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85 ANNI DI RISATE E AVVENTURE CON PAPERINO
A cura di Luca Boschi
Irresistibilmente comico, nevrotico quanto scanzonato, sfortunato ma comunque sempre ottimista, Paolino Paperino, ovvero Donald Duck, è una delle icone pop più longeve e note a livello mondiale. La sua fama planetaria è suggellata da una stella a suo nome nella Walk of Fame di Hollywood, al pari delle massime star del cinema.
Sul grande schermo
Come le migliori invenzioni, Paperino nasce per caso. All’inizio, 85 anni fa, è appena un comprimario nel cortometraggio animato di Walt Disney The Wise Little Hen (in Italia La gallinella saggia), del ciclo Silly Symphonies. Diretto da Wilfred Jackson, lo short debutta sugli schermi il 9 giugno 1934; questa data è considerata ufficialmente quella della sua nascita. Vivendo in una casetta costruita su una chiatta dello stagno, Paperino indossa una casacca e un berretto da marinaio; anche in seguito rimarrà questo il suo abbigliamento preferenziale.
Raccolte istantaneamente le simpatie del pubblico, anche grazie alla caratteristica voce prestatagli dall’eclettico Clarence Nash, che lo doppia in tutte le lingue, Paperino si trasforma nella “spalla” impertinente e indisciplinata di Topolino, nei disegni animati e nei fumetti. Quindi, a tempo di record viene promosso protagonista assoluto in tutti i media, a partire dal cinema, dove vari registi lo dirigono in almeno 172 cortometraggi e in alcuni lungometraggi di grande successo come Saludos Amigos (1942), I tre caballeros (1944), Bongo e i tre avventurieri (1947), Chi ha incastrato Roger Rabbit? (1988) o Fantasia 2000 (1999).
In televisione, oltre ad essere protagonista di vari special, Paperino interpreta almeno otto serie di disegni animati appositamente creati per il piccolo schermo. Fra queste la recentissima DuckTales – Avventure di Paperi (2017-2019), dove Paperino ha un ruolo centrale insieme a Zio Paperone e ai Nipotini.
Paperino a fumetti
Nelle tavole, Paperino esordisce domenica 16 settembre 1934 in una sorta di sequel de La gallinella saggia cinematografica, al fianco del suo primo amico, Meo Porcello (Peter Pig). Su sceneggiatura di Ted Osborne, lo disegna Charles Alfred Taliaferro, per gli amici solo “Al” Taliaferro.
I lettori italiani conoscono questo primo ciclo di avventure di Paperino a partire dal 10 marzo 1935, ma non su Topolino, come si potrebbe pensare, bensì sul gigantesco Supplemento a Topolino (numeri 28-35) dell’editore Nerbini: un “lenzuolo” dal formato record di cm 40×56. Il titolo italiano completo adottato per questa prima storia di Paperino è I due fannulloni, storiella comica dalle Sinfonie Allegre di Walt Disney.
Taliaferro, che si innamora del personaggio al punto di convincere Walt Disney di affidarglielo, per trasportarlo in una serie di tavole autoconclusive e quindi in una striscia quotidiana per i giornali, che viene pubblicata dal 7 febbraio 1938. L’artista americano è anche il creatore dei tre identici nipotini Qui, Quo e Qua (nel 1937): i primi membri di una famiglia in via di formazione che va dal cugino Ciccio (Gus Goose, 1938) alla fidanzata Paperina (Daisy Duck, 1940). Con lo sceneggiatore Bob Karp, Taliaferro lancia nei fumetti anche l’automobile di Paperino, targata 313 (1938) e Nonna Papera (Grandma Duck, 1943).
Un primato italiano
In Italia Donald Duck fa subito presa, al punto di essere onorato con un giornale intitolato a suo nome: Paperino e altre avventure, in edicola ogni settimana dal 30 dicembre 1937. È un vero primato, a livello mondiale. Pubblicato da Arnoldo Mondadori, il giornale è diretto da Federico Pedrocchi, che è anche autore di testi e disegni delle prime storie di ampio respiro con Paperino, a cominciare dalla sua prima avventura a puntate, Paolino Paperino e il mistero di Marte (1937), che occupa le prime pagine del settimanale.
