Dalla nostra corrispondente dagli USA: Note sul Comic-Con 2006, by Laura Braga. E´ mercoledì mattina, 19 luglio 2006. Sono in aeroporto, pronta a partire per un tour de force tra i cieli. Un Milano-Londra-Chicago che mi porterà a San Diego per la prima volta. Non so cosa aspettarmi dalla mia prima visita al Comic-Con. Certo, l´obiettivo è mostrare il mio book a più case editrici possibili, ma comunque, da perfetto animale da mostre di fumetti, anche la curiosità per vedere la più grande manifestazione statunitense è tanta. In serata (se così si può chimare la sera di un giorno che, grazie al fuso e alla sveglia mattutina, è durato quasi 24 ore) sono finalmente a San Diego. Noleggio l´auto, prendo possesso dell´albergo (in verità molto fuori, in un paese chiamato San Ysidro) e sono finalmente pronta per l´inizio della mostra del giorno successivo. Alla mattina del giovedì inizia l´avventura vera e propria. L´enorme Convention Center si vede da molto lontano, così come è impossibile non notare l´enorme massa di pubblico e addetti ai lavori che vi si sta dirigendo. All´arrivo, una lieta sorpresa; chi come me ha fatto il biglietto dal sito Internet del Comic-Con, può entrare direttamente alla biglietteria. A chi deve farlo sul posto, tocca una coda di almeno un centinaio di metri (una coda che si muove molto velocemente, ma che nei giorni successivi è destinata ad essere sempre più lunga). E sono finalmente dentro!!! LA MOSTRA MERCATO L´organizzazione e l´incredibile pazienza degli statunitensi sono la prima cosa che colpisce. Tutto è studiato sin nel minimo dettaglio, e se nelle prime ore si nota qualche sbavatura, già dal primissimo pomeriggio tutto funziona perfettamente. Al piano terra del Convention Center si trova la mostra mercato vera e propria. In uno spazio espositivo che farebbe impallidire la più grande delle nostre kermesse, si dividono i venditori, le case editrici e i privati. L´area dei venditori è molto simile a ciò che siamo abituati a vedere anche in Italia. Decine e decine di negozi vendono albi che qualsiasi collezionista vorrebbe avere. Non è inusuale vedere scaffali con 3-4 copie di X-Men n. 1 al fianco di altrettante copie di Fantastic Four n. 1. Lasciamo perdere i prezzi!!! C´è anche molto materiale giapponese, ma l´invasione a cui abbiamo assisitito in Italia qualche anno fa, in Usa è ancora lontana a venire. L´area delle case editrici è un ibrido tra editori di fumetti veri e propri e case produttrici di videogiochi, senza contare le major hollywoodiane che presentano le novità autunnali legate al mondo comics/fantasy/teen movie. La cosa assolutamente incredibile, a cui un italiano non è abituato, è la quantità di autori/disegnatori/editor che sono presenti ai vari stand. Per fare un esempio, nell´area Dc Comics (che ho trovato assolutamente la migliore sia per estensione che per organizzazione) ci sono in qualsiasi momento non meno di 10/12 autori che autografano e incontrano il pubblico. E non è che Marvel, Image e Case Minori siano troppo da meno. ARTIST ALLEY La terza area, assolutamente eccezionale, à quella denominata "Artist Alley". Una serie di desk (almeno un centinaio), dove disegnatori della più disparata provenienza si pagano uno spazio per incontrare il pubblico, vendere originali, fare schizzi (quasi sempre rigorosamente a pagamento)... insomma, presenziare all´evento. E´ in quest´area che ho salutato l´amico Simone Bianchi (ormai perfettamente a suo agio tra gli yankees) e dove ho finalmente conosciuto Joshua Middleton, di gran lunga il mio artista preferito (e persona squisita). Al primo piano, un´altra serie di spazi. Prima di tutto l´area autografi. E´ vero che ogni stand al piano di sotto ha una sua area, ma alcuni artisti/attori hanno bisogno di spazio per file che si prevedono molto più lunghe, e per questo vengono dirottati qui dall´organizzazione. Fa parte dell´area autografi anche quella che definirei la zona delle vecchie glorie: attori popolarissimi vi incontrano i loro fan, tra gli interpreti più disparati di vecchi telefilm, per esempio, ho riconosciuto con piacere Richard Hatch di Battlestar Galactica. PORTFOLIO REVIEW Sempre a questo piano si trova l´area Portfolio Review: chi vuole mostrare il proprio book agli editori deve mettersi pazientemente in fila e attendere il proprio turno. Chissà che non ne esca il nuovo Jim Lee!!! Essendo stata molto presente in questa area, devo dire che sono rimasta molto colpita dall´organizzazione. Orari rispettati, file regolari senza nessuno che cerca di superare e colloqui sempre cordiali e professionali. Infine, ancora al primo piano, si apre una gigantesca area incontri: nel corso dei quattro giorni, in decine di stanze si tengono le più disparate conferenza su temi specificamente fumettistici. IL COSPLAY Discorso Cosplay: i cosplayers non sono tantissimi (rispetto, per esempio, alla nostra Lucca), ma la qualità dei costumi è elevatissima. Quasi tutti sono orientati su temi supereroistici, su Guerre Stellari o comunque su film americani; molto pochi quelli legati al Giappone. Al sabato sera (fuori dalla fiera) si tiene la gara, che è a numero chiuso. Dopo le prime 200 iscrizioni, non c´è più posto!!! DRITTE PER LE VISITE DEL 2007 Concludo con alcune annotazioni, che possono tornare utili a chi intende pianificare un viaggio per il Comic-Con del prossimo anno. Il giovedì e il venerdì sono i giorni migliori per visitare il Comic-Con. La domenica, invece, è il giorno migliore per fare affari: soprattutto al pomeriggio, quasi tutti gli espositori svendono ciò che è rimasto (poco in verità) per non dover portare a casa troppo materiale. Il sabato è impraticabile!!! Nonostante la grandezza dell´area, troppa è la gente che entra. [Laura Braga] (Le altre foto del servizio sono online qui.) 

 Photos from San Diego ComiCon by Laura Braga, online here.

Lunedì, 14/8/2006 - Autore: afnews (se non altrimenti indicato)
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