Phantom, il primo giustiziere
The Phantom by Lee FalkNel 1536 nel golfo del Bengala i pirati Singh attaccarono e affondarono un pacifico mercantile, uccidendo tutti gli uomini a bordo. Si salvò solo un ragazzo che giunto a stento a riva venne raccolto e curato da una tribù di indigeni. Una volta guarito ebbe la ventura di identificare, in un corpo trascinato a riva dalla risacca, il pirata che gli aveva ucciso il padre. Sul cranio dell’assassino giurò di dedicare tutta la sua vita alla lotta contro i cattivi, la violenza, il male. Un impegno che nel corso dei secoli avrebbero poi rispettato anche i suoi discendenti. Quattrocento anni dopo, nel 1936, lo scrittore Lee Falk (che due anni prima aveva inventato il mago Mandrake) ideò un nuovo personaggio per i fumetti: lo chiamò Phantom, dal nome di quel misterioso vendicatore che gli indigeni del Bengala conoscevano da quattro secoli, lo chiamavano l’Ombra che cammina e lo ritenevano immortale. E’ nato così il primo giustiziere dei fumetti, apparso per la prima volta il 17 febbraio 1936 sul New York American Journal e quasi subito sbarcato anche in Italia, sulle pagine dell’Avventuroso, il 13 settembre del 1936. Phantom si presentava con un’attillata tuta rossa (rispetto a quella grigia e forse più anonima delle strisce originali), e con un nome nuovo, inventato con genialità tutta toscana dall’editore Nerbini che vedendo le prime strisce americane aveva esclamato: “Ma questo è un uomo mascherato!”. Con quel nome Phantom divenne subito popolare in Italia, al pari di Flash Gordon e della coppia Tim Tyler e Spud Slavins che il solito Nerbini aveva trasformato nei più facili e toscaneggianti Cino e Franco. Il primo disegnatore di Phantom fu Ray Moore che poi nel 1946 lo affidò al suo assistente Wilson McCoy che ne illustrò le storie fino alla sua morte, nel 1961. In seguito Phantom è passato nelle mani di Sy Barry e poi di altri, non tutti all’altezza dei primi disegnatori. Oggi il mito dell’Uomo Mascherato è decisamente in declino, malgrado gli sforzi che in molti Paesi pochi appassionati compiono per mantenerlo in vita. Comunque le sue storie sono pubblicate ancora in mezzo mondo, dalla Scandinavia all’Australia, spesso realizzate anche da un bravo disegnatore italiano, Romano Felmang. La grande stagione di Phantom ha abbracciato il periodo a cavallo del secondo conflitto mondiale, praticamente fino agli anni Sessanta, quando le sue storie - profondamente calate in una dimensione ottocentesca e coloniale – hanno perso vigore di fronte all’avanzata di supereroi dai poteri magici e indistruttibili. Come poteva opporsi Phantom, coi suoi pugni poderosi, con la pistola infallibile e l’aiuto degli amici pigmei, alle meraviglie delle tecnologie futuribili? Era una missione quasi impossibile e anche Lee Falk non riusciva più a inventare storie capaci di sorprendere, come quelle dei lontani anni Trenta quando Phantom combatteva contro i pirati Singh, contro una The Phantom, by Romano Felmangbanda aerea composta da tutte donne (un’idea geniale inserita poi da Ian Fleming in una famosa avventura di James Bond), contro i rapitori del piccolo Toma o contro spregiudicati cacciatori diamanti. Sul finire degli anni Settanta si tentò di rivitalizzarlo con un fastoso matrimonio nella giungla, che coronava quarant’anni di fidanzamento con Diana Palmer, e con la successiva nascita di una coppia di gemelli, un maschietto per proseguire il mito dell’Ombra che cammina e una bambina per accontentare le femministe. Rispetto al passato, nelle storie attuali c’è forse maggiore realismo, ma i lettori di fumetti amano viaggiare con la fantasia, inseguire situazioni e personaggi magari irreali ma plausibili. Forse è giunto il tempo della pensione per il primo giustiziere dei fumetti, quel Phantom che si nasconde dietro una mascherina e che quando va in missione nel mondo civile diventa un anonimo Mr. Walker, infagottato in un pesante cappotto e con il cappello ben calcato sulla testa. Ma il suo mito, in ogni caso, non accusa il passare del tempo. [Carlo Scaringi]

Articolo di afnews (se non altrimenti indicato) - Domenica, 19/2/2006
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