Dal 1942 giungeranno anche negli Stati Uniti le prime storie lunghe con Paperino, create per i comic book e tradotte in tutto il mondo. L’autore principale che le scrive e disegna è Carl Barks, definito per le sue storie “l’Uomo dei Paperi” e anche “il massimo narratore del Novecento”. Per un quarto di secolo, Barks contribuisce a forgiare il carattere di Paperino, crea Paperopoli, capitale dello Stato del Calisota, e un entourage di personaggi che diverranno a loro volta leggendari. Fra questi: lo zio “fantastiliardario” Paperon de’ Paperoni (1947), il cugino fortunato Gastone Paperone (1948), il corpo scout delle Giovani Marmotte (1951), i fuorilegge della Banda Bassotti (1951), l’inventore Archimede Pitagorico (1952), la fattucchiera napoletana Amelia (1961) e tanti altri.
Oltre a Barks, una scuola di fumettisti nasce e si sviluppa nel dopoguerra sulle pagine del tascabile Topolino, grande successo dell’editoria italiana, puntualmente in edicola dall’aprile 1949. Tra gli altri autori vanno citati almeno Luciano Bottaro, Marco Rota, Massimo De Vita… E Giorgio Cavazzano, che batte ogni record di pubblicazioni e ristampe di storie in tutto il mondo, in oltre il mezzo secolo di instancabile produzione fumetti Disney, dopo aver collaborato, giovanissimo, per un decennio con l’altro celebrato Maestro italiano Romano Scarpa. Nel firmamento di Paperino, si devono alla matita di Cavazzano, fra gli altri la leggiadra monarca Reginella, la giustiziera Paperinika, l’investigatore Umperio Bogarto, l’alieno ecologista OK Quack, il maggiordomo Battista…
Alla fine degli anni Ottanta, grazie all’Accademia Disney emergono molti nuovi talenti fumettistici. Fra questi, Silvia Ziche si segnala per l’interpretazione grafica innovativa che conferisce ai personaggi classici. Il suo timbro umoristico inedito si rivela nel mondo di Paperino soprattutto con la “papernovela” Il Papero del mistero (1996), o con la parodia Paperina di Rivondosa (2005). Senza dimenticare la vignetta-editoriale del ciclo Che aria tira… a Paperopoli, che apre ogni fascicolo di Topolino a partire dal n. 2697 del 2007, in alternanza con altri comici interventi dedicati da Silvia a Topolinia.
50 anni di Paperinik
Nel 1969, per rispondere alle richieste dei lettori di Topolino, che desiderano per Paperino un riscatto dalla proverbiale sfortuna sullo sfondo di tante sue avventure, gli autori italiani rispondono con la creazione di Paperinik, il giustiziere mascherato! Con un armamentario di gadget strampalati quanto efficaci, un costume che ne cela l’identità e con degli adeguati “trucchi” sistemati sulla sua 313, che diviene un’auto volante, Paperinik è protagonista di una lunga quanto esilarante serie di avventure tradotte e amate in tutto il mondo.
Con la sceneggiatura di Guido Martina e un primo character design (in seguito precisato più volte) “confezionato” dal Maestro del disegno Giovan Battista Carpi, Paperinik debutta sul n. 705 di Topolino in edicola l’8 giugno 1969, con la storia Paperinik il diabolico vendicatore.
Sono trascorsi 50 anni precisi da quel momento, che scocca alla vigilia del trentacinquesimo compleanno di Paperino; il suo epico alter ego è davvero un bel regalo: la soluzione ottimale per rinforzare l’autostima di un personaggio che da allora, all’occorrenza, continua a impersonare Paperinik. Lo fa attraverso centinaia di storie, in massima parte realizzate in Italia e tradotte in tutto il mondo.
Luca Boschi