21 Marzo 2020 09:00

L’ALMA di Urbino salpa verso nuovi mondi : nasce l’associazione degli animatori marchigiani indipendenti

Pochissimo tempo fa avevamo scritto dell’addio di Simone Massi al festival Animavì di Pergola, di cui l’animatore, regista e illustratore marchigiano – David di Donatello nel 2012 per il corto “Dell’ammazzare il maiale” e due volte Nastro d’argento (oltre alla messe di riconoscimenti ricevuti dalle sue opere ai festival di settore) – è stato ideatore e direttore artistico.

Ebbene, idealmente dalle “ceneri” di quella fondamentale esperienza per l’Animazione nostrana, nasce oggi ALMA- Associazione Libera Marchigiana Animatori.

Descritto dai suoi fondatori come “un laboratorio aperto a tutti coloro che si occupano di cinema d’animazione d’autore“, ALMA riunisce oggi un nucleo di animatori marchigiani (o di formazione marchigiana) uniti – oltre che da una comune formazione professionale e artistica avente come epicentro la Scuola del Libro di Urbino dove è attivo, da oltre cinquant’anni, un biennio post diploma di Perfezionamento di Disegno Animato e Fumetto che ha formato, e forma tuttora, molti tra i più importanti autori italiani – nel vedere in questo linguaggio proteiforme una possibilità di espressione poetica, comunicazione sociale e soprattutto di crescita culturale. A comporne l’organico non solo autori marchigiani ormai assurti a notorietà internazionale, ma anche giovani talenti già capaci di collezionare esperienze di lavoro prestigiose. L’intento di ALMA è quello di intensificare la presenza delle opere in animazione, illustrazione e fumetto realizzate da autori marchigiani oltre i propri confini e, contemporaneamente, attirare sul proprio territorio le migliori sinergie di ambito internazionale di questi settori: in sintesi, favorire uno scambio di competenze sia “poetico” quanto professionale, capace di arricchire tutti gli elementi coinvolti.

Per capirne meglio lo spirito, le speranze e le ambizioni, abbiamo rivolto alcune domande ai soci fondatori, che compongono anche il direttivo di ALMA:  il presidente Sandro Pascucci, la vicepresidentessa Elisa Mossa e i consiglieri Magda Guidi e Stefano Franceschetti. Presidenti onorari sono il critico cinematografico e saggista Goffredo Fofi, Roberto Catani, tra i più celebrati animatori italiani, e lo stesso Simone Massi.

GZ: ALMA nasce con una definita connotazione locale (il territorio marchigiano) e con una sorta di carta d’identità dichiarata (la Scuola di Urbino ) ma si proietta programmaticamente verso relazioni e scambi nazionali e internazionali: come verrà strutturato in concreto questo percorso bidirezionale?

SANDRO PASCUCCI (Direttore dell’Istituzione Teatro Comunale di Cagli, PU): Ci piace immaginare ALMA come un’esperienza di viaggio, di navigazione da un porto di partenza – il territorio marchigiano e, in particolare, la Scuola di Urbino, luogo / logos originario di tanti itinerari di animazione e tracce poetiche – verso un nuovo approdo, un porto aperto e ospitale dove ri/troviamo e ri/scopriamo la meta del nostro peregrinare. In questo tragitto ci ispira il pensiero di Honoré de Balzac “Se vuoi essere universale, parti dal tuo villaggio”, così affideremo la nostra libera navigazione non al rassicurante segnale di fari già mappati, ma ai tracciati astrali e alle energie aeree indicate dal segnavento. Alla ricerca di nuova meraviglia, singolare plurale, locale globale.

GZ: Come descrivereste da un punto di vista artistico, culturale e ‘ideologico’ (nel senso di Weltanschauung) la vostra identità, con eventuale riferimento alla Scuola di Urbino?

