28 Luglio 2019 08:14

Ci chiamavano nemici, di George Takei, Justin Eisinger, Steven Scott e Harmony Becker

Umani… disumani. Persino i tuoi stessi democratici concittadini ti possono sbattere in un campo di concentramento da un giorno all’altro!
Di questo parla, in estrema sintesi They called us enemy, così presentato dall’editore:

In uno straordinario memoriale grafico, l’attore / autore / attivista George Takei rivisita la sua infanzia ossessionante nei campi di concentramento americani, come uno dei 120.000 giapponesi americani imprigionati dal governo degli Stati Uniti durante la seconda guerra mondiale. Scopri le forze che hanno modellato un’icona americana – e l’America stessa – in questa avvincente storia di coraggio, paese, lealtà e amore.

George Takei ha catturato cuori e menti in tutto il mondo con la sua accattivante presenza sul palco e l’impegno esplicito per la parità di diritti. Ma molto prima di sfidare nuove frontiere in Star Trek, si risvegliò come un bambino di quattro anni che scopre il proprio paese natale in guerra con quello di suo padre – e tutta la loro famiglia cacciata da casa verso un futuro incerto.

Nel 1942, per ordine del presidente Franklin D. Roosevelt, ogni persona di origine giapponese sulla costa occidentale fu radunata e spedita in uno dei dieci “centri di ricollocazione”, a centinaia o migliaia di chilometri da casa, dove sarebbero stati trattenuti per anni sotto guardia armata.

They Called Us Enemy è il racconto di prima mano di Takei di quegli anni dietro il filo spinato, le gioie e i terrori di crescere sotto il razzismo legalizzato, le scelte difficili di sua madre, la fiducia di suo padre nella democrazia e il modo in cui quelle esperienze hanno piantato i semi per il suo sorprendente futuro.

Cosa significa essere americani? A chi spetta decidere? Quando il mondo è contro di te, cosa può fare una persona? Per rispondere a queste domande, George Takei si unisce ai co-sceneggiatori Justin Eisinger e Steven Scott e all’artista Harmony Becker per il viaggio di una vita.


They Called Us Enemy is truly beautiful — moving, thoughtful, important, engaging, and stunningly rendered. I am so excited to see this book’s impact on the world.” — Jacqueline Woodson, National Ambassador for Young People’s Literature and National Book Award-winning author of Brown Girl Dreaming

“George Takei’s story reveals the important lessons of the WWII Japanese American Incarceration that still need to be learned today. They Called Us Enemy is a compelling must-read for all ages.” — Karen Korematsu, Founder and Executive Director, Fred T. Korematsu Institute

“Moving and layered… Takei challenges Americans to look to how past humanitarian injustices speak to current political debates. Giving a personal view into difficult history, [They Called Us Enemy] is a testament to hope and tenacity in the face of adversity.” — Publishers Weekly (starred review)

“A compelling blend of nostalgia and outrage… this approachable, well-wrought graphic memoir is important reading, particularly in today’s political climate. Pair with John Lewis’ acclaimed March series for a thought-provoking, critical look at the history of racism in American policies and culture.” — Booklist (starred review)

“This evocative memoir shares stories of the nation’s past, draws heartbreaking parallels to the present, and serves as a cautionary tale for the future. For all readers old enough to understand the importance of our collective history.” — School Library Journal(starred review)

“Emotionally staggering… They Called Us Enemy also inspires readers to engage through democracy to insist that we treat fellow human beings with fairness and dignity.” — Amazon Best Books of the Month

“Riveting… Takei has evolved into an increasingly powerful voice for oppressed communities, and They Called Us Enemy finds him at peak moral clarity — an unflinching force in these divisive times.” — The Washington Post

“A tale of triumph over adversity.” — BBC America