Scaringi: Il centenario di Little Nemo

nemo-a.jpgPer lungo tempo i fumetti sono stati un genere destinato all’infanzia, con massicce presenze di bambini di ogni genere, dal polemico e arrabbiato Yellow Kid ai dispettosi Bibì e Bibò e al fin troppo educato (ma anche un po’ maligno) Buster Brown. C’è stato anche, in quel primo decennio di vita dei comics, un bambino poeta e sognatore, comparso per la prima volta il 15 ottobre 1905 sul supplemento domenicale del “New York Herald”. La tavola si intitolava “LittleNemo in Slumberland”, come dire “un piccolo nessuno nel regno dei sogni” click > coconinoe ne era autore Winsor McCay, illustratore e disegnatore di fumetti nato a Spring Lake nel Michigan nel 1879. Protagonista della breve storia autoconclusiva è un bambino che ogni notte ha un appuntamento col mondo delle fiabe e dei sogni. Nello stesso periodo, nella lontana Austria, uno studioso non ancora famoso, il dottor Freud, stava lavorando sull’interpretazione dei sogni, e qualcuno ha voluto dare qualche macchinoso significato a questo singolare incontro a distanza. In realtà, i sogni di Little Nemo sono altrettante occasioni per narrare – in poche vignette e con un attento uso del colore – una vicenda surreale dove il fantastico, l’inverosimile, il littlenemo100.jpgfiabesco si mescolano talora con angosce, paure, terrori, in un originale accostamento tra realtà e fantasia. Prima di Little Nemo, McCay aveva realizzato un breve ciclo dedicato agli incubi che agitano il sonno di un uomo goloso di crostini al formaggio, buoni ma indigesti. Se nei sogni di Little Nemo oggetti, persone e animali assumono spesso dimensioni assurdamente fantastiche in un universo grottesco dove si agitano il pagliaccio Flip Flap, la principessa di Slumberland (ovviamente innamorata del giovane sognatore) e suo padre Re Morfeo, negli incubi del golosone uomini, cose e animali si trasformano in esseri mostruosi. Se per Little Nemo il risveglio (quasi sempre apre gli occhi  mentre cade dal letto o mentre la mamma lo scuote perché è ora di andare a scuola) è una delusione, mitigata dalla certezza che nella prossima notte ci sarà un’altra puntata di questo fantastico viaggio, il risveglio del goloso è una vera liberazione, dopo aver sognato di essere mangiato dai cannibali, divorato dai coccodrilli o di restare vittima dei più fantasiosi disastri ferroviari, automobilistici o naturali. Winsor McCay ha disegnato i sogni di Little Nemo con uno stile grottesco e poetico a un tempo, con richiami al “liberty” e all’”art nouveau”. Gli angusti confini della tavola vengono infranti e ampliati da un disegno che trasforma il breve viaggio onirico nella fantasia in un quadro cromatico dai vivi colori, anche fra loro contrastanti. Winsor McCay “sogna” con Little Nemo fino al 1911, alternando queste tavole con altri fumetti e cortometraggi animati. Nel 1909 realizzò il primo cartone animato americano, Gertie il dinosauro, una storia nella quale ha riversato tutto l’estro fantastico e poetico espresso nei fumetti, con Gertie che anticipa lo zoo disneiano. Morirà a New York nel 1934, proprio mentre esplode, con il realismo di molti autori, la stagione d’oro del fumetto d’avventura. [Carlo Scaringi ]

Print itManda/Send via eMailGiovedì, 6/10/2005 - Autore: afnews (se non altrimenti indicato)
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