Quanti autori italiani di fumetti conoscono “quanto basta” la Storia del Fumetto? Quanti si danno arie da Artista, senza essere magari nemmeno dei buoni artigiani? I critici leggono i fumetti di cui parlano, o fanno finta? Perché è di moda, per i fumettari,
esibirsi in “tristissime pallose autobiografie”? Perché ad Angoulême sembra di essere a un “convegno di preti”? Queste sono alcune delle “feroci domande” che emergono dalla lettura dell’intervista di Testa a Castelli appena lanciata su afNews.info. Se vi occupate di fumetto, come operatori di settore, o se semplicemente il fumetto vi piace e siete davvero tanto curiosi da osare buttare un occhio sotto la “dorata superfice” del comicdom, leggete quell’intervista, a vostro rischio e pericolo. Poi, probabilmente, vi verrà voglia di andarvi a comprare una copia di Fumettisti d’invenzione!. E comprare un libro è sempre un’ottima idea.