ELISA MOSSA (disegnatrice/illustratrice, co-fondatrice dei progetti editoriali indipendenti Resina e Wet grrrlz): Introspezione. Questa parola può essere la chiave della ricerca che accomuna tutti gli autori che fanno parte di ALMA. In una società in cui tutto è sviluppato verso “l’esterno” gli autori cresciuti alla Scuola del Libro di Urbino sono stati educati all’osservare la propria interiorità sviluppando una sensibilità alla poesia. La tecnica diventa quindi un pretesto per restituire al mondo un sentire autentico e genuino, formale e ben costruito ma mai esclusivamente virtuoso. ALMA è un progetto giovane e di unione che cerca di mostrare la delicatezza e la cultura del segno in movimento nato nell’entroterra marchigiano.

GZ: La cosiddetta “Corrente Neopittorica”: secondo gli esperti il termine definisce una generazione di artisti dell’Animazione che rimane forse l’unico “movimento” italiano veramente originale e peculiare nella storia di questo linguaggio: è un termine in cui continuate a ritrovarvi (se mai lo avete fatto) o ALMA vuole essere anche l’occasione per ulteriori evoluzioni/esplorazioni/percorsi esplorativi?

SIMONE MASSI: La Corrente Neopittorica è stata analizzata e raccontata mirabilmente da Priscilla Mancini a seguito di una intuizione di Giannalberto Bendazzi, ovvero il più grande studioso di cinema d’animazione a livello mondiale. Gli autori marchigiani e ALMA non possono che condividere l’autorevolezza di questa tesi ed essere orgogliosi di aver contribuito in maniera determinante (in termini di quantità e qualità) alla nascita di un movimento considerato originalissimo. Detto questo ALMA auspica e farà del proprio meglio affinché il lavoro degli animatori della scuola urbinate-marchigiana possa essere ulteriormente indagato dalla critica.

GZ: Il vostro lavoro è da sempre la dimostrazione/rivendicazione che l’animazione non è, nella sua natura, “roba per bambini” (per quanto intessa un rapporto privilegiato con l’infanzia, se libera dai pregiudizi e le imposizioni dell’adultità): tenuto conto che l’Italia sotto questo profilo non appare un contesto recettivo – si conferiscono più riconoscimenti ma di fatto poi le opere vengono ‘nascoste’ sulle reti nazionali – quali sono le vostre speranze di creare una nuova ‘cultura dell’Animazione’ e, finalmente, un adeguato rispetto verso chi la fa?

MAGDA GUIDI (animatrice, docente di Cinema d’Animazione all’ISIA di Urbino): Non è, nella sua natura, “roba per bambini”, o meglio: non solo e non necessariamente per bambini. La memoria non è qualcosa di sopito ma è materia viva, ed il tempo non si sviluppa in linea retta. Non si finisce mai di parlare d’infanzia, perché non è un tempo finito, continua a scorrere in parallelo, in una dimensione di verità. Il problema di essere ignorati sulle reti nazionali riguarda il cinema d’animazione così come il cinema sperimentale, il cinema documentario, eccetera. Per fortuna non esiste solo la televisione. Manca coraggio e manca interesse, eppure il pubblico non mancherebbe. Arrivare a costituire un’associazione è finalmente il riconoscersi, in maniera ufficiale, in un movimento che negli anni ha assunto un’identità molto forte e precisa, riconosciuta a livello internazionale, a cui mancava solo un nome. È un punto di arrivo, in un certo senso, ed insieme un punto di partenza. Per creare una cultura dell’animazione c’è bisogno del lavoro di più parti, questa è la nostra parte.

GZ: Da Urbino alle esperienze internazionali: questa commistione può essere l’humus per un nuovo Rinascimento culturale e artistico che interessi il contesto nazionale e non solo singole realtà locali?

STEFANO FRANCESCHETTI (artista e insegnante di cinema d’animazione alla Scuola del Libro di Urbino): Oggi ci si muove molto velocemente nello spazio e nel tempo, ci sono energie nuove ovunque, idee originali e voglia di sperimentare. Chiudersi nei propri confini significa non avere un’idea di civiltà, di realtà, essere fuori dal mondo. Uno degli scopi di ALMA è stabilire contatti e relazioni con maestranze anche lontane, realtà produttive, festival, centri culturali, per crescere insieme a chi ritiene lo scambio di competenze e sensibilità non soltanto importante ma necessario alla nostra vita. Forse la possibilità di una rinascita culturale e artistica, suggerita nella domanda, potrebbe verificarsi proprio grazie a queste connessioni tra paesi diversi, tra capitali e province, nella condivisione sincera della pratica e degli ideali, per un tempo migliore.

