Proseguiamo la conoscenza della “ciurma” che accompagna capitan Giacomo Mora nella sua avventura al timone del galeone “BREATH”, cortometraggio in animazione CG/3D che si prefigge di raccontare, in modo poetico e immaginifico, la storia di Francesco Brutti, amico d’infanzia del regista la cui esistenza è stata pesantemente segnata da gravi problematiche cardiache.
E’ la volta di Alberto Besi, concept artist del progetto, al quale cediamo subito la parola.
– Mi chiamo Alberto Besi, sono un concept artist ed illustratore. In realtà, la prima passione è stata il fumetto, ma la curiosità mi ha poi spinto ad approfondire altre branche del disegno, senza soffermarmi su una specializzazione ma ricercando piuttosto un quadro più ampio e completo. Dal fumetto, quindi, sono passato all’illustrazione per libri fantasy/romanzi e giochi da tavolo (Cubicle7, Need Games, Hoepli, Dvgiochi, ecc), quindi agli storyboard per corti e pubblicità (Mercedes, Heinz, ecc) , e a lavorare sui costumi per film e serie tv (il Pinocchio di Garrone, L’Ora, Promises, ecc), fino ad approdare al mondo dell’animazione (Rainbow, Lynx) e dei videogiochi (Storming Games) in veste di concept artist.
Come sei stato coinvolto nel progetto “Breath”?
– Sono stato invitato a partecipare al progetto tramite la mia amica e collega di studio, Valentina Brancati, che mi ha presentato al regista, Giacomo Mora. Da lì, abbiamo discusso della storia e di quale potesse essere la direzione artistica di “Breath”. Sono rimasto colpito dalla qualità e dalla cura creativa già presenti nel progetto, ed ho deciso fin da subito di volerne fare parte.
Spiegaci meglio la tua funzione specifica in questa fase.
– Come accennato, il ruolo che ricopro è quello di concept artist. Di solito lavoro sulla progettazione degli ambienti e dei props di scena. Consiste nel progettare diverse soluzioni e idee relative a uno o più elementi. Sono anche coinvolto nella realizzazione visiva di alcune scene, dove prendo la bozza di una scena per renderizzarla completamente, così da avere una illustrazione che servirà poi da riferimento per la scena definitiva.
Prova a raccontarci la tua personale “visione” del progetto e le tue aspettative riguardo ad esso.
– “Breath” è un progetto ambizioso e toccante. La strada è ancora lunga ma tutte le persone coinvolte stanno facendo un lavoro egregio, muovendosi perfettamente in sintonia. L’aspettativa è alta ed è per questo che, nel dedicarmi a questo progetto, sono concentrato al 100% su quello che sto facendo.
Altre aspirazioni?
– La mia aspirazione è di poter far parte di progetti sempre più importanti e prestigiosi, con la possibilità di confrontarmi con professionisti di vaglia e, di riflesso, crescere e migliorare sempre più.
Imboccallupo, Alberto, e che il vento sia sempre propizio a te come a tutto l’equipaggio di “BREATH”… un bel respiro, e il viaggio continua!
NOTA: “BREATH” nasce come progetto indipendente e si regge, almeno per ora, su campagne di autofinanziamento rivolte a singoli e istituzioni che vorranno credere in questa iniziativa.
Per sostenere BREATH e ricevere aggiornamenti sul progetto:
https://www.breathshortfilm.com/it/crowdfunding.html