16 Marzo 2018 11:00

È iniziato il Sotto18 Film Festival 2018.

Lunedì 12 marzo nella sala conferenze del museo del cinema di Torino si è svolta la conferenza stampa per la presentazione della XIX° edizione del Sotto18 Film Festival e Campus. Festival che si terrà dal 16 al 23 marzo, ideato per far conoscere e sperimentare il cinema a chi è in età scolare, dall’anno esteso anche ai maggiorenni studenti universitari.

Programma pieno di proiezioni interessanti, alcune anteprime nazionali, incontri con registi, laboratori e approfondimenti vari.

Giulia Carluccio di AIACE si occupa di condurre la conferenza.

Inizia ringraziando tutti i presenti e i sostenitori del festival, ricorda che quest’anno AIACE festeggia cinquant’anni dalla fondazione e che durante il festival si festeggeranno altri cinquantennali importanti per poi passare la parola a Laura Milani, presidente del museo del cinema di Torino, che definisce il Sotto18 un festival così bello e particolare che sarebbe assurdo non collaborarci.

Racconta che quest’anno le collaborazioni tra la città e gli altri festival di cinema fatti a Torino sarà più forte. Infatti per la prima volta grazie al tema usato quest’anno, la musica Hip Hop, verranno coinvolti locali e luoghi legati alla musica, amici che prima non avevano mai fatto parte del festival.

Altro passo importante è la collaborazione con il Torino Film Festival. Che assegnerà un premio speciale ai cortometraggi in concorso, la possibilità di essere coinvolti nel TFF e di presentare i giovani autori a dei produttori. Anche il festival Lovers è stato coinvolto e collaborerà con un film.

Federica Patti, assessore all’istruzione, racconta di come questo festival sia stato ideato dalla Divisione servizi educativi. Convinti, a ragione, che per godere della cultura ci voglia istruzione e educazione.

In un epoca dove tutti si sentono giornalisti o registi la scuola deve dare i mezzi per combattere la semplificazione generale e riuscire a approfondire gli argomenti.

È molto soddisfatta del festival e ricorda come il Sotto18 sia stato usato da modello per ogni altro festival o iniziativa legata al far scoprire il cinema ai minori venuto dopo.

Barbara Graffino consigliere generale della compagnia di San Paolo. Ricorda che la compagnia sostiene il festival fin dalla prima edizione e continuerà a farlo. Come sostengono la View e la Film Commission. Lo scopo è far crescere il cinema, per fare questo è indispensabile anche far si che si creino nuovi pubblici. Per quest’ultima parte la parte Campus del festival sta facendo un ottimo lavoro. Come lo stanno facendo i bandi OPEN per sostenere lo sviluppo di nuovi pubblici e linguaggi culturali.

Antonella Parigi, assessore alla cultura della regione Piemonte, come ogni anno è presente e ringrazia il Sotto18 per quello che fa per far produrre, sperimentare,e spingere i giovani a mettersi in gioco. Cita le scuole di cinema presenti in Torino, la Scuola Holden e il Centro Sperimentale di Cinematografia, come importanti per la formazione e spera che la Rai smetta di portare via il lavoro da Torino per far produrre altrove.

Anna Ferrino, vicepresidente della Fondazione CRT, ricorda che la fondazione sostiene il festival da tredici anni. Hanno molto a cuore i giovani e la loro formazione. Finanziano progetti e lavorano per coltivare le Soft skills del territorio e sperano di far nascere la curiosità che porterà questi giovani a inventare la società di domani.

Finalmente è arrivato il momento di chiamare al microfono il direttore Steve Della Casa. Che ringrazia tutti i suoi collaboratori. È stato grazie al loro lavoro che quest’edizione ha potuto avere un programma così interessante. Lui ha fatto il possibile per lasciarli fare, ma i veri artefici sono loro. Racconta una divertente storia sulla sua giacca rosa.

