Fuori di Trend - A bassa risoluzione

Cosa sta accadendo alla stampa dei fumetti? Viviamo nell'era delle miracolose "rimasterizzazioni". Chi è pratico del mondo della musica e del video digitale, sa di cosa stiamo parlando: tecniche sempre più raffinate portano a nuova vita opere d'arte che ci eravamo rassegnati a vedere - o ad ascoltare - degradate oltre il limite della decenza, senza immaginare che fosse Terry IDWpossibile un riscatto. E invece ecco che, per mercati diversissimi quanto a potenzialità, appaiono gemme che sembrano incise o girate ieri, dal Cantante di jazz del 1928 ai disegni animati classici della WB, tanto per restare "in topic". Basta dare un'occhiata ad Amazon o a qualsiasi altro sito di e-commerce, per capire di cosa stiamo parlando. Nei fumetti, invece, si aggira uno spettro, quello della bassa risoluzione. Esempi sono sotto gli occhi degli appassionati di là e di qua dell'Oceano Atlantico, ma soprattutto in Italia. Storici e cultori della syndication classica hanno iniziato a stupirsi e a preoccuparsi da quando è apparso il primo volume della peraltro lussuosissima edizione del fondamentale Terry & The PirTerry NBMates di Milton Caniff, targata IDW. Ne abbiamo parlato anche su queste pagine elettroniche e vi riproponiamo alcuni esempi: linee seghettate, colori impastati, risoluzione imbarazzante. Simili problemi li abbiamo poi riscontrati in produzioni italiane come la cronologica di Carl Barks e perfino in una riedizione che sulle prime ci aveva entusiasmato, quella del Tarzan di Foster ed Hogarth della Planeta, che dovrebbe (usiamo la formula dubitativa, a questo punto) usare gli stessi impianti della splendida edizione USA edita da NBM. Con un po' di attenzione e un buon paio di occhiali, riscontriamo anche lì gli stessi problemi, sia pure in misura minore. Guardate l'esempio comparativo in basso, che è - crediamo - illuminante. Si tratta di volumi comunque da acquistare, intendiamoci. Ma perché il nostro amato Fumetto deve subire una tal sorte iniqua, addirittura opposta alle altre forme d'espressione che si basano (anche) sull'immagine? Non è una domanda retorica: la rivolgiamo a curatori ed esperti perché ci illuminino. Amici "addetti ai lavori" ci dicono che il problema è il generale abbandono della classica stampa in quadricromia (il nero separato dai tre colori fondamentali) in favore di una scansione brutale degli "originali". Ma allora perché alcuni editori (la già citata NBM, ma soprattutto la benemerita Fantagraphics  e la Sunday Press di Pete Maresca) continuano a produrre edizioni magnifiche, ben risolute, migliori addirittura dei materiali di partenza? E, alla fine, è mai possibile che un progresso tecnico, perché speriamo che di tale si tratti, in campo tipografico, si traduca in un peggioramento della qualità? Intanto ci teniamo ben strette le nostre vecchie edizioni (NBM a colori di Terry e di Tarzan, per dirne due...)
In alto l'edizione Planeta, in basso quella NBM

Articolo di Leonardo Gori (se non altrimenti indicato) - Sabato, 22/3/2008
© copyright afNews/Goria/Autore - afnews.info ISSN 1971-1824 - cod-FdT