Un ameno colloquio, più che una intervista in senso stretto, che svela cose che forse non sapevi. Come questo commento sui lettori italiani traditi dalla traduzione, per dire, che si erano persi davvero molto, qua e là, a suo tempo. Ah, mi si perdoni la traduzione approssimativa…
Helnwein: Sai, a proposito, che le tue storie sono state tradotte in tedesco in modo piuttosto brillante da una signora di nome Erika Fuchs?
Barks: Deve essere stata molto brava, perché nelle mie conversazioni con i fan, ho sempre avuto l’impressione che I lettori tedeschi avessero capito meglio il mio umorismo, a differenza degli italiani, ad esempio, per i quali lo spirito dei miei racconti si è apparentemente perso nella traduzione……
Helnwein: Ti piacerebbe l’idea di costruire un giorno una vera Paperopoli?
Barks: Chi può dire che aspetto ha davvero Paperopoli?
Helnwein: Se si studia con attenzione il tuo lavoro, ci sono molte indicazioni. Il deposito dei soldi per esempio.
Barks: Sì, il deposito dei soldi è forse l’edificio eccezionale di Paperopoli. Ma ricordo una vignetta di apertura coi paperi in cima a un grattacielo, che guardavano dall’alto una città frenetica con edifici alti e possenti, un ampio fiume e battelli.
Helnwein: Ricordo, sì.
Barks: Ma quella non dovrebbe essere la Paperopoli che la gente dovrebbe ricordare. Semmai una Paperopoli più piccola, con la casa di Paperina e Paperino e qualche isolato più avanti la casa di Gastone; e naturalmente ci dovrebbe essere l’officina di Archimede Pitagorico.
Helnwein: Con tutte le sue assurde invenzioni, macchine e robot…
Barks: E poi in cima alla collina – il gigantesco deposito dei soldi……
Leggi il testo completo, di questo colloquio del 1992, su: Gottfried Helnwein | NEWS | News Update | Helnwein talks with Carl Barks
Aggiornamento 13 giugno 2023: aggiungo qulache immagini trovata nella rete.