Un suo amico produttore e appassionato di cinema ha sempre sostenuto che non sapesse vestirsi elegantemente. Così alla sua morte gli ha lasciato in eredità tre valigie di vestiti. Era convinto che fosse uno scherzo, ma poi gli hanno davvero consegnato l’eredità e per ricordo dell’amico morto indossa gli abiti avuti per le occasioni speciali. Passa la parola a Federica Ceppa. Che ha curato l’edizione di quest’anno.

Come già anticipato, si è tentato di creare delle rapporti duraturi, non solo con altri luoghi ma anche con i sostenitori del festival per far si che il sostegno sia ripetuto negli anni e non un rapporto “mordi e fuggi”. Ci saranno nuove locations, collaborazioni con altri festival della città, tra gli sponsor ci saranno anche una ditta edile e una nota marca di bibite analcoliche. Per migliorare gli spostamenti tra i vari luoghi del festival ci sarà un’agevolazione speciale con i taxi che permetterà lo spostamento a prezzi scontati.

Sara Giraudo si è occupata del programma delle scuole, partito già dal promo marzo e che comprende i cortometraggi, film o documentari realizzati dalle scuole. Cita alcuni titoli descrivendone le storie e tutto sembra interessante.

Si passa a parlare di cinema d’animazione. Steve Della Casa elogia il lavoro fatto da Andrea Pagliardi e Eugenia Gaglianone nel mettere insieme una grande sezione animazione. Andrea racconta come vogliano togliere l’idea che il cinema d’animazione sia un genere e far capire che si tratta di un linguaggio possibile da usare evitando di categorizzarlo per l’età del pubblico o il genere di storia. Per questo sono molto felici di essere riusciti a portare al festival “The Breadwinner”, il nuovo film dello studio irlandese Cartoon Saloon diretto da Nora Tomway (già co-regista di “The secret of Kells”), candidato agli oscar 2018 e vincitore di diversi prestigiosi premi.

La storia racconta di una ragazzina che nell’Afganistan conquistato dai talebani deve travestirsi da maschio per poter uscire di casa, sfamare la famiglia e cercare di riunirla. Il film è tratto da una serie di romanzi di successo e verrà presentato da Marilena Zambrino di Emergency.

Un grande lungometraggio animato, ma con una storia che non molto facilmente si vede raccontata. Com’è differente anche un’altra proiezione in programma. Il cortometraggio in due parti “Revolting Rhymes” tratto dal libro di filastrocche omonimo scritto da Roald Dahl. Libro che ebbe problemi fin dal momento della sua pubblicazione a causa dell’umorismo nero di cui è pregno. Lo studio che ha realizzato il corto è l’inglese Magic Light, già autore di cortometraggi speciali e famosi come i due sul “Gruffalo”. Per fare i cortometraggi hanno adattato le poesie rendendole molto ironiche e un po’ meno dark. Il risultato è stato un doppio cortometraggio non pensato per bambini ma bellissimo da vedere.

Altro evento sarà la prima proiezione italiana della copia restaurata in alta definizione di “Yellow Submarine”, il capolavoro dell’animazione di George Dunning che proprio quest’anno compie cinquant’anni verrà presentato in questa versione fatta restaurando il negativo originale e usandolo per ottenere la migliore qualità possibile. E se Andrea Pagliardi la definisce come la migliore significa che lo è davvero.

Altra grande novità sarà un programma per i più piccoli dedicato a “Il mondo di Molang”. Serie animata nata da un personaggino carino inventato in corea a cui i francesi hanno deciso di dedicare una serie animata fatta da brevi e divertenti episodi.

Già famosa in tutto il mondo grazie alla simpatia del personaggio e all’umorismo delle storie semplice, ma intelligente e godibile anche dagli adulti è solo recentemente arrivata sulla TV italiana. Verranno direttamente dalla Francia sia la selezione degli episodi che la mascotte/pupazzo pronta a incontrare i più piccoli.

Eugenia Gaglianone continua il discorso parlando di un altro grande appuntamento pensato per grandi e piccoli. La presentazione di due programmi dedicati al “Professor Balthazar” personaggio nato nella ex Jugoslavia nel 1968 grazie all’arte di Zlatko Grgić e amato dai bambini che fino agli anni ’80 ebbero la possibilità di vederne la serie.

