15 Dicembre 2018 15:30

Le sue medaglie, comandante Dahl: ‘solo’ 70 anni dopo…

A quasi trent’anni di distanza dalla sua scomparsa, e a più di settanta dalla fine dell’ultima Guerra, le medaglie che il grande autore di romanzi e racconti per ragazzi (ma non solo) Roald Dahl si conquistò come pilota della RAF, sono finalmente arrivate alla sua famiglia.

Il nipote di Dahl, Ned Donovan, ha riferito che le medaglie gli sono state consegnate dal Ministero della Difesa questo mercoledì, in occasione dell’ottantesimo compleanno della signora Felicity Dahl, seconda moglie dello scrittore.

Le medaglie sono in tutto quattro: la Stella 1939-1945, concessa a quanti servirono la Patria all’estero nella Seconda Guerra Mondiale; la Stella d’Africa, per il servizio reso in Nord Africa tra il 1940 e il ’43;  la Defence Medal, concessa per il servizio non operativo; e la War Medal, riservata al personale militare in servizio permanente.

“Non potè riceverli allora, a causa di problemi burocratici. E così ieri sera li ho regalati a mia nonna come una sorpresa“, ha raccontato Donovan su Twitter – Sono semplicemente entusiasta che la guerra del comandante Dahl sia stata finalmente riconosciuta. Penso che avrebbe trovato molto divertente un tale ritardo.”

Dahl descrisse il proprio impiego come pilota di aerei caccia nel libro di memorie, ‘In solitaria’,  traendone spunto anche per alcuni racconti di ambientazione bellica: uno su tutti, ‘I Gremlins’, che divenne anche sceneggiatura per un film animato che Walt Disney poi non realizzò mai.

L’autore aveva 23 anni nel 1939, quando si unì alla RAF in seguito allo scoppio della guerra, arruolandosi a Nairobi. SI trovava a  Dar-es-Salaam dal 1938, lavorando per la Shell Petroleum Company, e imparò proprio in Africa a pilotare il suo primo aereo, modello de Havilland DH.82 Tiger Moth, addestrandosi in un gruppo che comprendeva altri 15 uomini. Di ciò scrisse nelle sue memorie:  – “È un dato di fatto, e l’ho verificato attentamente in seguito:  di quei 16, almeno 13 sono stati uccisi in azione negli ultimi due anni del conflitto”.

Nel 1940, fu inviato in Libia, alla guida del caccia biplano ‘Gloster Gladiator’ contro gli italiani nel deserto occidentale della Libia, finendo vittima di un rovinoso incidente. Dopo sei mesi in ospedale, tornò in azione prendendo parte alla battaglia di Atene, dove morirono quattro dei 12 piloti del suo stormo. “In una certa misura ero consapevole del disastro militare in cui ero coinvolto. Sapevo che una piccola forza di spedizione britannica, sostenuta da un’aeronautica ugualmente esigua, era stata mandata fino in Grecia dall’Egitto alcuni mesi prima per trattenere gli invasori italiani, e fintanto che si era trattato di fronteggiare solo questi ultimi erano riusciti a tenere botta”, scrisse – Ma una volta che i tedeschi decisero di subentrare, la situazione divenne immediatamente senza speranza”.

Secondo Donovan, suo nonno avrebbe preferito, al posto delle medaglia, riportare a casa i compagni che restarono lassù, nei cieli d’Africa e di Grecia. e anche per questo ‘è proprio da lui non essersi preoccupato di far richiesta delle onoreficenze”.

Ha poi aggiunto che comunque nonna Felicity ne è stata entusiasta, affermando che le avrebbe messe sotto il cuscino.

Il Ministero della Difesa ha spiegato alla BBC che al pilota Roald Dahl non furono subito automaticamente rilasciate le medaglie perché si congedò dalla RAF prima che i criteri di attribuzione venissero resi noti, e comunque per ottenerle avrebbe dovuto presentare apposita domanda.

Meglio tardi che mai.