21 Marzo 2018 11:10

SOTTO18 Apertura con “The Breadwinner” e secondo giorno con “Yellow Submarine”.

Venerdì 16 ha avuto inizio la XIX°edizione del Sotto18 Film Festival.

Non c’era modo migliore di iniziare il festival di fare una serata d’apertura come quella fatta, ovvero proiettando “The Breadwinner”. Il più recente film del grande studio irlandese Cartoon Saloon.

Il film è tratto da una trilogia di romanzi molto famosa scritta da Deborah Ellis, autrice canadese che sostiene di essersi basata su una storia raccontatale da una piccola profuga. Diretto da Nora Twomey e prodotto (e in gran parte finanziato) da Angelina Jolie, che contattata dalla regista ha amato il progetto così tanto da sostenerlo oltre ogni speranza.

Prima del film c’è stato un breve ma intenso discorso d’apertura fatto da Steve Della Casa e Federica Patti sugli eventi della settimana e sull’importanza del cinema per i giovani. Ma hanno presto passato la parola a Andrea Pagliardi e Eugenia Gaglianone, che hanno curato la parte riguardante il cinema d’animazione.

Hanno raccontato la vicenda produttiva del film prima di passare la parola a Marilena Zambrino di Emergency, che per anni è andata in missione in Afganistan. La situazione del paese è critica, sull’orlo di una guerra civile e diviso tra vari gruppi di potere. Ma nonostante questo la popolazione, soprattutto i bambini, cerca sempre di vedere un lato positivo e conserva un forte desiderio di essere felice. Racconta di giovani ragazze che lavorano negli ospedali, della forza del loro ottimismo. Anche se non ha mai conosciuto nessuna situazione come quella capitata a Parvana nel suo modo di fare vede la stessa forza e decisione che hanno quelle ragazze. Non dubita che siano esistite molte come lei e che ne esistano ancora.

The Breadwinner” è un film davvero magnifico da vedere. La storia della giovane Parvana costretta a fingersi maschio per far sopravvivere la famiglia in un Afganistan sotto il duro regime talebano si intreccia con la storia antica, le leggende e le fiabe popolari che raccontano di un passato magnifico ma sempre in balia di guerre causate da imperi vicini. Sarà grazie alle fiabe che la protagonista troverà la forza di andare avanti e continuare a sperare nonostante i pericoli.

Finita la proiezione un ragazzo si è avvicinato agli organizzatori. Con la mano sul cuore li ringraziava per aver mandato quel film. È dell’Afghanistan, lui e la sua famiglia fuggirono da Kabul quand’era bambino. Il film lo ha colpito nel profondo.

La descrizione dalla vita, il cibo che viene mangiato, il fatto che i quartieri bombardati fossero proprio quelli che ricordava bombardati e soprattutto i tanti nastri magnetici di VHS che si avvolgevano sui fili della luce svolazzando al vento. Ne aveva visti centinaia.

Tutto questo mostra l’enorme lavoro di ricerca svolto da Cartoon Saloon nella realizzazione.

Dopo la proiezione c’è stata una festa nel locale Mondo Musica. Lì la musica Hip Hop era la protagonista grazie alla diretta di Radio BandaLarga della trasmissione “Welcome 2 the jungle”. Rare caso di trasmissione radio in grado di mandare hip hop anni ’90 insieme a cose più contemporanee sempre dello stesso genere.

Sabato 17 si è svolto il secondo giorno. Animatamente parlando si è trattato di due serie televisive e un lungometraggio. Tutt’e tre eventi importanti.

La prima serie televisiva è stata la recente serie francese con personaggi coreani “Il mondo di Mölang” solo da qualche mese trasmessa in Italia su Rai Yo Yo. Una serie carina sulle avventure di una coniglia bianca e il suo migliore amico, un pulcino.

Le storie sono abbastanza sorprendenti per quanto ci si possa aspettare da un personaggio carino per bambini. I due protagonisti vivono avventure e superano difficoltà insieme mantenendo il buon’umore e mettendo sempre al primo posto la loro amicizia.

Tra le sorprese della proiezione c’è stato l’arrivo del personaggio dal vivo. Un grosso e sorridente pupazzo abbracciato istantaneamente da gruppi di bambini. Dopo la proiezione i bambini hanno avuto il tempo di fare foto con lei e fare merenda con bevande offerte dagli sponsor.

La seconda serie televisiva di cui si è parlato è una vera leggenda tra le serie animate, “Il Professor Balthazar”!

Serie animata iniziata nel 1967 che ancora al cinquantunesimo anno di esistenza continua a essere freschissima e a piacere.

Per parlarne Andrea Pagliardi e Eugenia Gaglianone sono ben felici di passare la parola a Predrag Radanovic. Titolare dei diritti della serie e grande fan della stessa fin da quand’era piccolo. Lui è cresciuto con il Professor Balthazar e lo fece conoscere ai suoi figli. Ma si era accorto che la gente si stava dimenticando di lui e ha deciso di fare qualcosa per salvarlo.

Nella sua ditta ,il DVDLab, si occupa di restaurare i film digitalizzando le pellicole, ripulendo e aggiustando i fotogrammi. Avuti i diritti sulla serie l’hanno restaurata e iniziato a riproporla. È stato un ritorno di successo. La serie è attualmente trasmessa nelle televisioni di vari paesi nel mondo venendo apprezzata.

