Scaringi: Il compleanno di Blondie
Il mondo delle nuvolette ha sempre raccontato con un certo distacco la vita di coppia. Se ne occupano soprattutto i fumetti comici, con protagonisti storici, da Arcibaldo e Petronilla a Andy Capp e Flo, un po’ meno quelli avventurosi, anche se spesso la presenza di una donna è essenziale, ma quasi esclusivamente per permettere al protagonista, maschile ovviamente, di mostrare le sue doti, intellettuali o virili. In questo panorama spicca comunque una striscia nata 75 anni fa, l’8 settembre del 1930 per la precisione, sulle pagine del New York American Journal, che nel corso degli anni è cresciuta e si è consolidata come la famiglia dei protagonisti, ma che soprattutto ha saputo sempre narrare, con precisa ironia ed un’attenta visione della realtà, la vita in due. Parliamo di Blondie e Dagwood (da noi diventato Dagoberto), la striscia ideata da Murat Bernard “Chic” Young, umorista e disegnatore, nato nel 1901 a Chicago, fra i più dotati di spirito ironico, fratello di Lyman, autore fra l’altro della lunga saga di Cino e Franco. A differenza di Lyman, le cui storie avventurose sono essenzialmente rivolte ai ragazzi, Chic parla agli adulti, a tutti, perché quello della convivenza e della famiglia è un problema uguale sotto tutti i cieli, anche adesso che nel mondo si registra un livellamento di valori e di temi che deriva dall’imitazione, non sempre positiva, del sistema di vita americano che è alla base di tutte le gags e situazioni che Chic Young ha illustrato in migliaia di strisce pubblicate in tutto il mondo. Alla sua morte, avvenuta nel 1973, la striscia passata al figlio Dean, brillante inventore di testi e situazioni umoristiche, e a Jim Raymond, fratello del più famoso Alex, che con Chic aveva collaborato negli anni Trenta. Dopo la morte di Jim Raymond nel 1981, la striscia è stata disegnata dal suo assistente Michael Gersher, che nel 1984 lasciava il lavoro a Stan Drake, già famoso per Julietta Jones. Morto Drake nel 1997, la striscia è passata ad un nuovo disegnatore, Denis Lebrun, già da tempo collaboratore di Dean Young. Oggi questa coppia può apparire un po’ vecchiotta, comune, banale, perfino conformista, ma resta tanto simile a milioni di altre coppie piccolo-borghesi, dagli ideali un po’ modesti (un cappellino nuovo per Blondie, un piccolo aumento di stipendio per Dag). Ma la realtà e i suoi problemi fanno spesso capolino anche all’interno di questa striscia chiaramente umoristica, anche se Blondie resta più traumatizzata dalla mancanza di un abitino nuovo e Dagoberto da un lavoro più noioso del solito (come se potesse esserci un lavoro più alienante di quello di un impiegato in mezze maniche) che dai problemi del mondo. Blondie dal buffo cognome (Poopadoop) impersona la tipica donna americana, attiva, energica, dominatrice, magari un po’ possessiva e aggressiva, mentre Dagwood Bumstead è la sua eterna vittima, un ometto che fatica dall’alba al tramonto senza mai ricevere quel misero aumento di qualche cent che il duro principale Julius C. Dithers sadicamente gli nega. Per di più è stato diseredato dal padre ricco, pagando così a caro prezzo la sua testardaggine di voler sposare Blondie, ragazza povera e di umili origini. Il matrimonio venne celebrato il 17 febbraio 1933, dopo che Dagwood aveva fatto uno sciopero della fame di 28 giorni, 7 ore, 8 minuti e 22 secondi per piegare la resistenza dell’inflessibile e sempre arrabbiato papà Bumstead. Si sposarono di venerdì, ma sfatando tutte le superstizioni il loro matrimonio sarebbe stato solido e duraturo. Col passar del tempo la famiglia è cresciuta: già il 15 aprile 1934 è arrivato Baby Dumpling (Cicciotto in qualche traduzione italiana) e il 27 aprile 1941 la sorellina Cookie. Una cucciolata è arrivata anche per la cagnetta Daisy, mentre nel corso degli anni hanno fatto la loro apparizione altri personaggi marginali ma non insignificanti, che hanno impresso alla striscia una dimensione quasi corale, che rispecchia in modo abbastanza fedele il costume e la società americani. Qualche anno fa un sociologo giapponese, Ideki Imamura, analizzando a fondo la striscia, ha definito Dagoberto come “un esempio di un uomo che il lavoro faticoso e meccanico di ogni giorno ha privato di ogni facoltà di pensiero. E’ una tragedia, ma malgrado ciò Blondie è piena di ottimismo e i due sono felici. Sebbene non siano ricchi, godono in virtù del fatto che Dag ha un impiego, e si appagano di una monotona vita da ceto medio”. La loro, in fondo, è un’esistenza sotto il segno dell’ottimismo, di quell’ottimismo che Blondie continua a regalarci ancor oggi, malgrado i tempi bui. Ma se ci togliete anche questo, cosa ci resta? [Carlo Scaringi]

Print itManda/Send via eMailVenerdì, 26/8/2005 - Autore: afnews (se non altrimenti indicato)
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