lunedì 28 dicembre 2009

Fotoromanzo per bambini in una rivista a fumetti

vitt1960fotoromanzo01Cose che emergono da un passato lontano, ma in fondo nemmeno così troppo, grazie alle continue ricerche di appassionati esperti come Leonardo Gori, che condivide i suoi risultati col popolo della rete tramite il proprio blog, non casualmente intitolato Fumetti Classici. “Nel tentativo (si intuisce disperato) di “cavalcare” ogni forma di neo-cultura (o sotto-cultura) popolare, Il Vittorioso si lascia andare anche ad un tentativo, direi non del tutto malvagio, di fotoromanzo. L’anno è sempre il fatidico 1960…”. Articolo completo di Leonardo Gori: click qui.

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mercoledì 23 dicembre 2009

Anche questo è il grande Buzzelli? Yeah!

buzzelli1961robinhood04Guido Buzzelli, grande autore che ha fatto da ponte fra la scuola “classica” del Fumetto italiano e quella “autoriale” degli anni Sessanta/Settanta, nei Cinquanta lavora anche per alcuni editori inglesi, fra cui l’Amalgamated Press Ltd. Per questo marchio, nel 1956, disegna una riduzione da Robin Hood…” Articolo completo di Leonardo Gori: click qui.

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martedì 15 dicembre 2009

FdT - Una grande scoperta

Molti di noi giudicano gli appassionati di fumetti di “alta epoca” (gli anni Venti e Trenta, ma anche molto prima) solo dei simpatici fissati immersi nelle loro raccolte di carte ingiallite. Ma a volte – spesso – accade che tra quelle carte profumate dal tempo si nascondano straordinarie informazioni, capaci di illuminare il presente. Ed è proprio questo il risultato raggiunto da Sergio Lama, collezionista e studioso e quasi “one man band” del Notiziario GAF, che in questo blog racconta una sua appassionante indagine (direi senz’altro poliziesca) alla ricerca delle identità di alcuni autori che, nel lontano 1945, erano… troppo bravi per far parte di un oscuro settimanale a fumetti, “L’Ometto Pic”. Così spuntano i nomi di Giovanni Gianese, Franco Coarelli e soprattutto Niso Ramponi, più tardi conosciuto sul “Travaso” con lo pseudonimo Kremos, autore di indimenticabili “donnine” e di cui presto uscirà negli USA un’antologia curata da Craig Yoe. E cosa fa, su “L’ometto Pic”, Niso Ramponi/Kremos? Ma funny animals simili a quelli disneiani, epperò originali. Ma nella ricerca di Lama, che presto rimbalzerà sull’ottimo blog di Luca Boschi, spuntano addirittura i nomi di Federico Fellini e Roberto Rossellini, e un leggendario cortometraggio d'animazione perduto... Lunga vita alla Ricerca nel campo del Fumetto!

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giovedì 22 ottobre 2009

FdT - Don Chisciotte di Landolfi, un capolavoro ritrovato
Ho sempre recensito, nella rubrica Fuori di Trend, altamente irregolare (in tutti i sensi, credo e spero), solo volumi che ho acquistato e attentamente letto o consultato, giudicandoli senza alcun condizionamento o remora. Per una volta, però, faccio un’eccezione e “vado sulla fiducia”, come si dice, annunciandovi un volume che non ho ancora visto. Si tratta del Don Chisciotte di Lino Landolfi, un Maestro quasi dimenticato del Fumetto italiano. Il libro, che sarà presentato durante l’imminente Salone di Lucca, segna anche l’esordio di una casa editrice, la Nicola Pesce Editore, identificabile per brevità con l'acronimo NPE. Il libro si avvale di un ricco apparato critico di Gianni Brunoro e la cartella stampa promette una resa tipografica adeguata all’importanza del Maestro e della sua opera. Come ho detto ampiamente altrove, Lino Landolfi è stato uno degli autori “umoristico-avventurosi” più importanti, specialmente fra la fine degli anni Cinquanta e i primi anni Settanta: attivo inizialmente sulle pagine de “Il Vittorioso”, specie con la originale saga di Procopio, è approdato a “Il Giornalino” con serie longeve e indimenticabili, come Caster 'Bum e Piccolo Dente. Don Chisciotte, pubblicato sul Vitt tra il 1968 e il 1969, è però un’opera di diverso spessore e per molti versi adulta. Scrive Gianni Brunoro, nella prefazione al volume: "Nel Don Chisciotte di Landolfi si evidenzia tutta la sua originalità innovatrice. Infatti, ai precedenti autori, che si sono più o meno adeguati alle variazioni su un tema obbligato – la fedeltà all’impostazione iconica tradizionale – si potrebbe in fondo rimproverare di aver mancato di donchisciottismo, per aver sacrificato l’omaggio allo spirito dell’opera in nome dell’attenzione pignola verso il dettaglio. Landolfi compie invece un salto netto nei confronti della tradizione, se ne distacca completamente, sostituendo alla tradizionale figura ascetica del Don Chisciotte una figura di tonto sprovveduto (relegando il rispetto della tradizione nella “aulicità” dei dialoghi). Ne consegue quindi una nuova e diversa interpretazione psicologica del personaggio, ciò che dà un differente spessore a questa nuova angolatura visuale dell’eroe cervantino.” Bene, vi consiglio a prescindere, come diceva Totò, questo volume della NPE. Sarò pronto, nel caso poi gli esiti tipografici fossero deludenti (ma non credo proprio), a rendervene conto in questa stessa sede. (Articolo di Leonardo Gori)

