17 Ottobre 2017 12:57

View Conference tra passato e futuro: il discorso della direttrice Maria Elena Gutierrez

Giovedì 12 ottobre, ore 11, Circolo dei Lettori di Torino:

“Salve e benvenuti alla conferenza stampa dedicata alla tredicesima
edizione del VIEWFEST e alla Diciottesima edizione di VIEW Conference, che si terranno a Torino tra pochi giorni, dal 20 al 27 ottobre.

www.viewconference.it

Sono Maria Elena Gutierrez, direttrice di VIEW CONFERENCE e di
VIEWFEST, e sono molto lieta di tornare a presentare la nostra creatura presso il Circolo dei Lettori, una delle istituzioni culturali torinesi più amate e più radicate nella vita cittadina.

Partiamo proprio dalla città in cui VIEW è nata, di quella Torino di
cui ormai anche io mi sento cittadina. Negli ultimi giorni si è parlato molto, sulle pagine dei giornali e non solo, dei rischi di  declino della nostra città, e dei modi per contrastare questo rischio,  ritornando a percorrere le strade dello sviluppo.

Quasi tutte le ricette proposte hanno in comune alcuni tasselli: rafforzare le competenze e la creatività dei nostri giovani, aprire
prospettive internazionali per le imprese locali, stimolare l’innovazione, favorire l’inserimento della città in reti globali, investire sui nuovi settori dell’industria e dei servizi.

Ebbene, non sarò certo così presuntuosa da pensare che View abbia
tutte le risposte che servono, ma certamente su ciascuno di questi obiettivi possiamo dare una mano, anzi, stiamo da tempo cercando di farlo. Abbiamo portato negli anni a Torino decine e decine dei  migliori talenti della creatività contemporanea, tra scienziati,  tecnologi e artisti, e molti di questi si sono innamorati della nostra  città e della nostra regione al punto da volerci tornare (a loro  spese), abbiamo offerto a centinaia di giovani workshop e corsi  specialistici, e negli ultimi anni abbiamo anche sviluppato iniziative  orientate sia alle imprese già esistenti sia soprattutto alle start up.

Quest’anno facciamo qualcosa di più. Portiamo l’esempio di una città
del Canada, Vancouver, che partendo da condizioni certamente non più favorevoli di quelle di Torino è riuscita a creare un ecosistema di
imprese, scuole e istituzioni finanziarie che l’ha resa uno dei centri
più vivaci sulla scena globale dell’animazione, degli effetti visive e
del gaming. A presentare le strategie che hanno permesso di arrivare a questo risultato sarà Nancy Basi, amministratrice delegata del cluster di Vancouver; avremo certo molto da imparare dalla sua presentazione.

Ma VIEW 2017 sarà una occasione di apprendimento, e uno stimolo per politiche di sviluppo dell’innovazione, ben al di là di questa sola
presentazione. Possiamo anzi leggere il nostro programma come una grande occasione di formazione per gli operatori piemontesi e italiani non solo nel campo dell’audiovisivo e del gaming, ma più ampiamente in tutti quei campi che mettiamo sotto l’etichetta di Industria 4.0, e che vedono nella dimensione digitale il tessuto connettivo come l’ingrediente di fondo.

E parleremo quindi di applicazioni mediche con David Putrino, di cibo e realtà virtuale con il progetto KAVR Food Live Experience, di design automobilistico e tecnologie 3D con i team di Unreal Engine, delle più avanzate applicazioni al gaming con Oculus VR. Ma vedremo anche come tutto questo si colleghi con nuove modalità di finanziamento, con la crescita delle startup, con le tecniche di crowdfunding, e applicheremo questi strumenti a un gruppo di nuove imprese selezionate in Italia attraverso un processo competitivo, che per tre giorni si impegneranno in un bootcamp che potrà metterli in contatto con investitori internazionali.

Formazione, tecnologia, sviluppo e nuove imprese: torniamo al tema
delle ricette con cui contrastare il declino. Ecco, spero che Torino sia capace di cogliere le opportunità che le portiamo, che scelga di continuare a investire sulla apertura a questo mondo e alle sue culture, sia artistiche sia tecnologiche. View svolge in questo ambito un ruolo che ormai la mette ai primissimi posti in Europa e non solo. View 2017 sarà un evento al tempo stesso spettacolare e formativo, orientato ai giovani che studiano e sperimentano così come ai professionisti, ricco di contenuti tecnologici e scientifici ma accessibile anche ai non specialisti.

Che tutto questo accada a Torino non è un caso, come ho già detto e
come ripeto ogni anno. Ma se è importante che View mantenga e valorizzi le sue radici torinesi è incoraggiante che il pubblico che
segue View venga non solo da altre regioni italiane, ma anche da molti paesi, non solo europei. Quest’anno abbiamo registrazioni da India, Giappone, Australia, Spagna, Francia, Germania, Svezia, Finlandia, Svizzera, Serbia, Gran Bretagna, Russia, Moldavia, Polonia, Israele, Canada, Stati Uniti da America, Brasile, a riprova del fatto che View serve anche a mantenere Torino sulla mappa dei luoghi che hanno qualcosa da dire anche nell’età digitale.