Verrà proiettata una selezione scelta tra i 52 episodi prodotti e a presentarla sarà Predrag Radanovic, regista e grande esperto di cinema d’animazione dell’ex jugoslavia che ebbe la fortuna di conoscerne tutti i grandi della scuola di Zagabria. A lui e al suo impegno si deve il restauro della serie. Fatto dalla sua ditta (il DVDlab) dopo essere riuscito a ottenerne i diritti e recuperare i negativi originali affrontando diverse difficoltà e salvandola dall’oblio a cui sembrava destinata.

Altro grande appuntamento sarà la proiezione de “Le grande méchant renard et autres contes” di Benjamin Renner e Patrick Imbert, già registi del bellissiomo “Ernest et Celestine” ha fatto un altro bel film su animali tratto dal fumetto. Il risultato sono tre storie davvero divertenti su animali di bosco e fattoria capaci di mettersi in situazioni assurde, come una volpe che alleva dei pulcini.

Altro grande evento sarà la “Conversazione animata” tra due grandi del cinema d’animazione l’italiano Bruno Bozzetto e il russo Konstantin Bronzit. Animatori celebri nel mondo e entrambi autori di cortometraggi tra il comico e il filosofico. I due si conoscono e si stimano da anni e in quest’occasione ognuno presenterà tre corti fatti dall’altro per poi discuterne. Un evento del genere è meraviglioso e chi scrive non vede l’ora di poter sentire cosa si diranno.

Sempre legata a Bruno Bozzetto ci sarà la proiezione di “Vip, mio fratello superuomo”. Uno dei suoi grandi lungometraggi animati che quest’anno festeggia il cinquantesimo compleanno. Come Yellow Submarine.

Ultimo evento legato all’animazione è una proiezione di due film realizzati da Jan Nêmec, grande del cinema cecoslovacco, visionario e poetico. L’evento è stato fatto in collaborazione con Il Festival Slavika, il Centro culturale Ceco di Milano e la Casa editrice Miraggi.

Chiusa la parte sull’animazione prende la parola Caterina Tericano, che ha curato le selezione dei film dal vero. Annuncia tre proiezioni in anteprima di tre film francesi su tematiche inerenti ai giovani tra cui un film/opera rock sulla vita di Giovanna d’arco che sembra sorprendente.

Per parlare di cinema giovane si farà una retrospettiva sui Manetti Bross, registi giovanili per eccellenza. Questo porta Steve Della Casa a parlare del tema a cui quest’anno il festival è dedicato, l’hip hop.

Enrico Bisi è un giovane regista esperto di Hip Hop che Della Casa ha conosciuto nel 2015 dopo aver visto un suo documentario sull’Hip hop italiano “Numero Zero- Alle origini del rap italiano”. Ha scelto per il festival diversi film che trattano dell’hip hop non solo come musica ma che ne comprendono ogni aspetto culturale. Coinvolgerà radio, locali, cantanti. Verrà fatto un muro di 25X4 metri dove, durante tutta la settimana del festival, Mr Wany, uno dei più celebri writer italiani, realizzerà un graffito che resterà anche dopo il festival.

Collegata al festiva ci sarà la più grande mostra fatta in Italia dedicata a Martha Cooper, la fotografa ancora oggi simbolo dell’Hip hop.

Ultimo a parlare è Matteo Pollone. Che si è occupato di organizzare i Wikicampus dedicati all’Hip hop. Eventi dove si potranno sentire gli esperti parlare e insegnare quello che sanno. Coinvolgerà musicisti, disegnatori di fumetti (Luca Enoch) e writers. Gli eventi saranno organizzati in diversi luoghi e tutto sarà aperto per chi voglia imparare.

Si chiude con i saluti e l’invito a di Steve Della Casa di venire al Sotto18. Un festival analcolico ma molto energico!

Se potete venite, l’ingresso è libero fino a esaurimento posti.