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lunedì 31 agosto 2009

FdT - La sorpresa di Prince Valiant
click per ingrandirePuò capitare anche questo, in pieno Rinascimento Americano della Striscia Classica Sindacata. Arriva il primo volume della nuova edizione dell’immortale Prince Valiant di Harold Foster ad opera della Fantagraphics, con i primi due anni di produzione (Prince Valiant vol. I: 1937-1938 by Hal Foster, Fantagraphics books, 2009, 112 pagg., col., cm. 25,5 x 36, ril.) e lo sfogliamo con curiosità, ammirando subito la straordinaria resa dei colori (con qualche minima perplessità, diremo poi), la perfetta scelta della carta, il grande formato, la cura sopraffina dell’edizione. Rileggiamo dopo tanti anni la prima tavola, ma non certo con l’intenzione di affrontare di nuovo l’intera epopea del giovane Principe di Thule. Troppi pregiudizi ci frenano: i fumetti degli anni Trenta, anche i più grandi, sono ormai da leggersi eventualmente contestualizzati; troppo tempo è passato, affiora inevitabile l’ingenuità delle trame e anche del disegno; molti stereotipi (razziali, ideologici, ecc.) sono disgraziatamente da considerarsi scorretti; e via di questo passo. Càpita, invece, che dopo la prima tavola leggiamo affascinati la seconda, avvinti dall’intreccio e dalle sfaccettature psicologiche del personaggio, oltre che dallo strepitoso segno di Foster… E poi divoriamo la terza, la quarta e tutte le altre. Solleviamo la testa dopo un paio d’ore, affascinati, con la voglia di un secondo volume (che apparirà solo a primavera, ahimè) e sazi della soddisfazione di chi ha letto un gran romanzo. Com’è possibile? Poi ci ricordiamo di aver letto Valiant, l’ultima volta, quasi trent’anni fa, nell’edizione Conti, e in seguito di averlo solo guardato. E poi qualcosa di molto simile ci è successo, nei mesi scorsi, con Terry di Caniff e Dick Tracy di Gould. Altro che contestualizzazione, distacco critico, e altre cervellotici atteggiamenti mentali: Prince Valiant, oltre settant’anni (!) dopo la sua prima edizione sui quotidiani statunitensi, resta fresco, avvincente, godibile, e proprio niente affatto banale. E meravigliosamente disegnato, come abbiamo sempre saputo. Fatta questa lunga premessa, diciamo qualcosa su questa nuova edizione. Come spiega una nota in coda al volume, la fonte di quasi tutte le pagine è una collezione pressoché completa di prove di stampa. Il formato, la carta patinata semi matt, gli inchiostri, tutto fortunatamente contribuisce a una resa grafica strepitosa: tutt’altra cosa rispetto alla precedente edizione Fantagraphics, basata su di un’iniziativa europea, con i colori rifatti e il tratto ingrossato. Qui sembra di avere davanti una patinata d’epoca. Basta solo non osservare le vignette troppo da vicino, magari con una lente: perché allora scopriamo che il tratto nero è stato fotografato (scansionato) insieme al colore, con una perdita di “compattezza” che a quanto pare è lo scotto da pagare alle nuove tecniche di riproduzione. Ma basta allontanare gli occhi di qualche centimetro e tutto torna glorioso. Acquisto obbligatorio. [FdT è una rubrica di Leonardo Gori]

