4 Maggio 2018 10:33

Cartoons on the Bay 2018. i progetti presentati al Pitch me.

Durante la prima giornata di Cartoons on the Bay si è svolto il Pitch Me, dove un gruppo selezionato di creativi ha potuto proporre le proprie idee per un progetto da sviluppare in animazione.

Quest’anno le proposte sono state soltanto undici e in molti casi erano ancora alla fase di studio con prove di personaggi e storyboard senza animazioni da mostrare. Una gran differenza rispetto alle edizioni passate, con maggior numero di partecipanti e progetti in stato più avanzato.

La giuria di quest’anno era composta da tre registi d’animazione italiani indipendenti: Francesco Filippi, Marco Pavone e Joshua Held. Lo stesso gruppo che durante l’edizione passata era stato chiamato “Giovane Italia” e adesso si definiscono autori diversamente giovani.

Prima d’iniziare i tre fanno un discorso ai partecipanti. Francesco Filippi ricorda quando partecipò lui al Pitch Me, dice ai presenti che anche se si vince non è detto che la produzione sia certa. Spesso è la tenacia con cui si propone il progetto che da più possibilità, non i premi, e la critica data dai giudici può essere importante per far fare lo scatto al progetto. Per questo sono davvero infastiditi dal fatto che il festival gli ha detto di dare consigli soltanto ai tre vincitori. Ma saranno disponibili per parlare con chiunque lo voglia durante il festival.

Ogni gruppo ha a disposizione sei minuti per esporre il proprio progetto.

Il primo progetto presentato è per la serie “Alla ricerca di Molly” dove un gruppo di oggetti appartenuti da una famiglia numerosa è stato dimenticati nella casa dopo un trasloco fatto in fretta a causa di un’improvvisa crisi finanziaria.

Il pupazzo preferito di Molly insieme al martello del padre, il diario della sorella, la clessidra della nonna e il vecchio joypad del fratello si uniscono per trovare un modo per ricongiungersi ai proprietari. Nella ricerca tra le varie stanze di indizi su dove sia andati dovranno affrontare oggetti persi che con gli anni hanno iniziato a odiare la famiglia. Questa situazione li unirà e gli farà sviluppare una vera personalità. Cosa che diventerà un problema quando i padroni torneranno a casa e dovranno ritornare a essere i loro oggetti. Riusciranno a riabituarsi?

Secondo progetto, “Acqua alta”. Il gruppo d’autori racconta come l’idea per la serie sia venuta dopo aver scoperto per caso una bellissima libreria nascosta tra le calli di Venezia. Un luogo magico e pieno di libri che volevano celebrare con una storia, la storia di Anna, una bambina che ama tanto leggere e inventare storie incontrando i protagonisti dei suoi libri preferiti. Ma tutto cambia quando scopre di avere una malattia che la renderà cieca. Troverà per caso la libreria e inizierà a frequentarla. Li speranza e accettazione della malattia si alterneranno grazie all’aiuto dei personaggi dei libri preferiti di Anna.

Terzo progetto, “Free Time”, una serie avventurosa che racconta di uno scienziato malvagio che vuole cambiare la storia, ma viene ostacolato da un gruppo di quattro eroi provenienti da diverse epoche e paesi.

Il protagonista è Bob, un ragazzo nerd del 2025 che ha per madre una tra le più importanti storiche della sua epoca. Con il suo aiuto scoprirà le alterazioni nella storia e partirà per evitarle. Lo aiutano un ragazzo delle caverne, una donna della Francia pre-rivoluzionaria e un robot aspirapolvere. Un gruppo che ha qualche problema a andare d’accordo ma che in ogni episodio dovrà collaborare. Sia loro che lo scienziato viaggiano nel tempo usando una pietra che a ogni viaggio si consuma sempre più. Questo renderà la storia sempre più drammatica.

Quarto progetto “La guerra dei calzini”. Il gruppo di autori si presenta mascherato e usando marionette e disegni inizia a raccontare la loro storia. All’inizio del tempo uno gnomo creò l’universo. Poi fece due calzini e dentro di loro nascose il segreto su come abbia creare l’universo e scomparve. I calzini erano vivi, volanti e potenti, ma un giorno uno dei due scomparve e l’altro, rimasto solo, divenne una sorta di sinistra leggenda tra gli gnomi.

