30 Settembre 2019 10:12

Addio a una delle madri dell’Animazione giapponese moderna: Kazuko Nakamura passed away at 86

Soltanto questo weekend è stata divulgata, sui alcuni siti web giapponesi, la notizia della scomparsa, all’età di 86 anni, dell’animatrice Kazuko Nakamura, avvenuta lo scorso 3 agosto. I funerali sono avvenuti in forma strettamente privata per volontà della famiglia.

Il vero nome dell’artista era Kazuko Kato,  e fu un’autentica pioniera dell’industria giapponese. In forze a Toei Doga (la futura Toei Animation), per la quale prese parte allo storico lungometraggio “La leggenda del serpente bianco” (Hakujaden), collaborò anche con la Mushi Productions del “dio” Tezuka su anime celeberrimi quali “Astro Boy”,  ma soprattutto si distinse nel character design dell’iconica principessa Zaffiro (Ribon no kishi), di cui fu anche art e animation director. Analoghe funzioni ricoprì anche nel film L’uccello di fuoco 2772 diretto da Suguru Sugiyama.  La sua carriera comprende molti alti crediti in serie e produzioni

Dal dossier dedicatole su Animeclick:

“All’epoca v’era un fortissimo maschilismo all’interno degli ambienti Toei (se non in tutto l’ambiente lavorativo giapponese in generale), ed era opinione condivisa che il ruolo dell’animatore fosse troppo duro e faticoso per le donne, che raramente riuscirono a distinguersi e arrivare a occupare ruoli di rilievo nella filiera produttiva. C’erano poi esempi di fortissima discriminazione come quello nei confronti di Reiko Okuyama, altra abile animatrice in forza a Toei, “colpevole” di aver voluto tornare a lavorare dopo il parto. […] In questo ambiente duro e penalizzante per le donne, Kazuko Nakamura si era unita a Nichido poco prima della sua acquisizione da parte di Toei e si era fatta le ossa nei primissimi lavori, venendo poi scelta come “seconda” di Daikuhara in occasione del primo film dello studio. A Nakamura vennero affidate principalmente le scene incentrate sui due personaggi femminili del film: la protagonista Bai Niang e la sua ancella Shao Qing. Come se non bastasse l’essere stata l’unica donna a “conquistare” un ruolo importante nella produzione, il più grande attestato di stima per la qualità del lavoro di Nakamura venne da un giovanissimo Miyazaki, all’epoca ancora studente delle superiori, che disse di essersi innamorato dell’eroina del film e di aver compreso le potenzialità dell’animazione giapponese grazie ad essa.

Col proseguire degli anni ’80 il nome di Kazuko Nakamura praticamente scompare dai credits dei prodotti d’animazione, lasciando tuttavia un solco profondo nella storia dell’animazione, avendo dimostrato come anche un’animatrice donna, con talento, abilità e impegno fosse in grado di svolgere qualsiasi compito al pari dei colleghi uomini. Non risulta quindi esagerato definire Kazuko Nakamura e la sua collega Reiko Okuyama (26 October 1936 – 6 May 2006) come le due madri dell’animazione giapponese moderna.”

Proprio Nakamura e Okuyama sarebbero i modelli e le ispiratrici di due personaggi di “Natsuzora“, uno sceneggiato della NHK divenuto assai popolare in Giappone, che attraverso le vicende della protagonista Natsu ripercorre la storia dell’animazione nipponica. Se in Natsu “rivivrebbe” Okuyama, Nakamura “animerebbe” invece le vicende di Asako Ōsawa, detta Mako-san (il soprannome di Kazuko era Wako-san).

 

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