Scaringi: King Kong, il padre di tutti i mostri
Sarà il film del prossimo Natale, almeno lo sperano sia i produttori che il regista Peter Jackson che, dopo la trilogia del “Signore degli Anelli”, ha deciso di cimentarsi con un altro classico dell’immaginario, quel “King Kong” nato all’inizio degli anni Trenta dalla fantasia del giallista Edgar Wallace, e poi salito ai vertici della popolarità nel 1933 grazie al film realizzato da Ernest B. Schoedsack e Merian C. Cooper. Quel film ha avuto, in tutti questi anni, numerosi rifacimenti, il più noto dei quali è quello del 1976 diretto da John Guillermin,con Jessica Lange che il gigantesco scimmione innamorato trascina fin sulle terrazze del World Trade Center di New York, scenario decisamente più moderno dell’antico Empire State Building del primo film. King Kong non è certo stato il primo dei mostri verosimili che affollano l’universo dell’immaginario: un gorilla, per esempio, è protagonista di un racconto di Edgar Allan Poe, e un altro scimmione lo troviamo nel più famoso romanzo di Swift dove rapisce Gulliver, in un gesto forse dettato da un atto d’amore. Di mostri sono ricchi anche i fumetti, e l’uscita del primo film coincise con la pubblicazione di una breve storia (sei strisce per un totale di 24 vignette, senza nuvolette ma con lunghe didascalie) disegnata da un certo Glen Cravath che ne fece una versione forse ingenua e semplice ma suggestiva, con un King Kong gigantesco, arrabbiato, disperato, che sradica alberi, uccide rettili preistorici, distrugge automobili e aerei e tiene delicatamente in mano l’impaurita ragazza, in un’efficace esemplificazione visiva del mito della Bella e la Bestia che non sempre si conclude con il lieto fine della favola disneiana. Ben diversi saranno invece i mostri che nella seconda metà del Novecento hanno cominciato a vivere prima in una serie di film, per lo più di produzione giapponese, e poi in infiniti albi a fumetti, molti dei quali realizzati per la Marvel anche da disegnatori di grosso calibro. Gli scimmioni sono stati quasi sempre sostituiti da giganteschi rettili preistorici, versione che sembra anticipare, anche nel disegno, la successiva stagione dei dinosauri hollywoodiani che però vivevano unicamente nel loro Jurassic Park. Raccolti quasi tutti sotto il nome simbolico di Godzilla, questi mostri preistorici hanno avuto infinite versione cinematografiche e altrettante a fumetti, con Godzilla che si scontra con i Fantastici Quattro o i Vendicatori, o altri personaggi del mondo dei supereroi, in contaminazioni decisamente improbabili, che li vedono combattere contro giganti, robot, mostri marini o altri con tre teste oppure venuti dallo spazio. Anche nelle storie a fumetti, pubblicate dalla Marvel tra il 1977 e il 1979, la fantasia non ha limiti: il soggettista Doug Moench e il  disegnatore Herb Trimpe gli fanno compiere un vero giro degli “States”, da Manhattan al Far West, dal Gran Canyon al Museo di storia naturale di New York dove Godzilla incontra i suoi antenati, scheletri di giganteschi dinosauri in mezzo ai quali si nasconde un altro “mostro” dell’universo Marvel, la Cosa che con un pugno ben assestato spedisce nel mondo dei sogni il grosso rettile. Ma l’intervento dei Fantastici Quattro riuscirà a salvare Godzilla, per sua e nostra fortuna. [Carlo Scaringi]

Articolo di afnews (se non altrimenti indicato) - Sabato, 5/3/2005
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