Gli gnomi e per lavoro puliscono i piedi a umani e trolls. Il protagonista non ama molto il suo lavoro  e quando un giorno comincia a vedere il calzino volante gli altri gnomi iniziano a crederlo pazzo perché lo vede solo lui. L’unica a credergli è la cugina e insieme cercano di proteggere lo sconsiderato calzino dai guai in cui si caccia e da uno scienziato pazzo che, unico umano al mondo, sa dell’esistenza degli gnomi e conosce la leggenda dei calzini. Ha già catturato quello scomparso e vuole conoscere il segreto dell’universo. Lo aiuta nell’impresa un esercito di strani esseri mucca/zucca creati da lui. Riusciranno i nostri eroi a salvare i calzini?

Quinto progetto “Ta daa!! Il piccolo circo invisibile” una serie per bambini con protagonisti due bambine e un bambino gemelli. Ogni episodi racconta il problema di uno dei protagonisti.

La notte i tre si ritrovano insieme sognando il piccolo circo e i suoi simpatici particolarissimi abitanti. Ogni volta uno degli artisti del circo avrà un problema in qualche modo simile a quello del bambino e tutti i personaggi lavoreranno insieme per trovare una soluzione.

Sesto progetto “Balls” serie in Stop Motion con protagonista un bambino/cubo che vive in un mondo di sfere. Questo lo emargina dagli altri e la sola amica che ha è l’unica elissoide della scuola. Ma il piccolo cubo ha un potere, riesce a aprirsi come una scatola e fare magie. Però essendo poccolo non sa ancora usarlo bene e finisce sempre per complicare tutto. Per uscirne fuori deve pensare una soluzione da attuare senza usare la magia e con l’aiuto dell’amica. Riflettere viene mostrato come l’unico modo per risolvere i guai.

La serie sarà per bambini in età pre-scolare, non avrà dialoghi ma molti suoni. Sfere, cubi e elissoidi verranno fatti in dimensioni differenti per dare espressività ai personaggi grazie al variare delle dimensioni. Per far capire meglio viene mostrato una prova d’animazione fatta. Sembra davvero interessante.

Settimo progetto “L’albero delle orecchie” un lungometraggio co-prodotto con la Germania su cui si sta già lavorando e coinvolge studi d’animazione tra Amburgo, Barcellona e l’Emilia. L’idea è nata dal lavoro che la percussionista scozzese sorda e famosa nel mondo Evelyn Gulenly porta avanti da anni nell’insegnare come si può sentire il suono senza usare le orecchie.

La storia inizia parlando del lancio del Disco d’oro dentro la sonda spaziale Voyager nel 1977 per poi spostarsi in un lontano futuro dove la sonda è tornata sulla terra. Ma la popolazione non ha più orecchie e non capisce cosa sia la musica. L’attenzione passa su Simone, un bambino considerato deforme perché è nato con un’orecchia. Un giorno per scappare dai bulli si inoltra nel bosco. Lì trova un albero sui cui rami crescono delle orecchie e che gli insegna a cantare. Simone vorrebbe dire a tutti della sua scoperta, ma la cosa è così incomprensibile agli altri che persino l’unica sua amica si allontana da lui. Ma col proseguire della storia le cose cambieranno. Il film conta sull’aiuto di una grande ricerca svolta tra persone non udenti per poter descrivere il suono nel modo in cui lo percepiscono loro e sembra davvero interessante.

Ottavo progetto “Poppo e Ziggy” una serie educativa per bambini con protagonisti due pupazzi, il grosso buono e ingenuo Poppo e il secco, sgorbutico e geniale Ziggy. In ogni episodio lo scienziato Ziggy spiegherà all’amico alcuni fatti scientifici mostrando come costruire macchine e giocattoli. I protagonisti sono due pupazzi reali nati dall’amore degli autori per le serie storiche con i Muppet.

Sono dei bei pupazzi dall’aria vintage e simpatica. Lo spazio in cui verranno ambientate le loro avventure sarà fatto in CGI. Vengono mostrati diversi frammenti di come sarà la serie e sembra davvero divertente.

Nono progetto “Sempre amici” serie presentata dallo stesso studio della precedente. Racconta di cinque bambini con i loro problemi di ogni giorno. Problemi che spesso riescono a risolvere grazie all’aiuto di un simpatico vecchietto che incontrano mentre passeggia per la città.

