7 Ottobre 2018 22:08

E anche Gibba saluta questo pazzo mondo

Un’altra brutta notizia per gli appassionati di cinema di animazione e fumetto: si è spento ad Albenga, all’età di 93 anni, Francesco Maurizio Guido, in arte Gibba.

Classe 1924, Alassino verace ma trapiantato a lungo a Roma, Gibba fu pioniere del cartoon made in italy, iniziando  a lavorare nel campo dell’animazione, appena diciottenne, alla Macco Film di Roma con Carlo e Vittorio Cossio.

Dopo la chiusura dello studio a seguito di un incendio, passò a lavorare alla Incom al fianco di artisti quali Antonio Rubino e Niso Ramponi detto Kremos. Durante la guerra collabora brevemente alla realizzazione del lungometraggio La rosa di Bagdad di Anton Gino Domeneghini. Terminato il conflitto mondiale torna a Roma dove collabora brevemente con Federico Fellini per il cortometraggio animato rimasto incompiuto Hello Jeep!.

Tornato nella natìa Alassio, fonda con Giannetto Beniscelli l’Alfa Circus, dando vita al primo spot animato del dopoguerra e all’unico esempio riconosciuto di mediometraggio neorealista animato, L’ultimo sciuscià (1946).

Tornato nella Capitale nei primi anni cinquanta realizza i lungometraggi Rompicollo e I Picchiatelli in collaborazione con Antonio Attanasi. Stringe amicizia col produttore Ezio Gagliardo che lo mette a capo del reparto animazione della Corona Cinematografica, per la quale realizza decine di documentari in animazione destinati ai Premi Governativi e il lungometraggio Il racconto della giungla (1973). Sempre per la Corona realizza inoltre serie animate per gli Stati Uniti come Popeye e Kresy Kat. Lasciata la Corona verso la metà degli anni Settanta, continua a lavorare come free-lance realizzando molti cartoni animati per la RAI.

Di quegli anni sono il lungometraggio cult Il nano e la strega (1974), primo film d’animazione erotico italiano, e le sequenze animate per numerosi film live action. Attivo fino agli anni Novanta, tra i suoi ultimi lavori si ricordano il lungometraggio Kim (1991) e la sigla TV di Linda e il brigadiere con le versioni animate di Nino Manfredi e Claudia Koll.

Fino al 1980 è stato presidente dell’Unione Nazionale Tecnici del Film di Animazione (UNAC) e in carriera ha ricevuto numerosi premi per le sue opere. Alla professione di animatore ha spesso affiancato quelle di fumettista, vignettista, illustratore, pittore e scrittore.

Che la strada per il Cielo degli Artisti gli sia breve.

Una risposta a “E anche Gibba saluta questo pazzo mondo”

  1. Dispiace veramente. Quando vedo queste notizie mi dico sempre: ecco un altro personaggio che mi sarebbe piaciuto conoscere in diversa occasione. Lui e la sua opera.

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