martedì 10 novembre 2009

Lucca: Renato Genovese replica a Rinaldo Traini

Immagine mappaRiceviamo da Renato Genovese: Prima di intervenire mi sono chiesto se l’intervento di Rinaldo Traini pubblicato ieri meritasse una risposta. Mi sono detto di no, perché ritengo che la maggior parte delle annotazioni (almeno le prime millemila battute) interessino poco più che trenta persone. E non sarei intervenuto a mia volta, se non stimolato dalla sua affermazione che “Lucca” è gestita “da generici appassionati o da entusiasti dell’ultima ora”. I miei collaboratori sono stati più volte mortificati per il profilo basso da me sempre tenuto (“vedrete, i fatti ci daranno ragione….”), così mi forzo e prendo posizione. Nel suo intervento vi sono dichiarazioni che mi fanno sospettare come Rinaldo Traini non abbia compreso molto dell’odierna Lucca Comics & Games, fermandosi alla superficialità esteriore di un evento popolare e mediatico di grande successo come, ad esempio, questa edizione 2009. Il fatto che per l’ennesima volta ci intrattenga su com’era bella la Lucca del “Salone” mi lascia un po’ deluso, perché tutto ciò non aggiunge e non toglie nulla ad un eventuale dibattito sulla manifestazione attuale, né a considerazioni su tutti gli eventi analoghi al nostro, nè tantomeno conduce a riflessioni realistiche e serie sull’attualità del fumetto contemporaneo, in particolare quello italiano. E non lo fa, in quanto ritengo che lui non sia interessato ad analisi di questo tipo, ma solo ad esaltare un periodo in cui partecipavano “i più acclamati autori del mondo dei quali circa centocinquanta erano invitati direttamente dall’organizzazione”, naturalmente con i soldi di altri, visto che quelli erano gli anni ruggenti degli assalti alla diligenza delle pubbliche amministrazioni, senza budget dichiarati, senza bilanci preventivi né consuntivi. 017 Cosplayers fatti e finiti! di afnewsTant’è che (anche se qualcuno la ricorda come un’edizione bellissima!!!) il 1988 fu l’anno “della Lucca che non si fece”, perché il comune di Lucca aveva problemi economici e la manifestazione non aveva solide basi sulle quali contare (accidenti, ben 22 anni passati invano!). E questo lo so bene perché allora diedi le dimissioni da Immagine proprio perché l’immagine (pardòn) del Salone e soprattutto della città ne avrebbe sofferto. Insomma, i problemi del Salone erano apparentemente opposti e paradossalmente analoghi: tanti soldi e contributi a volontà per circa vent’anni e mancanza di quattrini nel finale di partita. Ed è per questo che a partire dal 2000, cioè da quando sono diventato direttore unico della manifestazione (dopo che l’Ente Garnier aveva tenuto duro grazie al sacrificio disinteressato di tanti dirigenti e collaboratori, ma continuando a non avere solide basi su cui contare) ho portato aventi un progetto teso a rendere la nostra rassegna indipendente da contributi pubblici (se non per progetti speciali o attività di servizio al pubblico come le navette gratuite, ec.), contenendo le spese nei limiti di quanto ci consentono i nostri unici ricavi, e cioè stand, biglietti e sponsorizzazioni. Molti forse ricordano gli anni in cui alla fine di ogni edizione non si sapeva se la prossima ci sarebbe stata, riempiendo tutti di timori e frustrazioni: oggi Lucca è una certezza, almeno fino a quando l’editoria del settore, gli autori e, perché no?, il pubblico continueranno a scommettere su di noi. Può sembrare paradossale, ma in noi è ben chiaro il concetto che una mostra-mercato così grande e completa serve a finanziarci la parte culturale, in quanto la nostra missione è quella di promuovere e valorizzare il fumetto, il cinema d’animazione ed il gioco intelligente non solo sotto il profilo commerciale, ma soprattutto artistico e culturale. Tra i meriti del Salone di una volta c’è quello indiscusso di aver dato la A maiuscola agli Autori, e questa non è cosa da poco, avviando un’operazione di sdoganamento culturale del fumetto dal ruolo di semplice intrattenimento per bambini, ragazzi o nostalgici Anni Trenta nel quale per anni era stato ingiustamente confinato. Ma l’evoluzione storica della società, gli stimoli delle nuove correnti artistiche e delle avanguardie, le contaminazioni tra discipline e generi, i cross over culturali tra settori diversi, sono tutte cose che conducono ad una realtà difficile da decifrare per chi – per i motivi più vari – non pare aver acquisito i codici per farlo, né sembra padroneggiare gli strumenti da applicare ad una realtà tanto complessa come l’odierna comunicazione per immagini. 029 Parata di personaggi di afnewsContinuare a parlare ancora di mondo del fumetto come molti fanno, risulta oggi anacronistico e riduttivo, perchè esistono mille mondi del fumetto ed altrettanti modi di fruirlo, amarlo, distruggerlo, analizzarlo, esaltarlo o farlo a pezzi. Ed oggi è vero più che mai, perché differenze e analogie all’interno del nostro medium non sono più riconducibili a semplici “generi” più o meno standardizzati, ma a veri e propri approcci culturali differenti (metabolizzati con piena cognizione di causa o inconsapevolmente) che una comunicazione “totale” come quella contemporanea mette a disposizione di tutti gli appassionati/interessati. Per questo sottolineo – e questa è davvero l’unica cosa che in fondo ha causato il mio intervento – l’incongruità (sottile metafora, vero?) della sua affermazione che “Lucca” è gestita “da generici appassionati