domenica 15 novembre 2009

Dalla diretta video: Sergio Bonelli inteviene all’Asta

Sergio Bonelli, all'Asta Little Nemo, racconta i tempi della censura. Avete mai partecipato a un’Asta? A un’asta di fumetti, in particolare? Ieri e l’altro ieri ne avete avuto l’occasione, anche se non avevate soldi sufficienti per comprare il pezzo più caro. C’era, come segnalato su afNews, la diretta video con l’ottava Asta di Little Nemo. Noi l’abbiamo seguita (chi di voi ci segue via FaceBook l’avrà notato) e ci siamo divertiti a vedere scorrere piccole e grandi meraviglie, una dietro l’altra, con le offerte che a volte superavano persino la stima massima (collezionisti per i quali quello specifico pezzo era fondamentale, evidentemente), o albi che, stavolta, non interessavano a nessuno. Interessanti gli interventi dalla sala. Ci siamo goduti quello di Sergio Bonelli, che ha raccontato degli anni della censura in Italia. Censura assurda per tanti motivi, fino ad arrivare al ridicolo (“Dannato verme!” – che volgarità!). Uno dei tanti volumi in asta, in effetti, era il supplemento a Compagnie in azione del gennaio 1960, numero unico dedicato alla stampa dei ragazzi, su cui Bonelli aveva messo gli occhi (e il portafoglio). Ecco la descrizione di quello che poteva essere usato come un vero e proprio manuale per l’autocensuraUn momento dell'Asta. La Baia del Tuono aumenta di valore, rilancio dopo rilancio. preventiva: “Numero unico di Compagnie in Azione dedicato alla stampa per ragazzi. Pubblicato dall'Organo della Federazione Italiana Compagnia Religiosa, Torino. Con numerose illustrazioni tratte da fumetti "diseducativi". Vengono presi in esame: la violenza dei fumetti di guerra e di quelli western (Capitan Miki, Billy Rock, Tex Willer), l'irrealtà dei fumetti di fantascienza (Nolan di Buzzelli, Jim Turbine), la crudeltà (Billy Rock, Tex Willer) e le volgarità di linguaggio (a parte Maskar le citazioni sono tutte riservate al colorito frasario di papà Bonelli), gli errori di ortografia (Maskar, fumetti di Bongrani), i disegni malfatti (Bongrani), le deformazioni morali (Turbine, Maskar). Con un distinguo finale che tende a salvare qualche fumetto ma che consiglia comunque la lettura di un buon libro. Forse la prima pubblicazione a citare le vignette da censurare in Tex Willer.”

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