I primi dieci anni di Julia
mani di Berardi - Rapallo 2000 - photo Goria - clickNella letteratura gialla le donne poliziotto sono piuttosto rare, anche se recentemente si sono moltiplicati romanzi e autrici che affidano ruoli di primo piano a investigatrici in gonnella. Lo stesso è avvenuto nel mondo dei fumetti, tradizionalmente ancora più maschilista. Ma dall’ottobre del 1998 le edizioni di Sergio Bonelli pubblicano gli albi di Julia, un personaggio creato da Giancarlo Berardi, che gode ottima salute e festeggia in questi giorni i suoi primi dieci anni, un traguardo significativo per una collana che si distacca notevolmente dal mondo avventuroso e maschile dei mensili bonelliani. Berardi è uno dei più bravi sceneggiatori italiani, ed è un appassionato di cinema che per Julia si è ricordato dei suoi primi amori infantili, dando alla sua eroina Berardi - photo Moisello - clicknon solo le caratteristiche e la faccia un po’ sbarazzina e talora enigmatica di Audrey Hepburn, ma anche il suo fisico longilineo e forse anche spigoloso, nonché la sua eleganza. Le storie di Julia sono state realizzate da molti bravi disegnatori, che ne hanno sempre conservato i caratteri e lo stile. Julia si muove solitamente a Garden City, cittadina di provincia forse non lontana da New York, insegna criminologia all’università, e aiuta come consulente la Procura e gli agenti della polizia locale. Con la stessa forza d’animo con cui ha superato le difficoltà della vita (ha perso i genitori in tenera età, ha una sorella fotomodella spesso alle prese con la droga, e una nonna (c) Sergio Bonelli editoreanziana ricoverata in un ospizio), Julia affronta il suo lavoro, e i criminali, se non col sorriso sulle labbra, certo con un senso di rabbia verso quanto di brutto la società le pone davanti. Ama suonare il pianoforte, detesta le armi (meglio quando occorre la sua borsetta con dentro un portacenere d’alabastro da scagliare contro i nemici), rifiuta la violenza e preferisce incalzare i banditi con la logica dei suoi ragionamenti, perché crede più nell’efficacia delle parole che nei colpi di pistola. Nelle oltre 120 indagini in cui è stata coinvolta (alla collana mensile vanno aggiunti gli almanacchi e gli speciali), Julia è venuta in contatto con tutto il male del mondo: banditi da strapazzo, mariti gelosi, affaristi e truffatori, poveri scippatori e ricchi malvagi e spietati che i vari disegnatori hanno raffigurato con realismo. Insomma si può dire che la serie di Julia, depurata della parte fantastica, è un preciso ritratto della realtà odierna. Anche se è sempre indaffarata, Julia ha una piccola vita privata: è single, ma non disdegna il corteggiamento, che può essere quello disinteressato di Leo, un investigatore privato che ogni tanto l’aiuta, o quello più convincente di Webb, un tenente quarantenne che segretamente l’ama, ma timido e titubante. A casa l’aspettano Emily, governante nera che sembra uscita da Via col vento, e Toni, una gattona dispettosa e giocherellona che svolge le funzioni di un antidepressivo. Julia infine ha un pessimo rapporto con la tecnologia: detesta i cellulari e si ostina a non cambiare la sua vecchia auto, che ogni tanto la lascia per strada. Ma, al di là di questo, è una donna moderna, perfettamente inserita nella società e amata da tutti, soprattutto dai lettori. [Carlo Scaringi]

Articolo di afnews (se non altrimenti indicato) - Domenica, 28/9/2008
© copyright afNews/Goria/Autore - https://www.afnews.info ISSN 1971-1824 - cod-Scaringi

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