Scaringi: Un fumetto sull’Olocausto
cartoonist art spiegelman - photo by mr. Diazzler - click to zoom in at FlickrNon è facile narrare con i fumetti l’immane tragedia dei campi di sterminio nazisti, perché i disegni, per quanto realistici, precisi, fedeli alla realtà, non riusciranno mai a rendere credibile l’orrore di Auschwitz e di tutti gli altri campi di sterminio. C’è riuscito, molti anni fa, Art Spiegelman con la geniale trovata di raffigurare gli ebrei come poveri topolini perseguitati e uccisi da un esercito di perfidi gattacci, dai denti aguzzi e le unghie affilate, in divisa da nazisti. Dopo infiniti libri dedicati alla drammatica esperienza dei lager, scritti per lo più dagli scampati come Primo Levi, i campi di sterminio sono entrati nel mondo dei fumetti. Se in Maus c’erano l’originalità dell’invenzione e un pizzico di umorismo ebraico, in “Sono figlia dell’Olocausto” di Bernice Eisenstein, ci sono molta amarezza e tanta poesia, perché l’autrice del libro è una scrittrice e illustratrice canadese, cresciuta nell’angosciante ricordo dell’esperienza vissuta dai suoi genitori, Berek Ben Eisenstein e Regina Bedzin, ebrei polacchi deportati ad Auschwitz. Scampati alla morte, poco prima della liberazione s’incontrarono e dopo un breve fidanzamento si sposarono per vivere poi qualche tempo in un altro lager, quello di Bergen Belsen, trasformato dagli Alleati in centro d’accoglienza. La coppia sarebbe quindi partita per il Canada per rifarsi una vita. Qualche tempo dopo nacque la figlia Bernice, oggi cinquattottenne, cresciuta nel clima della Shoah e negli atroci incubi dei suoi genitori. Scomparso il padre, ucciso circa 15 anni fa dal solito cancro, Bernice ha cominciato a disegnare, ritratti del padre soprattutto, ma anche persone e ambienti della sua famiglia. Un po’ per volta è entrata nel mondo dell’illustrazione e ha deciso di narrare, in una chiave intimistica e familiare, il grande dramma dello sterminio, che rivive attraverso scene e figure a lei familiari, nelle quali si mescolano immagini e personaggi dell’universo del lager, come le gelide camerate o il volto di Adolf Eichmann, il freddo burocrate della morte. Il libro è già uscito, con grande successo, negli Stati Uniti e in Canada, e da metà ottobre uscirà anche in Italia, edito da Guanda che con questo volume vuole inaugurare una collana dedicata alla forma graphic novel. [Carlo Scaringi]

Articolo di afnews (se non altrimenti indicato) - Giovedì, 18/10/2007
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