5 Marzo 2018 07:46

Recensione: La Vendetta di Edgar P. Jacobs!

L’intento dichiarato di questo studio è quello di esaminare come la fama di E.P. Jacobs, un po’ sotto misura nel corso della sua esistenza, sia letteralmente esplosa dopo la sua morte, soprattutto con la ripresa della avventure di Blake e Mortimer ad opera dei nuovi team di autori. Si concretizza così la “rivincita” del titolo, rivincita in senso generale ma anche nei confronti del suo amico-concorrente Hergé, dal quale Jacobs fu lungamente oscurato, oltre che abilmente sfruttato per far compiere un grande salto di qualità delle storie di Tintin.


Stéphane Thomas, La revanche d’Edgar P. Jacobs, (2a edizione), Ludovic Gombert Éditions, Andrésy 2015, 255 pp., € 25.


Provenendo da una formazione commerciale e manageriale, l’autore è in grado di fornire parecchi dati concreti (statistiche, grafici, quotazioni) sull’incredibile successo di vendite della serie nel periodo dopo-Jacobs. Analizza poi in modo convincente le ragioni di questo successo che non solo non accenna a diminuire dopo aver agganciato un nuovo pubblico, ma che addirittura ha un effetto a ritroso facendo rifiorire anche le vendite dei vecchi albi firmati da Jacobs.

Detto questo, in realtà il libro offre ben di più di quanto promette, e si rivela un’analisi approfondita (e profusamente illustrata) di praticamente tutti gli aspetti della saga di Blake e Mortimer, diventando quindi un testo base di riferimento per chi voglia occuparsi seriamente dell’argomento.

Troviamo quindi l’analisi dei personaggi (anche nel confronto con altre serie come XIII, Largo Winch, IR$) e la loro evoluzione nel corso delle nuove storie, paralleli col cinema (Indiana Jones, Hitchcock, Spielberg, Dan Brown). C’è anche un interessante parallelo delle evoluzioni professionali di Jacobs e di Stanley Kubrick.

Non mancano considerazioni sull’importanza del mito e delle idee religiose nelle storie di Blake e Mortimer, e di come queste storie continuino a dare risposte anche nel contesto geo-politico attuale, ormai molto mutato rispetto a quello degli anni 50.

Un’ultima parte è dedicata al rapporto di amicizia-rivalità con Hergé, da cui si comprende quanto sia stato importante Jacobs per Hergé, ma non altrettanto il contrario. La contrapposizione è tra un Hergé manager (una sorta di Disney europeo) e un Jacobs asceta e recluso, che fa tutto da sé, avulso da ogni contesto commerciale ed economico, il che lo porterà a non godere pienamente del riconoscimento che meritava e a concludere la sua vita in semi-povertà. Sarà la “rivincita” a riequilibrare le cose, con Blake e Mortimer ormai trasformati in una macchina da soldi, pur mantenendo sempre l’alto livello qualitativo della serie. Per contro è Moulinsart, gestore dei diritti di Tintin, che comincia ad avere qualche problema a mantenere un’alta redditività su una serie congelata alla morte di Hergé e destinata a non crescere e a non evolversi.

Si potrebbe pensare che il libro prenda in esame troppe cose per poterlo fare in modo soddisfacente, ma non è così, e più si va avanti nella lettura più ci si rende conto del grande lavoro fatto dall’autore, che è riuscito a creare un’opera che mancava nel pur già ricco panorama dei saggi recentemente usciti su Jacobs (l’unico lavoro in parte paragonabile a questo è stato Blake e Mortimer. Il realismo fantastico della linea chiara di A. Sani).

Peccato che l’autore dimostri una costante disattenzione per i nomi di altri autori citati, come Vivianne Quitellier (p. 93, in realtà Viviane Quittelier) o Benoît Mouchard (in realtà Mouchart). È probabilmente l’unica nota stonata in questo ottimo lavoro. Ricordiamo che di questa seconda edizione, che comprende ben 90 pagine e moltissime illustrazioni più della prima uscita nel 2012, sono state tirate solo 200 copie e presto potrebbe non essere più disponibile.

[Recensione di Guido Vogliotti]

Qui il libro recensito: gombert.fr

Qui l’altro volume citato:

Recensione: Blake e Mortimer – il realismo fantastico