31 Gennaio 2019 12:58

Era Celentano ad aver bisogno dell’Animazione, non Lei di “Adrian”!

Cinquant’anni di studi sull’animazione mi obbligano a dire la mia sul caso Adrian. 

Quello che si è visto finora è stato brutto, e aiutatemi a dire brutto. Tecnicamente e narrativamente è stato un fiasco, e aiutatemi a dire fiasco. Il fascino divistico però è come la fede della curva, e Adriano Celentano è uno dei pochi divi d’Italia: è possibile che a lungo andare i suoi tifosi trasformino questa cilecca nel rombo di un cannone.

Meno legittimo è agitare il fantasma della novità. L’opposizione alle dittature, la critica sociale, la disumanità della post-industria, i migranti, il rispetto per la donna, il consumismo, l’erotismo: tutto ciò viene creduto inesistente nell’animazione pre-Celentano.

Non è così.” – Giannalberto Bendazzi

“Adrian”, in sintesi: un fiasco brutto, costosissimo, autoreferenziale e privo di qualsivoglia motivo di interesse.

Perlomeno per chi l’Animazione la ama e la rispetta.

E un minimo la conosce.

Non sono moltissimi tra chi ne scrive sui media, a quanto pare.

Ma almeno qualcuno è rimasto, a ricordarci, ora e sempre, che l’Animazione NON è MAI STATA una ‘roba da bambini’.

O da fessi.

Il pezzo del professor Giannalberto Bendazzi qui: http://www.giannalbertobendazzi.com/it/blog/articolo/47/lispirazione-di-celentano-lasciamola-dove-e-sempre-stata-in-via-gluck