Ho già detto dell’importanza che VIEW ha sul piano formativo, sia nel suo programma generale che nella ricca serie di workshop specialistici. E da sempre VIEW è una occasione di reclutamento per i giovani che escono dalle scuole del settore, e che qui entrano in contatto con alcune grandi imprese.

Ma veniamo ora ai contenuti, e alle highlights di questa edizione.

Ormai lo dico tutti gli anni, e ogni volta è vero:  si tratta della migliore edizione di sempre… non è una gag, penso davvero che View 2017 sia straordinariamente ricca di contenuti.

Avremo 7 lezioni magistrali, 6 registi di primo piano, sette premi
Oscar di cui 2 tecnici, 9 Supervisori degli effetti visivi, 6  anteprime tra film e presentazioni, 5 panel, più di 100 ore di  workshop e oltre 80 corti partecipanti al VIEW Award. Sono numeri,  credo, di assoluto rilievo.

E tre percorsi trasversali emergono dal programma: lo story-telling
nei nuovi media,; le tecnologie della Virtual Reality, che ormai non
sono più una promessa ma una realtà consolidata, che sta definendo il suo posizionamento nell’industria globale; e come sempre il gaming, il mondo dei videogiochi che ormai rappresenta un universo fatto di contenuti, anche narrativi e culturali, sempre più sofisticati. Ma non trascuriamo neppure un tema a me molto caro, quello del ruolo delle donne nel cinema, che ancora una volta attraversa l’intero programma.

Vediamo allora brevemente i keynote speaker che daranno vita ad
altrettanti lezioni magistrali.

Cominciamo con Eric Darnell, l’ideatore della serie Madagascar, uno
dei grandi successi dell’animazione mondiale, è ora Direttore Creativo dei Baobab Studios, una delle maggiori realtà nel campo delle tecnologie 3D e della loro applicazione. Basti pensare che lo scorso autunno Baobab ha raccolto in pochi giorni 25 milioni di dollari tra nuovi investitori interessati al suo potenziale di crescita. Eric ci parlerà delle sfide cha nascono dall’intreccio tra lo storytelling tradizionale e le nuove potenzialità delle tecnologie immersive, che trasformano la spettatrice in protagonista.

Rob Pardo, che senza esagerazioni possiamo definire “mitico”. Rob guida i Bonfire Studios, una delle principali realtà nel campo dei
giochi multiplayer. Tra le sue creazioni basterebbe citare StarCraft, Warcraft e World of Warcraft. Rob è stato riconosciuto da Time come una delle 100 personalità più influenti, e dal Wall Street Journal come uno dei 25 protagonisti della industria dei videogiochi. La sua lectio sarà una retrospettiva sulla sua carriera e sulle lezioni apprese in questi anni di attività.

Arriva a VIEW Joe Letteri, vincitore di ben 4 premi Oscar, supervisore degli effetti speciali della grande Weta Digital. Per capire di chi si  tratta, basti dire che tra le creazioni che gli hanno portato gli Oscar troviamo gli effetti speciali per Avatar, per la trilogia del Signore degli Anelli e per King Kong. Joe Letteri illustrerà il suo lavoro più recente, The War, nel ciclo del Pianeta delle Scimmie, che ha comportato la applicazione di tecnologie inedite per le straordinarie scene di battaglia.

 Dall’universo Marvel arriva Christopher Townsend, supervisore degli effetti speciali di Guardiani della Galassia volume 2, che presenterà il suo straordinario lavoro per questo film insieme alla animatrice tedesca Simone Kraus.

Torna a VIEW Donald Greenberg della Cornell University, che ha ricevuto il più alto onore nel campo della computer graphics, il Stephen A. Coons award. Cinque suoi studenti hanno vinto l’Oscar tecnico di Hollywood, e cinque hanno ricevuto il prestigioso Siggraph Achievement Award. Greenberg ci porterà oltre la attuale scena tecnologica parlando del potenziale della prossima generazione di applicazioni della realtà virtuale, esplorando il pieno uso del suo potenziale.

Vicki Dobbs Beck dirige il laboratorio sperimentale della Industrial
Light and Magic – senza il loro lavoro non avremmo avuto Star Wars, ma Vicki non guarderà tanto indietro, ma piuttosto avanti, verso i nuovi potenziali e le nuove sfide per lo storytelling che vengono dalla realtà virtuale, dalla realtà aumentata e dalle applicazioni per la telefonia mobile.

