17 Marzo 2019 08:00

Sotto18 domenicale: sulla luna con Tintin, tra concorsi e film di formazione

La giornata festiva di Sottodiciotto & Campus si apre nuovamente all’insegna dell’animazione, con un programma speciale dedicato al pubblico dei giovanissimi e delle loro famiglie. L’appuntamento, questa volta, è con Tintin, che – come l’altro grande festeggiato del Festival, Braccio di Ferro – compie 90 anni, ma non li dimostra affatto. I (soli) 24 album in cui il fumettista belga Hergé ha racchiuso le avventure del suo giovane reporter dalla testa tonda e dal caratteristico ciuffo all’insù vendono ancora oggi milioni di copie in tutto il mondo. Sul grande schermo il fascino di Tintin appare inossidabile, tanto che è attualmente in produzione, con la regia di Peter Jackson, il seguito di Le avventure di Tintin – Il segreto dell’Unicorno, firmato da Steven Spielberg nel 2011. Tra le tante trasposizioni animate delle storie che lo vedono protagonista, Sottodiciotto ha scelto di proporre quelle tratte dagli albi Objectif Lune e On a marché sur la Lune (ore 15.30, Cinema Massimo – MNC, Sala Rondolino), con cui il fumettista belga nel 1954 faceva sbarcare il suo eroe sul nostro satellite anticipando di ben quindici anni l’impresa dell’Apollo 11. La missione spaziale dell’arguto giornalista, tanto rocambolesca quanto profetica (come lo stesso Hergé non mancherà poi di sottolineare con la nota vignetta in cui Tintin dà il benvenuto sulla Luna ad Armstrong e Aldrin), offre quindi al Festival l’occasione di ricordare non solo la modernità di un personaggio sempre avanti nel tempo, ma anche il cinquantennale dell’allunaggio. La proiezione sarà introdotta dal giornalista e divulgatore scientifico Piero Bianucci e da Gianfranco Goria, direttore di afNews.info e autore del libro Tintin, un giovanotto di novant’anni. Nel tardo pomeriggio ritorna in scena anche l’altro combattivo e indistruttibile novantenne a cui il Festival fa gli auguri. Il secondo appuntamento del weekend dedicato a Braccio di Ferro propone una selezione di 9 episodi (ore 18, Cinema Massimo – MNC, Sala Rondolino), realizzati tra il 1933 e il 1942, che sintetizzano la storia produttiva della serie animata del collerico marinaio dagli esordi fino ai film di propaganda bellica realizzati dai Famous Studios. La proiezione è preceduta da un incontro dedicato al rapporto tra il Popeye protagonista dei fumetti di Segar e la sua versione cinematografica. Interverranno il produttore Alfio Bastiancich, Dino Aloi, storico della satira, e il fumettista Sergio Ponchione, autore di una rivisitazione contemporanea di Braccio di ferro nel volume collettivo Revoilà Popeye, che durante l’incontro disegnerà dal vivo i personaggi di Segar.

Sempre nel pomeriggio, si svolgerà la premiazione dei vincitori del Concorso nazionale OFF (ore 16, Cinema Massimo – MNC, Sala Soldati), la sezione competitiva del Festival riservata ai cortometraggi realizzati in ambito extrascolastico dagli under 18. La cerimonia sarà preceduta dalla proiezione di Flying Roots, mediometraggio collettivo frutto di un progetto di cinema sociale che si è svolto nel quartiere Esquilino – area di storica e particolarmente elevata presenza migratoria – e in particolare in Piazza Vittorio Emanuele II, diventata simbolo della multiculturalità a Roma. Il film, che vuole essere un invito a ragionare sulla propria identità e sulle radici delle nostre famiglie, sarà introdotto da alcuni degli autori – Federico Hu, Ludovica Paesano, Micaela Zurita Poma – e dal produttore Michele Aiello di ZaLab.