o da entusiasti dell’ultima ora”. Lo afferma senza conoscere le attività svolte nel settore (quello attuale, dico, non quello dei bei tempi andati) dai vari collaboratori e senza sapere che la manifestazione è frutto di un intenso e capillare lavoro di relazioni intrattenute con gli esponenti dell’editoria nazionale ed internazionale, con gli autori – i veri personaggi & interpreti di un festival come il nostro - con le associazioni e le istituzioni che a vario titolo contribuiscono alla realizzazione degli eventi, degli incontri e degli approfondimenti che costituiscono il valore aggiunto della rassegna. Se non ha rilevato l’importanza ed il prestigio degli ospiti presenti a Lucca, allora vuol dire che non li conosce. E questo è grave perché, invece, essi sono apprezzati ed amati da un pubblico vastissimo in tutto il mondo. Le tante figure di primo piano provenienti dal Giappone, dagli Stati Uniti, dalla Russia, dalla Svizzera, dalla Spagna, dall’Inghilterra, dalla Germania e da tanti altri paesi, oltre che ovviamente dall’Italia, sono evidentemente sfuggite ad un operatore che mi sembra sempre più distaccato dalla realtà e dalla contemporaneità del fumetto e della comunicazione per immagini. Immagine mappaGli incontri con autori, scrittori e direttori editoriali italiani e stranieri, i seminari didattici, gli show case ed i talk show che noi poniamo in essere in quattro giorni (con una competenza da più parti riconosciuta) sono davvero centinaia sia per il settore Comics che per quello Games, senza contare addirittura Lucca Junior, che non è una ludoteca, ma una vero e proprio percorso formativo indirizzato verso la lettura ed il libro illustrato, supportato anch’esso (udite udite!) da incontri con scrittori e illustratori. E senza trascurare gli eventi culturali a tutto tondo del Japan Palace di quest’anno, gli approfondimenti della sala incontri di Music & Comics e la novità della rassegna teatrale (tutte iniziative ovviamente riconducibili al settore del fumetto). Il tutto sviluppato in maniera coerente e senza improvvisazioni, perché se lo staff avesse caratteristiche diverse, sfido chiunque a realizzare un evento come il nostro. Certo, da fuori si vede solo il pubblico colorato degli appassionati, 20.000 metri quadri di strutture e montagne di fumetti e di giochi: ma questo non è tutto, perché ci sono, appunto, tutti gli altri elementi che decretano il successo di una manifestazione come la nostra, specie in un’epoca dove ognuno ha una fumetteria sotto casa (non come ai tempi del Salone) e quasi in ogni città c’è una fiera o una convention. Qual è la chiave del successo di Lucca? Sono sicuro che Rinaldo Traini non lo sappia, visto che – è qui mi scuso per la brutalità della mia affermazione - da quando ha cercato di organizzare eventi analoghi ha accumulato solo una serie di ben documentati fallimenti, portando il nome del famoso Salone ai livelli più bassi del degrado fumettistico. In una cosa sono, invece, d’accordo con Traini, e cioè che Lucca Comics & Games non è la prosecuzione diretta del Salone da lui un tempo organizzato: ce lo ha ricordato sin troppo minacciando ogni anno contro Lucca azioni 045.2 Fulvio Gatti e Segio Algozzino on stage [Photo by Davide Caci] di afnewslegali del tutto campate in aria (e questa è una storia che meriterebbe di essere raccontata). La differenza è che io ed i miei collaboratori abbiamo lavorato sodo per raggiungere questi traguardi, nonostante i continui tentativi di intralcio anche da parte sua; la differenza è che noi operiamo (e mi sembra corretto) anche nell’interesse di Lucca oltre che del mondo del fumetto e del gioco intelligente, dimostrando uno spirito di sacrificio ed una lealtà che costituisce un alto valore aggiunto alla competenza ed alla professionalità del nostro staff (come ci viene testimoniato da più parti). La differenza, infine, è che noi sappiamo mantenere la testa sulle spalle, specie in tema di bilancio e di contenimento della spesa, in un’epoca in cui, ad esempio, devi pagare anche le ambulanze e i Vigili del Fuoco: la cultura dello sperpero, tanto in voga alcuni anni fa, ci è completamente lontana. In ultimo, e mi dispiace se a volte ho usato toni un po’ forti e se ho abusato della pazienza dei lettori, voglio sottolineare come i pay-off che ho coniato per rappresentare la manifestazione negli ultimi anni non sono ammiccanti slogan pubblicitari, ma la semplice constatazione che Lucca è davvero “L’Isola Che C’è”, cioè il luogo fisico (e non immaginario) dove gli appassionati e gli estimatori del fumetto, del gioco, del cinema d'animazione e dell'illustrazione possono realizzare e condividere (soprattutto condividere!) i loro interessi. Insomma, “l’Evoluzione della Specie” significa anche non fare cultura solo per una presunta e sparuta “intellighenzia”, ma per quel vasto pubblico competente, motivato, curioso ed aperto alle novità che costituisce il patrimonio insostituibile di Lucca, dell’editoria italiana, degli autori e di tutto ciò che gravita intorno ai mille mondi del fumetto. Renato Genovese

Etichette:



Partner: Anonima Fumetti - SILF (sindacato fumettisti, illustratori, animatori)
Commenta l'articolo - Agenda del Fumetto - Altre notizie, video, foto ecc. - Newsletter gratis - (C) afNews - ISSN 1971-1824 - redazione@afnews.info


--- the BABs & Ex l'extrazucca: copyright Gianfranco Goria ---

Iscriviti a Post [Atom]

This page is powered by Blogger.