Tra gli artisti che aderiscono al progetto ALMA:

Sara Antimi, Anna Rita Baldarelli, Viola Bartoli, Alice Bartolini, Emanuela Bartolotti, Ahmed Ben Nessib, Giulia Betti, Andrea Bonetti, Simona Bursi, Luca Caimmi, Samuele Canestrari, Samuele Canestrari, Marco Capellacci, Roberto Catani, Nicoletta Ceccoli, Mara Cerri, Omar Cheik, Dominique De Martiis, Luca Di Sciullo, Pietro Elisei, Anna Ferrandes, Davide Enrico Forò, Annamaria Gentili, Julia Gromskaya, Veronica Guerra,  Magda Guidi, Monica Maggiotti, Luca Magi, Ilenia Manfroni, Giulia Marcolini, Simone Massi, Elisa Menini, Anna Valeria Mikhaylova, Caterina Montesi, Elisa Mossa, Enrico Nanni, Barbara Orciari, Emanuela Orciari, Giacomo Passanisi, Mariachiara Peruzzini, Andrea Petrucci, Claudia Piras, Beatrice Pucci, Denise Rocchi, Alessandra Romagnoli,  Carola Rossi, Aurora Rovere, Francesco Ruggeri, Giuseppe Scala, Francesco Seresi, Tamara Tantalo, Niccolò Tonelli, Alessia Travaglini, Antony Valenti, Giulia Vanzolini, Martina Venturini

Immagine di ALESSANDRA ROMAGNOLI.

Tra gli amici e soci onorari di ALMA figurano:

Alberto Barbera, Giannalberto Bendazzi, Bruno Bozzetto, Michal Dudok De Wit, Piotr Dumala, Jean Michel Frodon, Jerzy Kucia, Caroline Leaf, Peter Lord, Florence Miailhe, Phil Mulloy, Michel Ocelot, Priit Parn, Regina Pessoa, Aleksandr Petrov, Luca Raffaelli, Stefano Savona, Georges Schwizgebel, Raoul Servais, Theodore Ushev, Koji Yamamura.

Sul sito di ALMA potete leggere le motivazioni/recensioni del loro appoggio ad ALMA:

www.almanimatori.com

Qui vi proponiamo quella, illuminante, del professor Giannalberto Bendazzi, già citato da Simone Massi:

“La Scuola del libro di Urbino come il National Film Board of Canada, o la Zagreb Film? O, per andar più in là, come l’Atene di Pericle o la Firenze del Magnifico Lorenzo? Se mutiamo quel che va mutato, e osiamo comparare ciò che è grande a ciò che è più grande, certamente sì. Si tratta di un insieme di artisti, che seguono e sviluppano un indirizzo comune di pensiero, o un metodo di lavoro orientato secondo gli stessi presupposti, e la cui produzione risulta quindi omogenea. In un istituto non vocato istituzionalmente al disegno animato, ma vivo nella città di Raffaello Sanzio, il caso ha voluto che una generazione di matitai e pennellisti (nati negli anni 1960 e 1970) abbiano avuto sensazioni, cultura, immaginazione compatibili fra loro, e abbiano dato vita all’unico apporto squisitamente italiano della storia dell’animazione: quella Corrente Neopittorica che il clima storico ha fatto fiorire, e arricchire, sia sul posto sia anche fuori dalle Marche. La scuola (del libro) e la Scuola (neopittorica) non hanno avuto sponsor, pensatori, Manifesti. Tutto è stato insegnato, imparato, creato, proiettato, premiato nei festival del globo dagli autori stessi e da chi li ha fiancheggiati. Nel frattempo il potere politico ed economico mantenevano le spalle voltate. Ma in fondo, non è sempre stato così?”