afNews 28 Aprile 2022 18:20

La Crisi (non solo Italiana) del Fumetto… parla Davide Bonelli

Davide Bonelli (lo vedete qui sotto insieme a Moreno Burattini), direttore Generale della Sergio Bonelli Editore, è tornato a rivolgersi direttamente ai lettori delle testate SBE dalle pagine dei numeri di maggio della Casa Editrice. Questa volta non per annunciare un nuovo aumento del prezzo delle testate della casa milanese, o una iniziativa particolare ma per fare il punto sullo stato di salute – poco confortante-delle nostre amate Nuvolette.

Non dobbiamo nascondercelo, i numeri confortanti delle fiere e degli eventi dedicati al mondo del Fumetto (inteso nel senso più largo), ricominciati in questi ultimi mesi, da “Collezionando“, all’ultimo Comicon, così come gli ottimi successi di pubblico di alcune iniziative, ad esempio le mostre milanesi della Fabbrica del Vapore, gli eventi del PAFF o del WOW di Milano, per citare alcune realtà a tutti note, non riescono a nascondere lo stato di seria crisi che sta colpendo il mondo delle strisce, in Italia, ma anche in tanti altri stati del mondo. Dagli USA, dove i lettori di fumetti si riducono al lumicino, mentre nei cinema e sulle piattaforme TV, spopolano i film (e le serie TV) ispirati al mondo Marvel e DC Comics, alla stessa Francia. E’ una crisi di vendite, ma anche di organizzazione. Una crisi che investe gli artisti, come gli editori. Né si speri troppo nel “successo senza precedenti” (? quasi che nessuno ricordasse le altre “Invasioni” dei manga iniziate pochi decenni orsono) di vendita dei manga, magari attraverso i canali più disparati, che sembrano diventati l’ancora di salvezza per i conti di numerosi editori. Ovunque nel mondo. Ma appunto solo per i conti.

Chi conosce bene il mondo giapponese potrebbe far notare che ANCHE in Giappone – il Paese della Carta -la crisi morde assai. Non solo per l’invecchiamento della popolazione. (Spesso si parla del successo di alcune testate storiche, ma quanti sono i lettori di quelle storie fiume?) Latitano le opere originali, prevalgono manga ispirati a franchise videoludiche, o legati a singoli generi, oppure ai capricci delle mode.

Davide Bonelli fissa, nelle sue concise note (le riassumiamo qui sotto a beneficio di tutti), alcuni elementi essenziali di questo drammatico momento. Considerazioni svolte con l’occhio dell’imprenditore, certamente, ma anche  dell’appassionato di fumetti, che hanno un valore generale. Non limitato alla SINGOLA Casa Editrice. E neppure al singolo paese come può facilmente accertare chi dia uno sguardo Oltralpe. Propone anche qualche soluzione ma la sua è soprattutto una riflessione ad alta voce, per invitare tutti alla riflessione. Addetti e semplici lettori.

  • L’Aumento generalizzato dei costi della carta – Luca Boschi ne ha fatto un’ampia  analisi in alcuni suoi editoriali su Popeye – e di tutte le materie prime necessarie alla stampa, dagli inchiostri alluminio per le stampe, sta colpendo in modo drammatico l’intero settore. Per tacere del costo dei trasporti e dei costi dell’energia per la stampa. E vi è anche una difficoltà oggettiva, come mai accaduto prima d’ora, nel reperire le materie prime e quanto necessario per la produzione (dei fumetti).
  • La preoccupante riduzione del numero delle edicole presenti sul territorio nazionale.[ Ne sono rimaste circa 14.500 (se aggiungiamo i punti vendita presenti in supermercati, pompe di benzina, autogrill, si arriva ad un massimo di 25.000 unità  ), con calo netto di quasi 4.000 in 10 anni come dai dati di Union Camere, e la contemporanea riduzione del numero dei lettori in generale. Un combinato esiziale. Chi frequenta le edicole sa bene come sempre più spesso i fumetti e la carta stampata in genere, siano diventati solo una delle tante “voci” dell’attività degli edicolanti.

Questi elementi hanno spinto la SBE ad evitare, afferma Davide Bonelli, fin quando sarà possibile, ulteriori aumenti di prezzo. Un modo anche per ringraziare i propri lettori della loro fedeltà. Davide Bonelli però fa un passo oltre a questo… e chiede esplicitamente ai propri lettori di concentrare i propri acquisti preferiti nelle edicole di fiducia.

Non è una richiesta meramente retorica, come potrebbe apparire a prima vista o “passatista” al grido generico “salviam le belle edicole di una volta“… a cui qualcuno potrebbe obbiettare, ben facilmente, “Siam al tempo di Amazon“. Dietro questa richiesta vi è una realtà economica e produttiva INELUDIBILE. Valida ovunque. Da tener presente.

Non tutti sanno infatti che un editore per poter vendere un certo numero di copie di un albo è costretto a stamparne ALMENO il doppio se non di più, e le copie invendute vengono, praticamente, tutte distrutte. In tempi normali questo è sempre un problema, in tempi di penuria della carta (PENURIA VERA), lo spreco risulta insopportabile. Da qualunque parte lo si veda.

L’editoria a fumetti deve cambiare. da un lato utilizzando strumenti innovativi che il digitale ci mette a disposizione, che non si possono ignorare, dall’altro occorre trovare nuovi modo di proporsi al pubblico (è il tempo dell’abbonamento, in edicola, delle testate?). Dare vita a nuove iniziative editoriali, trovare nuovi personaggi. Cercando di mantenere il carattere POPOLARE, di questo medium. Senza snaturarlo. Dall’altro, certamente, in questo ambito, così come in altri – si pensi allo stato delle Fonderie del Vetro di Murano colpite in pieno dalla crisi del gas – occorre un intervento di Politica Industriale del Governo.

Ma accanto a questo sarà opportuno avviare un’ulteriore riflessione sul pubblico dei lettori, e delle lettrici. Ne aveva parlato Luca Boschi, ancora lui, in un’ampia intervista radio, in particolare dal minuto 1.16.00 dove si parla, specificatamente dei Lettori di Manga e dei lettori di Supereroi, e… delle lettrici di Lupo Alberto… e di Diabolik (e delle eroine “SEXY”), fino a 1.21.00.

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