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mercoledì 15 luglio 2009

Jacovitti, Caprioli: meraviglie del fumetto per giovanissimi
Leonardo Gori ha ripreso gli inserimenti nel suo blog dedicato ai Fumetti Classici e lo fa offrendoci veri gioielli. Un meraviglioso Jacovitti (preda di sensi di colpa, che comprenderete leggendo, ma nel pieno di una "ferocia visionaria") tra un raffinato Cin-Cin e un sorprendente Ciak! (che "mischia cinema e fumetto" alla grande). Tavole di enorme bellezza. Come lo sono, in modo completamente diverso, quelle di Franco Caprioli, dal medioevo al mare. Capperi! Ma quali meraviglie venivano regalate a bambini e ragazzini italiani in quegli anni? Oltre 60 anni fa, per intenderci, quando a fare il fumettista per bambini e ragazzi non si era certo intervistati come delle star intellettuali. Andate a vedere e rendetevene conto coi vostri occhi. Le foto non rendono giustizia e così nemmeno la qualità di stampa di quegli anni poveri e terribili, ma potrete farvene un'idea. Click l'immagine a fianco.

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domenica 26 aprile 2009

Resistenza e Liberazione a fumetti: in diretta
Mentre per il 25 aprile lo sceneggiatore, scrittore, musicista Giorgio Salati rilancia dal suo blog nientepopodimenoche Calamandrei ("Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un Italiano per riscattare la Libertà e la Dignità, andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione." - click qui), Leonardo Gori (esperto di fumetto e scrittore) ci offre alcune preziose immagini che arrivano dritte dritte da riviste italiane a fumetti degli anni 1944-1946 (anni zeppi di avvenimenti e coinvolgenti storie anche personali, come abbiamo avuto modo di scrivere), tra le quali, oltre a Jacovitti e Craveri, sono da segnalare quelle de I ragazzi di Piazza Cinquecento, di Raffaele Paparella (esempio di "neo-realismo a fumetti"?), che assume un particolare valore sia per la storia del fumetto italiano, sia per la nostra storia tout court: da vedere facendo click qui.

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sabato 21 marzo 2009

FdT - Il cuore di Giulietta Jones
Eravamo rimasti male, quando la piccola casa editrice Classic Comics Press aveva presentato il primo volume dell'integrale di On Stage di Leonard Starr, una delle serie fondamentali del cosiddetto fotorealismo americano, ovvero la scuola della striscia sofisticata inaugurata a suo tempo dal grandissimo Alex Raymond con Rip Kirby. Il volume, infatti, presentava vistose distorsioni delle strisce e delle tavole, come se al tavolo dell'impaginatore si fosse seduta una scimmia impazzita. Nulla di tutto questo per il primo volume della seconda grande serie sofisticata, ovvero The Heart of Juliet Jones, opera di Stan Drake, amico personale di Leonard Starr, che firma l'introduzione al ricco tomo: 280 pagine e oltre due anni di produzione, solo giornaliera, dall'inizio (9 marzo 1953 - 13 agosto 1955), ottimamente riprodotte - senza distorsioni! - su buona carta. Juliet Jones è una commedia sentimentale, con risvolti drammatici ma senza vera e propria azione. Ma oltre che essere splendidamente disegnata - Drake è un maestro nell'unire l'eleganza della linea al chiaroscuro - è anche avvincente nelle trame e nei dialoghi, mai banali. Un volume che merita certamente la modesta spesa (24,95 dollari), ancor meno su Amazon.

