Fuori di Trend - Belle e impossibili

Santo Alligo - Pittori di carta (III) - Little Nemo Editore, Torino (pagg. 312 interamente a colori, euro 55,00)
Sergio Pignatone mi ha consegnato oggi, a Lucca, il terzo tomo, ancora più corposo dei precedenti, della splendida (ma è termine riduttivo) collana curata da Santo Alligo e dedicata agli illustratori tra Otto e Novecento. Prima di passare all’illustrazione dei contenuti, voglio sbilanciarmi, sull’onda dell’entusiasmo che mi viene dallo sfogliare pagine di una bellezza tale da mozzare il fiato. Ebbene: libri come questi non sono solo novità editoriali, per quanto importanti, ma veri e propri eventi in grado di cambiare il gusto dei lettori. È la conseguenza di un miracolo a cui contribuiscono tre assoluti talenti: quello degli autori, naturalmente; quello di Santo Alligo, che sceglie le immagini col criterio di unire bellezza e singolarità (o curiosità, nel senso più alto del termine); quello dell’editore, che ha saputo scegliere carta, inchiostri, formato, tipografo, rendendo finalmente giustizia a queste immagini. Che sono, l’ho detto probabilmente già una volta, quasi più belle che nelle edizioni originali.
La parte più affascinante del libro, almeno per me, è quella di apertura, dedicata ad Alberto della Valle, il principe degli illustratori salgariani: sono numerosissime le riproduzioni fotografiche (fra l’altro assai difficili da realizzare) delle leggendarie e costosissime, oltre che quasi introvabili, edizioni Donath. Ma anche i neri sono riprodotti in modo superlativo. Di incredibile suggestione sono le acquaforti di Max Klinger; fascinose ed eclettiche le immagini di Duilio Cambellotti; sorprendenti le illustrazioni-quadro di un sottovalutato Beppe Porcheddu, tra l’altro anche fumettista. Ma tutti gli altri artisti dell’antologia ragionata sono inarrivabili: Theodoor Van Hoytema, Ernst Kreidolf, Léon Bakst, Francesco Nonni, Kay Nielsen, Georges lepape, Antonio Maria Nardi, Colette Rosselli.
Non parlo del testo di Alligo, che non ho ancora letto, ma se è al livello dei precedenti, l’opera è più di un must.

Articolo di Leonardo Gori (se non altrimenti indicato) - Giovedì, 1/11/2007
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