Un talento italiano che sta fiorendo in California, ma che non dimentica le sue radici è Cinzia Angelini, che porterà il suo corto
Mila, una storia italiana che rappresenta al tempo stesso un intreccio tra poetica e tecnologia, ma anche una coraggiosa applicazione di nuove tecniche di produzione e finanziamento, che hanno messo all’opera 350 artisti di 35 diversi paesi che hanno dato il loro contributo volontario a questa creazione. Cinzia mostrerà il suo lavoro, e spiegherà il modo in cui è stato possibile realizzare questa straordinaria impresa.

Non poteva mancare a VIEW Conference una inedita presentazione di uno dei film del momento, Blade Runner 2049, presentato dal supervisore degli effetti speciali John Nelson, anche lui vincitore di Oscar per il suo lavoro su film come Il Gladiatore e Matrix reloaded.

E visto che parliamo di Oscar non possiamo non citare Scott Stokdyk, anche lui vincitore del premio, che ci parlerà del suo lavoro su Valerian, e Bill Wenstenhofer, 2 volte premio Oscar, di cui uno per la Vita di Pi, che illustrerà il suo lavoro su Wonder Woman.

 Tornano A VIEW Conference i Premi Oscar Paul Debevec di Google ed Hal Hickel dalla Industrial Light and Magic e Martin Hill di
Wetadigital.

 Qualche volta ci siamo sentiti dire che VIEW è troppo americana e
troppo poco attenta al valore artistico dei film che presenta. Il
programma di quest’anno dimostra che davvero non è così. Presentiamo innanzitutto due produzioni europee di straordinaria qualità e intensità poetica, che dimostrano anche come si possa integrare la tecnica digitale con la riscoperta di vecchie tecniche
rappresentative, dando vita a risultati inediti e straordinari. È il
caso di Loving Vincent, una produzione europea innovativa sia sul
piano del finanziamento (ne parlerà uno dei primi investitori, Steve
Muench) che su quello delle tecniche, dove ogni immagine è stata
generata da attori reali, e successivamente dipinta nello stile di
Vincent Van Gogh grazie a tecniche digitali. Ma anche The Breadwinner, che ha come produttrice esecutiva Angelina Jolie, viene dall’Europa, e tocca con delicatezza e grande intensità narrativa la drammatica  condizione delle giovani donne in Afghanistan.  E un expat italiano  sta dietro il corto che VIEW presenta: Olaf della Disney, che nasce dal simpatico personaggio secondario del mondo di Frozen, trasformato in protagonista grazie al lavoro di Alessandro Jacomini, anche lui attento al bilanciamento tra le più avanzate tecniche digitali e le tradizionali tecniche di disegno manuale.

Infine, non dimentichiamo mai che VIEW e’ dedicata innanzitutto ai
giovani che si affacciano al settore, o che ci sono da poco entrati, e
per i quali una delle prospettive più interessanti  e’ quella di entrare in contatto con chi offre opportunità di lavoro e di  acquisizione di esperienze. Proprio per questo siamo lieti di poter dire che il tradizionale momento del recruitement, il reclutamento da parte delle imprese del settore, sarà quest’anno particolarmente
ricco.

Come anteprima di VIEW è previsto il festival annuale del cinema
digitale, VIEWFest, che presenta un interessante programma di film
d’animazione e incontri, tra cui la anteprima europea del meglio del
SIGGRAPH 2017 Traveling Electronic Theater.

 Ecco, hanno già parlato di VIEW 2017 in tutto il mondo – speriamo che se ne parli anche in Italia.

Ho spesso sottolineato che il mondo che View presenta, quello
dell’immagine digitale e dell’intrattenimento elettronico, rappresenta ormai uno dei grandi settori dell’economia contemporanea, e basterebbe questo a dissipare l’impressione che qui si stia parlando solo di intrattenimento per bambini.

Ma resta il fatto che sul piano culturale tutto ciò può sembrare solo
la edizione aggiornata della “fabbrica dei sogni” hollywoodiana, il
trionfo della fuga dalla realtà e dai suoi problemi pressanti.

Non è così, o almeno non è solo così, e non è un caso che da questa
comunità di artisti, professionisti e creativi stiano venendo alcune
delle voci più forte di critica alla presidenza Trump. View vuole
quindi anche valorizzare quelle esperienze che in vario modo cercano di raccordare la sfera digitale con la capacità di affrontare temi scomodi e problemi seri. Ne è un esempio il View Social Award, con cui premiamo produzioni che affrontano temi sociali importanti; o il lavoro di David Putrino, che applica lo storytelling digitale alla
pratica medica; o ancora il lavoro che Vicki Dobbs Beck ha realizzato
per la Fondazione Prada utilizzando l’immersive storytelling per
rappresentare l’esperienza dell’immigrazione.

Insomma, quello che View dischiude a Torino è un mondo di potenzialità enormi, che sta certo cambiando il modo in cui ci divertiamo, ma anche come impariamo, come ci curiamo, come proviamo empatia. E’ un mondo di opportunità spaventose ma anche entusiasmanti, e siamo orgogliosi di portarlo qui.

Grazie.”