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giovedì 19 marzo 2009

FdT - Big Fun 6
Viviamo in una nuova "età d'oro" della striscia classica americana, come da più parti si dice. Fioriscono le iniziative di ristampa, che, come ha giustamente affermato Fortunato Latella nel suo blog, derivano tutte - anche come forma editoriale: corposi volumi rilegati - dall'edizione Fantagraphics dei Peanuts di Schulz, collana che ebbe il coraggio di uscire dal ghetto delle "fumetterie" per affrontare il mercato delle librerie generaliste. Il risultato fu che se ne accorsero i grandi mezzi di comunicazione, come il New York Times. Ma ci sono ancora piccoli e piccolissimi editori che presentano autentiche gemme, e se non Fosse per Amazon o Bud Plant (ma a volte bisogna cercare più a fondo, in rete), passerebbero praticamente sotto silenzio.Fra queste edizioni quasi sotterranee, segnalo l'uscita del nuovo numero, il sesto, di Big Fun, rivista ormai monografica, diretta da Mark Schwartz per l’American Comic Archive e acquistabile direttamente sul sito per 16 dollari. Big Fun, purtroppo, già da tempo non è più stampata in tipografia, e la differenza si nota. Più, devo dire, quando è alle prese col colore (la poderosa monografia su Lance di Warren Tufts, per quanto imperdibile, soffre decisamente da questo punto di vista); col bianco e nero, siamo a livello di perfette fotocopie. È questo il caso del numero attualmente in distribuzione, che presenta una corposa messe di strisce di Scorchy Smith: un pezzo della produzione di Bert Christman, dall’aprile al novembre del 1937, e una sequenza dal periodo disegnato da Frank Robbins (maggio/dicembre 1939). Correda il vero e proprio volume - perché sono ben 138 pagine - un interessantissimo articolo di Ron Golulart sul contributo di Noel Sickles a Patsy, striscia che in seguito sarà disegnata da Mel Graff. Nomi stellari, come si vede, e un sapiente lavoro di patchwork: sì, perché le strisce di Christman sono in diretta continuazione con quelle già pubblicate su alcuni numeri precedenti di Big Fun, che a loro volta si agganciano al meraviglioso volume IDW dedicato a Noel Sickles e al suo Scorchy: e il pezzo di Goulart, corredato da quindici strisce di Patsy ghosted by Sickles, è un perfetto complemento al suddetto, imperdibile tomo. Consigliato col cuore a tutti gli appassionati di Fumetto classico americano, e anche agli altri, perché si rifacciano un po' gli occhi, perbacco. Bert Christman, eroe della Seconda Guerra Mondiale fu abbattuto col suo aereo sul cielo di Rangoon, in Birmania, nel 1942: una pagina di Big Fun riporta un disegno dell'epoca, opera di Frank Robbins, che ne ricostruisce la fine grazie alle testimonianze dei commilitoni.

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lunedì 9 febbraio 2009

Servi, vigliacchi e ipocriti
Luc Orient sul Corrierino - da foto Leonardo - Fumetti Classici"...trent’anni fa, il Fumetto per adolescenti (ragazzi, sì, ma anche giovani e numerosi adulti!) fu sconsideratamente assassinato, in nome sia di un malinteso approccio intellettualistico alla Nona Arte (mi dispiace dire che complici di questo crimine furono anche Moebìus/Giraud e gli altri firmatari di un famoso manifesto di Metal Hurlànt), sia di una posizione servile - e vigliacca - degli editori, nei confronti della TV e dell’invasione delle Anime giapponesi. Ora, invece, ipocritamente, ci si stracciano le vesti..." Forse vale la pena di leggere con attenzione le amare considerazioni di Leonardo nel blog Fumetti Classici (basta fare click qui, o sull'immagine qui accanto, per leggere l'articolo completo), oltre a vedere le fotografie della collezione di Corriere dei Piccoli e Corriere dei Ragazzi che ci offre. Certe cose le si dice per decine di anni, mentre editori e professional fanno orecchie da mercante, salvo ridestarsi dal letargo in occasioni celebrative, per poi tornare a immergersi "negli affari propri" (nel senso di business, naturalmente).

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venerdì 6 febbraio 2009

La testa nelle nuvolette
Fortunato Latella apre il suo blog... e ci viene in soccorso, perché il vostro affezionato recensore è di nuovo sotto pressione per mille impegni. Ma siamo nel bel mezzo dellla nuova Età d'oro delle Ristampe Classiche (del Fumetto americano "sindacato") e non si possono lasciar passare sotto silenzio tesori preziosissimi che ogni mese raggiungono gli scaffali virtuali di Amazon e quelli ben reali delle nostre fumettoteche! Fortunato Latella è un appassionato, collezionista, storico del fumetto, grafico e fumettista, collaboratore fisso (direi una vera e propria colonna) dell'ANAFI. Il suo blog, che affianca un sito già noto nel giro degli "addetti ai lavori" ma ultimamente un po' trascurato, promette non solo accurate recensioni, come quella già in linea del secondo volume dell'integrale di Little Orphan Annie, ma una vera e propria miniera di notizie. Visitatelo e, come si dice, non ve ne pentirete.

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Partner: Anonima Fumetti - SILF (sindacato fumettisti, illustratori, animatori)
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