In realtà questo signore è Papa Francesco. Che annoiandosi a restare nel Vaticano esce di nascosto al camerlengo e gira in incognito aiutando chi incontra. La serie ha avuto il permesso del papa a usarlo come personaggio e l’idea è nata vedendo quanto la sua figura sia famosa tra i bambini. Vengono mostrate alcune animazioni dei personaggi e mini animazioni.

Decimo progetto “Hope” un lungometraggio proposto da Francesco Filippini che l’autore ha presentato al Cartoon Forum e che potrebbe essere il prossimo film prodotto da Mad Enterteinment. Ci sono già alcune parti animate da mostrare. Fin da subito si viene colpiti dal fascino delle immagini fatte in uno stile pittorico molto vicino all’illustrazione per i racconti d’avventura.

La storia racconta di un bambino di nome Giosuè che vive in un paese in campagna. Un giorno compare un’anziana signora senza memoria e la sua noiosa vita inizia a entrare nel magico. Fantastici animali compaiono nella foresta e la loro comparsa sembra legata alla signora. Iniziano anche problemi atmosferici che costringono gli adulti a andare tutti via per cercare di evitare lo straripamento di un fiume lasciando i bambini da soli. L’unica cosa che la signora si ricorda è di chiamarsi Hope. La sua figura è ispirata a Hope Savage, figura avvolta nel mistero che ispirò il movimento Beat ma sulla cui esistenza effettiva esistono molti dubbi. Inutile nascondere che questa presentazione ha colpito tutti.

Undicesimo e ultimo progetto “La storia del signor Balla”. Un lungometraggio in bianco e nero ambientato in un futuro con un governo distopico e in una megalopoli chiaratamente ispirata a “Metropolis” e ai progetti di Antonio Sant’Elia. Nella città la popolazione lavora di continuo in condizioni dure per ripagare un debito pubblico risalente a un’epoca di cui si è ormai persa la memoria.

Tutto è funzionale e non esiste niente di artistico o allegro. Giacomo Balla lavora come attacca francobolli. Ma vuole riportare la fantasia nel mondo e passa le serate a dipingere con la sola compagnia di gatto e cane. Contro di lui c’è Gertrude. Una giovane e zelante donna che lavora per la censura, ma tende a distrarsi e stupirsi facilmente. Molto più pericoloso appare essere il capo della polizia. L’ispirazione agli artisti del futurismo è chiara.

Dopo aver visto tutto ciò la giuria si è riunita per decidere i tre vincitori.

Prima di iniziare la premiazione è stato chiesto ai giurati come possano decidere guardando ai vari progetti senza farsi influenzare dallo stato lavorativo. Tra i tre diversi modi di vedere sembra che tutti concordino sul cercare una buona idea sviluppata intorno a un tema definito e con uno stile grafico interessante.

Chi scrive può solo dire che sono stati scelti i progetti che da subito hanno dato l’impressione di trovarsi in uno stato di sviluppo già avanzato e avevano sia una storia più definita che dei test d’animazione da mostrare.

Nel finale hanno fatto mente locale e scelto secondo i loro gusti.

Come gli anni passati i premi consistevano in tre tavolette grafiche Wacom offerte dalla ditta tramite il suo rappresentante Leonardo Mendolicchio,venuto anche quest’anno a offrire e promuovere i prodotti Wacom.

Altro premio è stata la licenza per l’uso del programma Storyboard Pro per un anno. Alla consegna era presente per la prima volta Daniel Santos, arrivato direttamente dal Canada.

Fracesco Filippi premia il terzo classificato, “Balls”. Serie e a cui consiglia di dare un aspetto meno sintetico ai personaggi, magari far diventare il quadratino che si apre come una scatola direttamente una scatola. Gli autori ci penseranno, intanto approfittano della presenza in sala di Bruno Bozzetto per dire quanto l’uso delle forme geometriche fatto da lui li abbia influenzati.

Marco Pavone premia il secondo classificato, “Poppo & Ziggy”, per essere una serie educativa fatta usando un interessante mix tra CGI e pupazzoni fatti a mano nello stile dei programmi televisivi anni ’80.

Joshua Hed premia il primo classificato. “Hope” che li ha colpiti sia per lo stile grafico che per la storia.

Questo è stato il Pitch Me del 2018. Auguriamo tanta fortuna a tutti i partecipanti,