Fumo di China esce dalla busta e si offre alla lettura. Dopo una copertina solare (il Paperino di Cavazzano col numero 174) eccone una oscura per il 70 anni del Cavaliere Oscuro col numero 175. Ma dentro c’è di tutto, come sempre. L’indice lo trovate facilmente in linea (www.fumodichina.com) per cui qui su afNews ce lo evitiamo e andiamo, invece, a cogliere i dettagli, quasi stessimo dilettandoci di fotografia. Salta fuori dalla pagina 17 il volto sorridente di Michele Medda (nonostante la “brillante vena di polemista”, che gli viene attribuita nel box biografico a lui dedicato, a motivo dei testi del suo sito Internet). Da notare, fra il resto, il suo realistico approccio alla rete (“dieci persone che ne parlano in un forum”) e la limpida considerazione sulla distanza fra cambiare la foto del profilo su FaceBook e scendere (fisicamente) in piazza per protestare. In realtà c’è gente che usa FaceBook per organizzare una manifestazione di piazza, e non saprei dire se siano di più questi che quelli che dalla rete si fanno solo “distrarre”, ma anche “ai miei tempi”, quando Internet nessuno se lo sognava nemmeno, le persone disposte a “scendere fisicamente in piazza” sono sempre state poche (e ancor meno i fumettisti), per cui la “colpa” non va certo alle tecnologie. Oh, ma sto polemizzando. Allora forse è vero che Medda ha una vena di polemista, per giunta contagiosa. Ma un altro faccione spunta a pagina 12: è quello di Marcello Toninelli, col quale condividemmo, tanti anni fa, le esperienze (non facili) dell’associazionismo professional-fumettistico. Anch'egli oggetto d’intervista, tra le varie cose, parlando di professione (per l’appunto), nota come, nonostante l’occasione offerta ai fumettisti dalla nascita di un loro sindacato, il potere contrattuale degli autori di fumetti sia (ancora) risibile. Anche in questo caso la scarsissima (non diciamo nulla, solo per pietà) partecipazione “fisica” dei fumettisti alla vita di un proprio sindacato (quale che sia) spiega come mai gli operai e gli impiegati che fisicamente in piazza ci sono andati per oltre un secolo (rimettendoci spesso anche la vita), un potere contrattuale se lo sono conquistato (e se lo devono mantenere continuamente, perché nulla è regalato e nulla è mai scontato o per sempre), mentre chi quella fisicità la evita (per ignavia, per ignoranza, per distrazione, per supponenza o quel che è), resta al palo. E altro ancora è su Fumo di China, come, a pagina 2, la vera storia dell’inedito di Romano Scarpa riportato alla luce da Luca Boschi. Buona lettura.

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