Una particolarità della serie è che negli oltre cinquanta episodi che la compongono non ci sono personaggi cattivi. Tutti sono amici del professore e lui li aiuta con le sue invenzioni.

È curioso, dice Predrag sorridendo, che una serie così abbia così tanto successo; senza mostrare mai conflitti tra personaggi. Un mondo colorato, popolato e surreale da personaggi particolari dove la fantasia e la poesia sono tutto e mostrano come sia bello essere amici degli altri, aiutarli e essere felici.

Predrag Radanovic ha conosciuto quasi tutti gli animatori che lavorarono alla serie e racconta di loro. Trovavamo un gran divertimento nello scrivere le storie di Balthazar. Ancora oggi i sopravvissuti, più che ottantenni, continuano a lavorare nell’animazione. L’ultimo corto di uno di loro era sulla shoa e anche gli altri lavorano su storie di guerra e umanità dai toni piuttosto tetri. Cose molto distanti dal mondo colorato iniziato 51 anni fa.

L’amore di Predrag Radanovic per il cinema e il suo impegno a salvare i film lo ha portato a aderire a un’iniziativa di un sito internet francese chiamata “Celluloid Angels” (link). Un progetto ideato per permettere il restauro e la digitalizzazione in HD di film su pellicola a cui ogni persona può collaborare facendo delle offerte, un crow faunding per il restauro del cinema. Si propone il nome di un film e se si raggiunge la somma si restaura, se no la somma viene rimborsata.

La bellezza degli episodi di Balthazar è tale che si è deciso di fare una seconda proiezione mercoledì alle 18:00. Chi scrive ammette di essersi emozionato a rivedere gli episodi. È una serie dal disegno semplice e complicato allo stesso tempo. Le scenografie sono minime o piene di particolari ma sempre piene di colori e fantastiche bizzarrie. La voce narrante racconta tutta la vicenda senza che i personaggi dicano più di qualche verso. Eppure tutto questo non sembra annoiare nessuno dei bambini presenti in sala. Le strane e fantastiche avventure del professore amico di tutti divertono ancora molto. Ogni volta che la sigla segnava l’inizio di un nuovo episodio sempre più voci la canticchiavano e a programma finito si è sentito qualche lamento di delusione che lo spettacolo non continuasse.

Alle 21:00 si è svolta la proiezione di un altro caposaldo del cinema d’animazione che ha appena compiuto cinquant’anni e ha avuto un restauro strepitoso. “Yellow Submarine”.

Il film cult dirretto da George Dunning e disegni di Heinz Edelman che ha sconvolto per sempre il cinema d’animazione portando una ventata di libertà d’espressione artistica e aprendo una nuova via in un periodo dove l’animazione per il cinema era realizzata seguendo rigidi canoni.

A presentare il film ci hanno pensato due ospiti d’accezione. Il grande regista di cinema d’animazione russo Konstantin Bronzit e il famoso Musicteller Federico Sacchi. Ma prima Andrea Pagliardi ha raccontato il meticoloso lavoro di restauro fatto dagli inglesi per restaurare e salvare la copia a pellicola. Che è stata pulita dei graffi usando un metodo speciale, restaurata a mano fotogramma per fotogramma e poi digitalizzata.

Konstantin Bronzit, tradotto dalla più che brava Eugenia Gaglianone, chiede quanti non abbiano mai visto il film. Avuto la risposta racconta che quand’era piccolo amava l’animazione di Disney e non pensava potesse esserci altro. La prima volta che vide Yellow Submarine era già grande, quindi invidia un po’ i bambini e i giovani che lo vedono per la prima volta. Si chiede chissà che effetto avrebbe avuto su di lui da bambino. Parla di quanto il film sia importante per l’animazione, di quanto sia importante non pensare che possa esserci un solo tipo di animazione e si debba variare e sperimentare senza fermarsi. Racconta anche che negli anni ’70 si riunì una commissione che dichiarò “Yellow Submarine” il film d’animazione più importante che ci fosse. Primato che mantenne fino al 1984 quando il primato passò a “Il racconto dei racconti” di Juri Norstein.

Federico Sacchi racconta la storia delle canzoni usate. Per contratto i Beatles avrebbero dovuto realizzare quattro canzoni nuove. Ma non ne avevano alcuna voglia e dopo tempo e richieste di canzoni nuove ne fecero due (All togheter now, Hey Bulldog) mentre le altre erano ricicli da improvvisazioni fatte nei concerti sotto stati di grande ispirazione. Come quella che chiude il film, che probabilmente è uno dei migliori esempi di fusione tra musica e animazione esistente. Fa notare anche quanto sia bella la colonna sonora orchestrale composta non dai Beatles ma da George Martin usata in molti momenti importanti del film.

La visione ha avuto il meritato successo e alla fine chi non aveva mai visto il film mostrava chiari segni di meraviglia e contentezza. Segno che un grande film non smette mai d’ispirare.

Questi sono stati i primi due giorni dell’animazione vista al Sotto18. Una grande edizione con ancora tanto da dare.

Come la proiezione de “Le grand méchant renard et autres contesgiovedì alle 18:00 e Revolting Rhymes” venerdì alle 18:30.