afNews 29 Aprile 2022 17:11

IMVHO il Fumetto deve passare al digitale, come si deve e di corsa

S’intende, questa è solo la mia vecchia opinione e non vale certo un granché. Però la condivido con professionisti del settore e lettori di afNews da almeno 10 anni (forse più, ma allora ero un po’ avanti sui tempi, as usual).
Allora non c’era questa crisi della carta (dovuta a svariati fattori, fra cui la guerra, perché no, come dopo la Seconda Guerra Mondiale, per fare un esempio), a darci la sveglia, ma a me pareva logico prepararsi a distribuire il fumetto in modo adeguato anche tramite il digitale, visto che era una possibilità in più (e compro quasi solo digitale da anni, ormai, sia per motivi di spazio, sia per quelli che accomunano chi non è ricco).
In effetti c’è chi l’ha fatto, il salto nel digitale, e adesso sa che, qualora quello della carta passasse da dramma a tragedia, i lettori si potrebbero cercare (e trovare) in rete (e non solo). Sempre che si sia fatto un buon lavoro tecnico e grafico, che i fumetti (testi e disegni) siano di qualità e che si abbia il coraggio di fare pubblicità a questa forma di distribuzione.
Il Fumetto di per sé non muore, se ci sono fumettisti in vita. I fumettisti, finché sono in vita, sanno creare per qualunque supporto, dalle pareti delle caverne agli impianti cerebrali. Non ci credi? Credici. Nel mio piccolo, oggi mentre ero in giro coi cani, stavo creando nella mia testa un fumetto animato in modo particolare, che potrebbe essere distribuito sia in video, pur mantenendo il formato tavola o mezza tavola o striscia, sia cartaceo, sia tramite impianto cerebrale.
Ok, i fumettisti sono creativi e di conseguenza un po’ fuori di testa. Ringraziali per questo: ti fanno sognare.

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