Nel tardo pomeriggio, in cartellone due film che lasciano spazio al fluire del tempo e della memoria. In Gli anni, di Sara Fgaier (ore 18.30, Cinema Massimo – MNC, Sala Soldati), vincitore del premio per il miglior cortometraggio europeo alla 31ma edizione degli Efa, una donna dà voce al testo omonimo di Annie Ernaux sulle rive di una Sardegna senza tempo, mentre gesti, volti, scene di vita vissuta in famiglia, rimontate e disancorate dal contesto di provenienza, diventano elementi espressivi di una confessione che è scoperta di sé e, insieme, racconto collettivo. La proiezione sarà introdotta da Giulio Pedretti di Superottimisti – Archivio regionale di film di famiglia, curato da AMNC – Associazione Museo Nazionale del Cinema. Presentato a seguire, Pantareno, di Ettore Camerlenghi e Alexis Ftakas, è la cronaca di una discesa in gommone del Reno che il protagonista compie, con alcuni amici, sulle orme del nonno e di un suo mitizzato viaggio via fiume, nel 1958, da Basilea fino a Rotterdam. Durante la navigazione, il Reno diventa una metafora del rapporto tra l’uomo e l’ambiente naturale, oggetto di sfruttamento, mentre il viaggio si trasforma in un momento intimo di riflessione e in un dialogo tra due generazioni sull’amicizia e sui rapporti personali. Introducono la proiezione il regista Alexis Ftakas e Giulio Pedretti di Superottimisti.

In serata, il Festival presenta in collaborazione con Exit Media e Slow Cinema – l’anteprima di L’educación del Rey (ore 20, Cinema Massimo – MNC, Sala Rondolino) dell’argentino Santiago Esteves. Opera prima salutata come uno dei migliori esordi del cinema sudamericano degli ultimi anni, il film è ambientato nella Mendoza della malavita dilagante, in cui sono diventati popolari, e si moltiplicano, i cosiddetti “pibes chorros”, i ragazzini-delinquenti. Reynaldo, detto “El Rey”, introdotto dal fratello in una banda di giovani ladri, è uno di loro. Il suo primo colpo, però, va storto. Costretto a fuggire con la refurtiva, finisce nel giardino di una guardia giurata in pensione, che lo ammanetta ma istintivamente gli dà riparo e gli propone un inaspettato accordo. Racconto di formazione che contamina i generi, mescolando toni intimisti con atmosfere epiche da western e suspence da thriller, il film inserisce la realtà contemporanea dell’Argentina in una cornice universale e in una storia che rivela insieme la durezza dei personaggi e la loro umana tenerezza.

Sempre in serata, la retrospettiva del Festival, intitolata “This Is Not a Selfie”, prosegue con il film-simbolo della sezione. Nell’ambito della selezione di opere firmate da registi che, raccontando di sé, raccontano del mondo che li circonda, un posto speciale spetta, infatti, a This Is Not a Film (ore 20.30, Cinema Massimo – MNC, Sala Soldati) di Jafar Panahi, realizzato nel 2011 e girato durante i mesi in cui il regista iraniano è rimasto agli arresti domiciliari in attesa del verdetto della Corte d’appello che gli ha poi confermato la condanna al carcere e il divieto di dirigere film. Nell’opera che, nel rispetto dell’ingiunzione, non è un film, delegata per le riprese al collega Mojtaba Mirtahmasb, Panahi, infatti, non riflette solo su sé stesso, ma sul processo creativo e il lavoro del cineasta, sulla condizione del cinema nel suo Paese, sulla situazione dell’Iran in generale.

Tutti gli appuntamenti e le proiezioni del Festival sono a ingresso gratuito.

INFO: info@sottodiciottofilmfestival.it;

tel. 011 538962

www.sottodiciottofilmfestival.it

Luogo degli eventi:

Cinema Massimo – MNC, via Giuseppe Verdi 18