativo che indica radici e identità condivise pur nell’apertura a molteplici influenze e sinergie.”
GZ- Il tuo coinvolgimento nel progetto “Breath”.
FP – Il termine “coinvolgimento” è fin troppo superficiale quando si parla di “Breath”. Francesco è stato – è – un mio grande amico, una persona con la quale ho trascorso parte della post adolescenza. Spesso ci incontravamo nel punto in cui le nostre due colline danno vita a una pozzanghera capace di resistere anche alle estati più torride. Quando Giacomo mi ha proposto di scrivere una canzone per il corto, per prima cosa ho visualizzato proprio questa scena, e dopo tutto è fluito in modo naturale. Era molto tempo che non scrivevo una canzone, e direi che si è trattato di un’autentica rinascita, sia artistica che umana. E per questo ringrazio di cuore.
GZ – Nello specifico, come rientra il tuo contributo nella struttura del film?
FP– “La canzone è inserita nei titoli di coda, è l’ultima traccia che si ascolta prima di alzarsi dalla poltrona della sala cinematografica. Sono davvero molto onorato di aver ricevuto questo incarico, e ho pesato ogni parola con il cuore. Oltre al testo, scritto in Italiano, mi sono occupato della composizione della melodia e degli arrangiamenti, realizzati insieme alla squadra che ha curato la colonna sonora e ai componenti del gruppo Sàrgano. E’ prevista anche una versione in Inglese cantata da una voce femminile, su cui farò i controcanti.”
GZ – Come descriveresti la tua visione e le tue aspettative riguardo a “Breath”?
FP – “Non ho ancora visto il film, ho scritto la traccia basandomi soltanto sui cari ricordi che mi porto dentro e su ciò che l’esistenza stessa del protagonista ha significato per me. Sono certo che questo viaggio costituirà comunque un’avventura, una sfida, e spero di vincerla insieme a tutto il team Breath regalando – perché no? – una lacrima di speranza a chi lo vedrà e ascolterà.”
GZ- Oltre a “Breath”, quali sono i tuoi progetti ed aspettative future?
FP- “Sicuramente desidero accompagnare il più possibile la storia di “Breath”, sia col gruppo che da solista, ma prima di ciò uscirà un lavoro molto diverso dai lavori precedenti. Abbiamo investito molto tempo ed energie per mettere insieme una serie di canzoni ispirate alle cosiddette “ferite dell’anima”. Questo lavoro vedrà la partecipazione di nomi importanti del panorama rock italiano e godrà di una produzione “robusta” realizzata a Milano, dove abbiamo appena terminato le registrazioni. Non abbiamo ancora scelto un titolo né programmato un calendario promozionale, ma i feedback durante i primi concerti sono stati molto positivi, e non vediamo l’ora di poterlo condividere con tutti voi.”
E noi non vediamo l’ora di scoprire dove sapranno espandersi le radici di questi tenaci “sàrgani”, insieme a quelle di “Breath“: vento alle vele, dunque: un bel respiro… e il viaggio continua!
NOTE: “BREATH” nasce come progetto indipendente e si regge, almeno per ora, su campagne di autofinanziamento rivolte a singoli e istituzioni che vorranno credere in questa iniziativa. Per sostenere BREATH e ricevere aggiornamenti sul progetto: https://www.breathshortfilm.com/it/crowdfunding.html
QUI, QUI e QUI potete leggere le puntate precedenti.
QUI l’articolo del nostro Aladar sulla presentazione di BREATH al VIEW Fest 2020.